“Sento che ho intrapreso la strada giusta…”

Giovedì 14 settembre nel pillolendario c’è scritto: “Prima di poter stare bene e camminare sulle acque, bisogna accettare che non stiamo più sulla terraferma…“. Oggi questo mezzo mi ha accompagnato ad abbandonare la terraferma e a navigare (camminare sulle acque). Ho avuto paura all’inizio, perché ero solo, perché il mare era un po’ mosso e perché la tipa delle canoe mi ha detto che la canoa singola è più leggera della doppia e si può capottare più facilmente. Mi sono avviato nonostante questo e, dopo aver rischiato di droppare, ho trovato un mio stile e, arrivato alla spiaggia delle “due sorelle” di Sirolo, ho deciso di proseguire fino a “La vela” di Portonovo, in pratica più del doppio della strada, mi sono sentito bello, forte e leggero. Di ritorno mi sono fermato a riposare alle “Due sorelle” e ripartito ho trovato il mare calmo, una tavola.

Ho creduto veramente che una volta attraversata la paura, il mare mi ha accolto e incluso, coccolandomi e accompagnandomi fino a riva. Sento che ha riconosciuto il mio rito: oggi non ho più così paura di stare da solo, anche perché c’è sempre l’in.di.co. accanto. La pillola continua: “Dobbiamo accettare che quel mondo non c’è più. E dobbiamo voler bene al mondo di oggi che mette in crisi, che sollecita“. Questa sera il mio socio e i miei dipendenti mi organizzano una festa a “sorpresa” al bar. Mi fa felice questa cosa e la sento sincera, sento che ho intrapreso la strada giusta che mi porterà a lasciare in pace il mondo che mi ha accompagnato fino ad oggi. Chiudo con due segni che mi hanno illuminato stamattina. Il primo è stato uno scoiattolo che ha attraversato la mia strada mentre scendevo al mare. Mi ricordo che Mariano si fece chiamare, per un periodo, lo “scoiattolo globale” e per prima cosa ho sentito che ad accompagnarmi a questo passaggio, come ad altri, è la conoscenza che lui ci sta trasmettendo e che io voglio continuare ad alimentare e trasmettere. Il secondo è stato un incontro particolare che ho fatto al largo in mare, invece di incontrare dei pesci, mi sono imbattuto in decine e decine di farfalle bianche. Sento che è il momento di abbandonare la mia crisalide di paure e svalutazioni, come mi ha augurato Mariano, io ho una mia fiammella pilota e posso affidarmi a lei in futuro per procedere e accompagnare… Anche in mare aperto, anche quando ci sono le avversità, si può volare, si può stare bene, si può camminare sulle acque, (ex) Moris.

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