La Vita è Bella
DI COSA SI TRATTA?
La “VITA È BELLA” è l’ambito della Clinica Ontologica nella quale ci si propone di ricercare di forme di intervento globale e di “Code Storming” in persone affette da patologie gravi, attraverso le 7 REGOLE DEL GIOCO “LA VITA È BELLA”.
Oggi da dati statistici facilmente consultabili si evince che nonostante un epocale cambiamento dal punto di vista della salubrità della vita rispetto ai secoli precedenti ogni individuo a livello personale, in famiglia o nella sfera delle proprie amicizie affronta prima o poi, con varie forme e condizioni il presentarsi di una o più patologie di variabili gradi di gravità. La medicina con il suo progredire di scoperte scientifiche e di sempre più particolareggiati approcci di terapia eziologica che mira alle cause delle malattie, conserva ancora una forte impronta di terapia-cura sintomatica che si pone come risolutrice dei sintomi, manifestazioni delle stesse. Entrambe nel giusto, entrambe però volte alla frammentazione del paziente in distretti corporei specifici osservati e approcciati separatamente, entrambe piuttosto lontane dall’idea dell’individuo come un “Intero” che comprende necessariamente la dimensione ontologica (da “ONTOS” – ciò che solo io sono) più vicina al senso della vita, alla profondità e certamente anche più vicina a quelle risorse insite nella natura umana che permettono/facilitano processi di guarigione. La malattia, da un punto di vista più globale, e alla luce della ricerca teorico-prassica del dottor Mariano Loiacono può consentire di fare passaggi profondi e veri rispetto alla propria vita e alle relazioni con i propri familiari, amici e territorio. La dimensione ontologica è ciò che fa di un’esperienza così forte e apparentemente negativa quale la malattia, l’opportunità per fare grandi cambiamenti permettendo a chi sa coglierla di avvicinarsi alla propria essenza vitale.
Questo può avvenire se esistono ambiti di contributo e persone fiduciose che si pongono nell’accompagnamento a fare un percorso verso il proprio “ontologico” considerandolo indispensabile fondamento di un percorso di guarigione. Attraversare la malattia, contemplando la dimensione ontologica, significa poter essere accompagnati ad accogliere il presente senza subirlo né disperarsi, affidandosi all’inedito della vita, non temendo di perdere perché ciò che “solo noi siamo” è sempre presente, si trasforma ma non scompare.
La VITA È BELLA è un innovativo ambito di ricerca nato da un’idea del Presidente della FNS dottor Mariano Loiacono a seguito di sue personali ricerche teorico-prassiche e dall’esperienza di attraversamento di Giuseppina: una quarantenne madre di due figli, con diagnosi di cancro, in condizione di gravità e prognosi medica universitaria di un mese di vita. Ai trattamenti con terapie anti tumorali e terapia radiante si è aggiunto di pari passo e predominante intensità il gioco LA VITA È BELLA, dal titolo chiaramente ispirato al bellissimo e geniale film di Roberto Benigni. Il gioco, come nel film, è stato il mezzo per transitare attraverso un forte negativo, creare dinamiche vitali nel presente e conquistare cambiamenti importanti finanche ricontattare e comprendere il senso profondo della Vita e della Morte.
Le sette regole del gioco LA VITA È BELLA: sette dettami carichi di significati che man mano aprono squarci di teoria-prassi creando percorsi di accompagnamento verso “l’ontologico” a cui tutti possono attingere in situazioni di disagio e anche in condizioni di malattie gravi. Le cosiddette malattie alla luce della Teoria Globale sono viste come manifestazione nel corpo di ingabbiamenti interiori che spesso non riusciamo a svelare in altro modo. Avvicinarsi al dolore, finanche alla morte, se non ci si lascia prendere dalla paura, può diventare un mezzo per avvicinarsi alla propria essenza vitale, ai propri livelli profondi dove si attinge linfa per fare grandi cambiamenti.
“Che fine ha fatto il mio cancro??
Non è importante…
Conta il viaggio,
Conta lo stormo di persone che viaggiano con me sentendoci “uguali nella diversità”
Conta il fatto che non siamo soli
Conta ciò che oggi si può fare per attraversare e trasformare le tante forme di disagio
Conta accogliere queste manifestazioni come opportunità….
Conta innamorarsi delle situazioni difficili e credere che esse possano insegnarci cosa cambiare… questo nel piccolo delle nostre piccole vite tanto quanto nel più globale dei contesti spenti a cui ci riferiamo.
Conta riprendere a danzare con gli opposti laceranti che la vita ci presenta e metterli insieme!
Conta volere fortemente fare strada… con occhi nuovi.
IO HO SPERANZA!!”
Giuseppina Mastrangelo