La corazza da rompere è nei grandi non ancora adulti…

Carissimo Mariano era da tempo che volevo commentare le tue straordinarie teorie fatte sulla coppia, riguardo l’inclusione di elementi esterni, all’interno della stessa, visti come possibilità di scambio e di crescita per essa. Sono, le tue, considerazioni ed osservazioni semplici ma coerenti, specie se, come fai tu, le metti in relazione con ciò che è la vita, o meglio, con l’esistenza. Certo, io credo che se non ci si semplifichi non si può arrivare a teorizzare nel modo come fai tu. La semplificazione, con conseguente accettazione di un nuovo inedito e perdita di parti morte e vecchie, non è facile traguardo. Le parti morte e vecchie convivono in noi incarnate dal nostro vissuto, anche grazie alle epistemologie con le quali siamo cresciuti. Epistemologie che purtroppo, come tu dici, ed è vero, Il faraone finanziario cerca sempre più esasperatamente di tenere in vita solo per il suo interesse, ma a discapito di tanti umanoidi col conseguente disagio che ciò comporta. Inoltre la conoscenza incentivata del momento è una conoscenza cieca, fredda, tesa solo al profitto ed al consumo, ben lungi dal dare supporto alla vita. I codici della vita di ogni individuo sono scollegati, con immenso piacere delle industrie dei farmaci nelle cui mani è data la salute di noi tutti. Il laboratorio terrestre è uno sfacelo. Molto significativo il “Mariano Via Lattea” e ciò mi lascia intendere che già da un po’, forse anche grazie alle tue riflessioni e teorie, che ti stai allontanando da questo laboratorio terrestre dove la linfa, all’interno di ogni entità umanoide e come scambio tra gli stessi, è ferma, bloccata in corpi mascherati. Eppure credo che tu abbia ben intuito che mentre all’interno della nostra galassia, enorme in termini di misurazione: anni luce, milioni di anni luce, misure inimmaginabili dove è stato dimostrato in laboratorio che la meccanica dei fluidi funziona in modo commovente, poiché vi è amore, scambio, senza paura della perdita. Ogni sostanza dell’universo scambia si unisce ad altro per amore, per servire la vita. Io credo in un’ambivalenza delle regole della metastoria, la casualità della nascita del tutto, e di una perfezione organizzativa per quanto riguarda la meccanica celeste e l’ordine del materiale distribuito nel cosmo. Guardando noi con il nostro simbolico con cui facciamo differenza con l’altro tipo di vita: delle stelle dei gas, pianeti etc. non posso pensare che siamo noi, la nostra vita, ciò che alcuni sapientoni della scienza definiscono coscientizzazione dell’universo, non penso siamo noi l’intento o massimo grado di espressione dell’esistenza, ma purtroppo ad oggi non sono stati ancora trovati segni di vita come la nostra nel cosmo. Considero ogni tua unità didattica semplicemente affascinante. Eppure così difficili da attuare, incarnare, specie il passaggio nel quadrangolare da alfa poi a beta ed infine a gamma. Questo è un passaggio da fare nella nostra galassia interiore dove, come tu hai fatto, non è facile abbandonarsi alle fredde profondità del nostro cosmo, con le tentazioni di tante Sirene e Giano quotidiani. Bisogna avere coraggio e considerare che il nostro microcosmo interiore è formato da miliardi di atomi di carbonio, materiale superabbondante nelle stelle e che, grazie anche ad esse, la vita si è formata e quindi anche affidarsi all’indico, anche perché il tutto si svolge all’interno dei nostri minuscoli corpi identità, dove comunque il viaggio ancora ci desta incertezze e paure. Cerco, ancora con tantissima difficoltà di confrontarmi con me stesso e con il mio vissuto, mi sento pesanti gli arti al pensiero di affrontare i piani della piramide o di effettuare dei salti nel CEU. Intanto non mi spaventano più, come agli esordi, alcuni sentieri da esplorare grazie agli strumenti che con tanto amore e dedizione mi hai donato. Di strada da fare ce n’è tanta. Spero di farcela ad affidarmi ancora di più. Ma sento anche tanto bisogno di altro, di leggerezza e spensieratezza e sono anche tanto confuso e risucchiato come tanti dal micidiale tritacarne della quotidianità. Non smetterò mai di ringraziarti per i molteplici spunti che dai a me ed ai miei cari. Sei riuscito con R.e L., gli anelli più giovani della mia famiglia, laddove altri sarebbero subito ricorsi a definizioni di: pre autismo o cazzate varie. La corazza da rompere è nei grandi non ancora adulti, gli adolescenti in alcuni casi ci aiutano, ci spingono, sono liberi, più vicini alla vita. I tuoi aiuti, fatti attraverso le tue parole, arrivano fino al biorganico, smuovendo le emozioni e stimolando le parti belle ed assopite di ognuno di noi. Grazie per l’aiuto devoto che ci rivolgi, mai prepotente o irruento, ma sempre rispettoso degli stati quiete con l’intento d di renderci più agevoli i passaggi verso una maturità adulta che possa riuscire a sciogliere le nostre Kundalini, vincere la paura di attraversare l’inedito da attrezzati vitonauta e farci conoscere e relazionare prima con noi stessi, poter guidare i nostri figli. Che non sia solo più un sogno, salire tutti i piani della piramide o rinascere, dall’essere una lampadina fulminata ad una stella che brilla di luce propria. Volendoti bene ti abbraccio forte e ti ringrazio.

Dedicata a te:
Scoperta
Anima buona, corpo silente
non c’è ragione che il vissuto ora mente
Ricca la vita di soluzioni
giammai donò, a me emozioni
Deciso a conoscere davvero la storia
capitai per caso dal mastro di Troia
Li che bambino vaso scopersi
agli occhi comparvero mondi sommersi
Giammai rimproveri o gratuito giudizio
ad ogni immersione rinvieni un indizio.
Ancora all’alfa è ferma la vita
adesso rinvengo, che da Giano è impedita
Robusta e imbrigliata dai fianchi mi piglia
mi giro e ci vedo anche famiglia
Or leggo alla mente quell’educazione
imbroglio di scienza e religione
Sol ora che penso che in croce lui è morto
passati millenni ancor non risorto.
La linfa ora è ferma, non passa al di là
Nel bambino cresciuto non vi è adultità
Orsù lui mi dice, ti devi affidare
Il mare di te è li ad aspettare
Torbide acque di un abisso profondo
se tu lo desideri sarà un nuovo mondo
Niente paura se è un punto lontano
confidagli il vero, dagli la mano
È devoto, è sicuro l’aiuto Mariano
Mimmo Ambrosio

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