“Tutto questo in un ordinario di ferragosto…”, Sabrina.
Ordona 26 agosto
Io sono costretta dalla mia stessa sensibilità a mettermi in viaggio e scoprire altre strade.
Sento odore di staticità e ne ho paura, la sento anche in me molte volte e ne ho paura perché non è la mia natura.
La mia natura è conoscere e comprendere l’esistenza senza farmi intrappolare da schemi e risentimenti. Non sono una pettegola, apparteneva a ciò che io non ero. Non sono una che giudica, apparteneva a ciò che io non ero.
Sono uno spirito libero, ancora schizzoso e isterico perché sento la mia pochezza rispetto a tutto il resto. Sono stata al villaggio due settimane, la seconda spinta da Mariano e l’ordinario-villaggio mi ha aiutata molto in questo mio simbolico ontologico.
Sento la pienezza di una sperimentazione in evoluzione con i limiti correlati al nostro essere umanoidi; tolta la benda del simbolico vengono fuori le contraddizioni più profonde che, se superi nella sacralità del Villaggio, riesci anche a superare, anzi lo fai meglio nel quotidiano e nella vita fuori.
È una palestra di enormi dimensioni dove la strada la devi per forza di cose, trovare da te, senza poterti appoggiare a nessuno.
Nelle due settimane ho vissuto momenti di svuotamento enormi, sentivo nella mia testa ronzare le voci di tutti, sentivo le contraddizioni di specificità in crescita, sentivo tanti rimproveri e cose dette a caso. Ho sentito l’umiliazione.
Ho compreso i giudizi degli altri, ho scoperto i miei limiti ma, anche, la mia profondità. Non mi è mancata la teoria perché ero “stonata” dalla molteplicità delle situazioni e il Corso Squsi mi ha dato l’energia per continuare ciò che faccio da anni e di cercare di migliorare sempre più.
Ho sentito il vuoto dell’abitudine, della lontananza da Francesco. L’amore che provo per lui che non è un amore univoco come pensano tutti.
Quanti giudizi sulla mia coppia! Quanta amarezza sulla banalità di certe frasi “teoriche” dette a caso perché ognuno vedeva una parte della propria storia. Sono queste contraddizioni da sciogliere dentro di te che ti fanno crescere e migliorare.
Ho sentito l’odore delle piante e le ho innaffiate, non ho mai avuto una particolare inclinazione per le piante. Mi sono mancati i miei animali perché appartengono alla mia vita. Ho intrecciato, amato e scoperto, ho sofferto pianto e ho sentito l’affetto. Tutto questo in un ordinario di ferragosto dove ho fatto vuoto per far posto alle novità che l’esistenza mi riserva.
Sabrina