Gio.Sis.App. Giornate Sistemi Apparati, incontro del 16 febbraio 2023.

Era da tempo che Mariano ci annunciava che avrebbe fatto degli approfondimenti sui sistemi e sugli apparati del corpo umano ed oggi finalmente è avvenuto. È stata una giornata molto ricca e interessante, condotta da Antonio Cimetti, affiancato e sostenuto da Mariano.
È cominciato tutto, come di consueto, negli ultimi tempi, con la Kankudanse che introduceva il respiro, argomento centrale della giornata, dedicata all’apparato respiratorio. Subito dopo, Antonio è stato introdotto da Giuseppina e da Raffaele che gli hanno riconosciuto i passaggi di crescita fatti negli ultimi anni, passaggi confermati da Mariano che gli ha riconosciuto che, nonostante tra loro è l’ultimo che si è messo in movimento, è, adesso, quello che sta più avanti proprio rispetto all’albero della conoscenza e che li può accompagnare nel cercare il loro ambito e la loro modalità di fare conoscenza. Al termine di questa parte introduttiva, dedicata ad Antonio, Mariano ha proposto un rito per lasciare le parti morte della casiglia, sfruttando la presenza di “pallidino”, lo scheletro che Antonio ha nel suo studio di osteopata e che stamattina faceva la sua bella presenza nella sala del Sole Globale. Dopo la pausa, Antonio ha cominciato ad entrare più in argomento: è stato proprio bravo, perché è partito dal principio del viaggio di ogni organismo, per farci vedere da quale foglietto si forma questo apparato. Attraverso delle belle e chiare immagini, ha ripercorso il viaggio di gravidanza dei due gameti, ovulo e spermatozoo, fino alla formazione di tessuti, organi e apparati e poi è entrato più nello specifico dell’apparato respiratorio. È stato bello vedere la serena pacatezza nello spiegare, con semplicità, cose che conosce bene, come pure è stato bravo nell’accogliere gli interventi di Mariano che aggiungeva spunti di teoria ogni volta che sentiva.
La presenza di Mariano ha dato profondità alla mattinata, sia per la teoria ma anche per il fatto che, a causa di una laringite in atto, Mariano poteva parlare solo sussurrando, in quanto non aveva voce. Questo ha creato un ascolto ancora più devoto perché bisognava fare massimo silenzio, per poter sentire ciò che diceva sottovoce.
Nel pomeriggio è stato più in prima linea Mariano, che ha fatto teoria, sia sul respiro, ma anche sull’intreccio con il sistema cardiovascolare, facendoci vedere come, la parte più ontologica del sistema respiratorio, sono gli alveoli, dove avviene lo scambio con il sangue che cede l’anidride carbonica ai polmoni e si ricarica di ossigeno. È negli alveoli che ritroviamo il C.E.U., le due parti che si scambiano in profondità. Sicuramente non è possibile raccontare in un post tutta la teoria globale che oggi è venuta fuori, ma invito, chi è interessato, a prenotare gli audio o gli atti perché sono importanti e ci spiegano come funzioniamo in profondità.
Nella seconda parte del pomeriggio, ognuno ha potuto dare un ritorno ai due protagonisti della giornata, che sono stati Antonio e Mariano. Ci sono stati tantissimi interventi, ma quello che più mi ha emozionata è stato quello di Raffaele, che ha detto di aver sentito Domenico, suo padre, il quale mandava a dire delle cose ad Antonio e anche a Mariano. È stato un momento molto bello, a me è sembrato reale: finalmente questo padre è riuscito a vedere la bellezza e la profondità di questo figlio e ad esserne orgoglioso, è riuscito a sentirsi anche riscattato dalla visione parziale che Antonio e Raffaele hanno avuto di lui per tanti anni e che, grazie al percorso nel progetto Nuova Specie e al devoto e continuatttivo accompagnamento di Mariano, hanno potuto ampliare, aggiungendo parti di luce alle parti ombra, che pur rimangono.
Anche solo per questa ultima dinamica metastorica, la giornata è stata importante, ma se ci aggiungiamo tutto il resto che c’è stato, beh, direi che ne è proprio valsa la pena starci e spero, come lo sperano gli altri, che presto Antonio ci farà fare conoscenza su un altro sistema o apparato. Io mi prenoto. Alla prossima!
Grazia

