Mi rialzo e riprendo a camminare.
Domenica sera al The Know How sono stata molto male, mi sono sentita addolorata e impotente sotto i bombardamenti/spinte di Mariano. Il pianto che saliva non riuscivo proprio a trattenerlo e le parole mi rimbalzavano addosso come avessi una barriera protettiva attorno. Da subito ho sentito che il Globale Massimo di Mariano era preservare i piccoli grandi cambiamenti di Nicola e mettere in luce quanto ancora c’è da fare nella nostra famiglia, ma il dolore c’era… Ieri ho cominciato a vedere meglio da dove proveniva, sicuramente non sono più il Caterpillar onnipotente che sfonda, spinge e si prende il carico di tutto e tutti. Benedico la mia fragilità, il mio corpo che si stanca facilmente, la difficoltà che sento nel portare i miei pesi, il non avere più forze per i pesi degli altri fossero pure di Marino o Matia. Quindi un elemento è che non sento più che posso e voglio prendermi le responsabilità degli altri come ho sempre fatto. Anche nelle relazioni familiari mi sono ridotta tanto e questo ha dato modo a Marino di entrare di più e devo riconoscergli che con Nicola e Matia ci sta molto diversamente e sicuramente più in prima linea. Un altro elemento riguarda le dinamiche familiari, soprattutto fra me e Marino, sento che abbiamo ancora tanta strada da percorrere ma vedo anche ciò che siamo riusciti a modificare nella nostra relazione. Nell’attraversare il potente arco di sinistra degli ultimi quattro anni, abbiamo scardinato alcuni dei meccanismi di simbiosi psicotica della nostra coppia, questo è certo perché lo vivo nel quotidiano e lo respiro negli scambi che abbiamo che sono ripuliti da quella soffocante morbosità che ci ha contraddistinto. Questo ha dato modo di ampliare lo sguardo, di vedere i figli che da sfondo stanno diventando sempre più figura specifica e Nicola attraverso il suo radar che non fa sconti, lo riconosce e sta tanto in dinamica al positivo con Marino e io mi riduco felicemente.
Sono consapevole della lunga strada che ho e abbiamo davanti, ma gioisco del positivo che vedo e riconosco come frutto di un difficile e doloroso percorso. Oggi riascoltando l’audio del Know How a partire dalla bellissima teoria fatta da Mariano sul Buffering e dallo scritto di Francesca, riconosco il lavorio continuo che il viaggio prevede soprattutto rispetto all’Albero della Conoscenza, riconosco pure il positivo di quanto è stato fatto cosciente che ora è tempo di un altro Salto Quantico Oltre nel lasciare definitivamente la mia vecchia identità di Cammello che non ha saputo, voluto, potuto avere nessun Buffering se non quello maschile pieno di Angoli Alfa donatemi dalla cultura contadina calabrese.
Mi rialzo e riprendo a camminare.
Annamaria