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DI COSA SI TRATTA?
S.P.a.M. è l’acronimo di “Sperimentazione Alternativa alla Medicina”. Nella sua forma grammaticale contiene una fondamentale controtendenza rispetto a ciò che comunemente definiamo come “alternativo a qualcosa”. Infatti, come prima evidenza, questo ambito della Fondazione Nuova Specie si presenta come una ALTERNATIVA ALLA MEDICINA e non come campo di sperimentazione di MEDICINA ALTERNATIVA.
Nel nostro caso si specifica l’aggettivo “Alternativa” (etimologicamente deriva da alter che significa diversità) proprio per andare oltre il senso comune dello scegliere qualcosa in sostituzione ad un assoluto dominante, come la “medicina”, per puntare a ricercare-sperimentare “diversità” da ciò che già conosciamo-osserviamo. In altre parole possiamo dire che S.P.a.M. significa sperimentazione di una diversità rispetto alla medicina. In questo senso gli ambiti individuabili come “medicina alternativa” risultano come “medicina diversa” ma in realtà, di base, rimangono più o meno aderenti oppure in contrapposizione al sapere medico scientifico dominante.
Perché è nata la S.P.a.M.?
L’esigenza alla quale risponde la Fondazione Nuova Specie è quella di affinare un nuovo punto di vista attraverso il quale approcciarsi ai vari aspetti dell’esistenza tra cui quelli cosiddetti medici e sintomatologici. È fuori dubbio che le psicosi, gli attacchi di panico, i disturbi alimentari e tutte le molteplici manifestazioni di disagio siano considerate, in un’ottica prettamente medico scientifica, “malattie” (da male abitus – l’abito del male) e quindi anch’esse forme di patologie. Il cambio di punto di vista interpreta il “disagio diffuso” e quindi anche le cosiddette patologie (da patior – star
male, essere sofferente) come manifestazione-sintomo dell’allontanamento da un sé profondo che in origine è intero e che subisce una frammentazione nel processo di crescita.
La malattia, il sintomo manifesto, secondo questo punto di vista diventano un valore piuttosto che qualcosa da combattere o eliminare, un punto di partenza attraverso il quale ognuno può fare un percorso per ritornare al proprio intero. In altre parole un campanello di allarme che ci può dire, se conosciuto in profondità e considerato nella globalità delle dinamiche esistenziali che una persona vive, quali aspetti dell’intero non si esprimono più o quali blocchi e stratificazioni abbiamo che non ci fanno sentire in “salute”.
Stare in salute (da sarvas – intero) non è una condizione che scaturisce dal solo fatto di non avere malattie-sofferenze-disagi ma da un concetto ampio e complesso che non può prescindere dal come una persona esprime la propria specificità, dalle dinamiche di vita in cui è immesso, dal come sta in relazione ai contesti a cui appartiene e dal proprio unico, personale modo di percepire il senso dell’esistenza stessa. Il corpo con le sue complesse strutture, funzioni, organi, ecc. è primo protagonista delle miriadi di connessioni tra ciò che solo noi siamo e ciò che è fuori di noi (contesti, relazioni, dinamiche, ecc.) e quindi anche espressione di come queste connessioni funzionano oppure al contrario si destrutturano. Il sintomo, attraverso la teoria globale, è specifico indicatore e propulsore dei passaggi di crescita che occorrono per ricomporre, migliorare, il proprio intero frammentato e in quest’ottica il solo combatterlo, sedarlo, eliminarlo non corrisponde “matematicamente” a stabilire uno stato di benessere globale.
Che cos’è la S.P.a.M.?
La Spam, si situa all’interno dell’organo “Clinica Ontologica” della Fondazione Nuova Specie, si pone come un ambito di sperimentazione attiva, teorico-prassica e ricerca nuove modalità di approccio alle manifestazioni-sintomi del “disagio diffuso”, comprese le cosiddette patologie. La ricerca si basa sulle esperienze e i contributi delle persone che vi si approcciano e che attraverso un punto di vista più globale sulla propria salute, sperimentano percorsi di crescita, dinamiche metastoriche, passaggi interiori e cambi di stile di vita secondo le metodologie del Progetto Nuova Specie.