“Con un filo di voce…
sussurro che aleggia e si insinua nel vuoto creato apposta dai presenti per accogliere la teorizzazione di Mariano Loiacono sull’evento in programma il 16 febbraio 2023 Gio.Sis.App – giornata sistemi apparati – L’apparato respiratorio presentata da Antonio Cimetti.
Per l’occasione lo stato quiete della faringe di Mariano chiede di non essere forzato. Lui con delicatezza lo rispetta e…con sacralità, come in un sussurro d’amore, utilizza la parte più femminile della sua voce, d’altra parte, semplificare in cibo verbale più assimilabile e digeribile, è il gesto d’amore che da anni lui compie per chiunque si avvicini a ciò che solo lui è già stato, è e sarà
L’apparato cardio-respiratorio viene svelato ai nostri occhi, assetati di sapere, da un Antonio Cimetti professionista, attento, appassionato e anche stupito ed emozionato perché non sapeva cosa sarebbe stato condurre l’incontro con Mariano. È palese che il suo sentire tanto Spirito Creatore lo lascia nutrito e, allo stesso tempo, sostenuto nel nutrire gli altri con concetti ed immagini scelte con gusto e cura.
“E vabbè così è facile!” dice Antonio a mezza voce con gli occhi pieni di commozione e lacrime, riferendosi a ciò che sperimenta conducendo accanto al macchinista Madnus.
Quanta bellezza in questo albero della conoscenza co-condotto con tutte le dimensioni del graal esposte.
Ciò che resta a me il giorno seguente, dopo una notte passata a sognare il terremoto, è un insieme armonico di informazioni scientifiche e momenti di prassi dell’Albero della Vita, come quello in cui Raffaele, fratello di Antonio, quasi a fine incontro, comunica della “telefonata” ricevuta da papà Domenico per complimentarsi con un figlio/fratello di sangue che si svela e, con merito, diviene punta dell’ennesimo progetto all’avanguardia di Nuova Specie, altro fiore all’occhiello per il genio di Loiacono che ha sognato concretamente e voluto realizzare la realtà della Fondazione per procedere in pamoja nell’arena Esistenziale con più gusto e profondità
L’abbraccio/danza gruppale a conclusione del pensiero fraterno, sulle note di “Vient” di Pino Daniele, collega le emozioni di tutti.
Il corso in sé, dopo una prima fase in cui si celebra la “sora morte” per sciogliere
(con dolore partecipato di tutti quelli che hanno vissuto una perdita – me in primis) con un senex profondo fatto di paura ed eccessiva considerazione rispetto all’unica certezza degli esseri viventi, ovvero che si muore, il formatore osteopata ci fa ripercorrere la nascita-evoluzione e compattazione dai tre foglietti iniziali del nucleo umano e non solo (ectodermaESTERNO-mesodermaMEDIANO-endodermaINTERNO)
fino alla realizzazione di tutto il sistema perfetto e complesso che è l’uomo incarnato con viscere, scheletro e pelle.
Una sintesi che mostra come la vita È semplice e chiara a saperla leggere con lenti adatte.
Ed è così che si assimila che il cuore è organo continuattivo e che bocca e culo sono le estremità prime con nel mezzo un tubo digerente e che il sistema nervoso si rivela il più sensibile meccanismo chiamato a filtrare fra un dentro intero ed un fuori pressante. Miracoloso dono kosmico.
Ed infine la “questione” vitale si apre alla conoscenza con un interrogativo necessariamente provocatorio…
Senza ossigeno non si vive, e questo è vero ed è innegabile base di partenza anche delle profondissime teo-filosofiche visioni orientali: “ma perché il respirare non potrebbe anche esser visto come fallimento della gravidanza?
Se è vero che la cellula embrionale, anche in utero, ha respirato attraverso l’ossigeno attaccato alle molecole di ferro contenute nei globuli rossi grazie al cordone della quarta dimensione madre, perché non pensarla come “una falla” del sistema, questo processo necessario di respirare, che condanna l’essere umano per tutto l’arco della vita in terra a patire per vivere? Perché tutta questa enfasi al respiro, vento, soffio?
Una rottura nel sistema epistemologico personale che si fa fatica a metabolizzare subito, se non proprio fatica a masticare prima ancora che a digerire .
E tempo ci vorrà per far proprio questo concetto che va a sollevare grandi interrogativi dello scibile
A noi ed ai posteri l’arduo compito di approfondire.
Di certo lo studio dei vari apparati come formazione Gio.Sis.App è da continuare con unanime approvazione e curiosità.
Grazie Antonio
Grazie Mariano
Angela D’Apolito

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