Ogni scarrafon è bbell a mamma soie ♫ ♫ ♫

Ho pensato di donare, a chi lo desidera, degli appunti, che mi sono sembrati significativi, riguardo le difficoltà e le prospettive di una relazione che riteniamo profonda e che connota un rapporto forte.

                                                                                                         Prima i denti                                                                                                                                                                                           Pillole in dono, 20 gennaio 2023

Prima parte: premessa

Oggi il 20 gennaio del 2023, a partire da 12:49 sino alle 15:25, ho preso degli appunti che poi trasferisco così chiamiamolo diario, non so come dire, vorrei commentare perché mi sembrano cose di interesse generale, e proprio oggi ho voluto iniziare a fare la lista broadcast che si chiama “Prima i denti”, cioè persone che sento vicine, o che sono più aperti al dialogo con me, e quindi non sono le due liste broadcast in cui ci sono presenti anche persone, basta che aveva il numero telefonico. 12:29… “L’impellenza indica l’esaurimento della fusionalità!” Che significa? La fusionalità è proprio la forza di gravidanza, ti fa dà il buffering, procedi e sai attraversare anche delusioni, difficoltà, dolori, quello che uno vuole! E gli schemi che abbiamo secondo me sono molto più semplici, ricchi ed interessanti. E quindi se si esaurisce la fusionalità, qual è il sintomo, l’indice? Che viviamo di fusionalità lineare, di impellenza, di infiammazioni, di cose che non riusciamo a controllare, e che diventano forza di gravità perché non c’è più la forza di gravidanza. E se leggessimo così tutte le impellenze che abbiamo, e io l’ho visto pure io nel controllo dell’urina, io sto continuando a crescere, a sperimentare. Le cose che cerco di dire sono il frutto di ciò che osservo, ognuno potrebbe osservare queste cose o anche teorizzarle diversamente. E oggi che la fusionalità su questo pianetino è sempre di meno, cosa sono aumentate? Le impellenze, i sintomi, quello che noi chiamiamo “disagio diffuso”, la difficoltà di stare bene con noi stessi, ma anche nei rapporti forti, anche nei gruppi ma anche perdere il senso dell’esistenza.

Dove la fusionalità diminuisce aumentano le impellenze!

Come due vasi comunicanti, dove la fusionalità diminuisce, aumentano i sintomi, le impellenze. Proprio a proposito di Nina, parlandone con Angela la mamma, ho evidenziato questo, non mi ricordo quanti anni ha,  cinque-sei anni, non mi ricordo, ma non c’entra l’età, sono meccanismi di esaurimento della fusionalità. E per esaurirsi cosa c’è stato? Un eccessivo svuotamento, un non sapersi fermare, o un non avere un punto mitotico Lagrange profondo o “T”, perché dove ci viene richiesto molto, il problema non è svuotarsi, ma mantenere anche la trascendenza, può essere anche quello di toglierci da ciò che sta avvenendo, avendo fiducia nell’altro e anche negli altri, ma dove io mi sento la referente di quella emergenza, rischio di esaurire la fusionalità! E oggi il lavoro, il faraone finanziario, spinge un po’ a questo, ad esaurirsi per paura delle sanzioni, e le sanzioni sono le stesse che abbiamo vissuto nella “Casiglia” mentre venivamo crocifissi. Anch’io cerco di lavorare sulle mie impellenze, e impellenza può anche essere sentire la mancanza di una relazione o meglio, avere la “previsione alfa” delle cose, ma almeno su questo pianeta l’esistenza oggi è complicata e non è possibile vivere di questo.

L’amore si affida a fantasiosi angoli Alfa di previsioni normalmente deluse, bisogna cambiare la relazione amorosa e renderla commutativa

Alle 14:24 ho aggiunto quest’altra riflessione: “L’amore si affida a fantasiosi angoli Alfa di previsioni normalmente deluse, bisogna cambiare la relazione amorosa, renderla commutativa”. Quando uno è innamorato si aspetta delle cose, specie se ha carenze antiche, profonde, io non lo chiamerei amore ma desiderio di ricevere, di non svuotarsi, quindi la paura che emergano impellenze e sintomi. In realtà, proprio perché non vogliamo essere delusi su questo, perché sono i nostri FUK, le nostre crocifissioni, quello che abbiamo ereditato, ci affidiamo a fantasiosi angoli Alfa di previsioni. Può essere un appuntamento, può essere aspettarsi che l’altro a distanza debba capire come sto, o che sicuramente terrà conto più delle così mie che delle cose degli altri, ma nuovamente poi veniamo delusi! Questo è un gioco fantasioso! La realtà è che non sappiamo bene l’altro in che modo sta vivendo gli eventi in cui sta, le reali difficoltà, e forse in quel momento ha necessità di ribadire e sottolineare la distinzione delle nostre attese Alfa! E allora, la delusione porta anche a non intendersi più. E allora che cosa bisognerebbe fare?

2^ PARTE: bisogna cambiare la relazione amorosa renderla commutativa

In maniera inconsapevole ho schiacciato sullo stop e quindi continuo con un secondo file. Forse è meglio perché nel primo parlavo delle previsioni in una relazione importante, previsioni deluse. L’appunto delle 14:24 finiva così: “bisogna cambiare la relazione amorosa e renderla commutativa”, forse questa è una bestialità per alcuni di voi. La relazione amorosa è quanto di più univoco, statico e stabile che noi sentiamo ci debba essere! Si inizia proprio come se fosse un rapporto che abbiamo avuto dentro l’utero: esclusivo, tutto per noi, e ci sta pure, ma sarebbe bello, piuttosto che poi affidarsi a fantasiosi angoli Alfa di previsioni, come ho detto, perché non pensare ad una relazione commutativa? Oggi la tecnologia ci ha fatto vedere l’indispensabilità di questa soluzione quando le cose diventano molteplici e complesse. La realtà, una relazione commutativa significa che io ci vado con un mio potere commutativo che significa che includo quella relazione, pure importante, anche la prima, con una serie di altri scambi per me significativi che arricchiscono anche la stessa relazione. Ma dovremmo rinunciare ad un punto di vista io direi embriogenetico, psicotico, iniziale, asimmetrico, tra chi può darci tutto e chi non ha niente. Io ci sto provando e su questo oggi potremmo confrontarci e scambiare. Alle 15:25 del 20 gennaio, ho appuntato questo: “Quella che chiamiamo vita è la massima variazione che il CEU manifesta – CEU, per chi non conosce gli acronimi, sta per Ciclo Esistenziale Universale -, è un po’ una specie di teoria del tutto, ovviamente molto diversa da quella che la fisica tenta di fare, a cominciare da Einstein, in maniera fallimentare, che ancora non riesce! Anche perché, se anche riuscisse a mettere insieme le quattro forze fondamentali presenti in un atomo, con la forza gravitazionale, come potrebbe includere la vita e la nostra specificità umana? Il CEU invece ha queste caratteristiche, io lo vendo come tale, ed è ovvio che bisognerebbe approfondire, anche solo per criticare! Ma, per chi vuole, ci sono molti atti con i quali può approfondire. Quindi il CEU cosa è? Alla base c’è un’estrema in permanenza, variazione, molteplicità quadrimensionale, il ciclo, che è un cerchio, è fatto dall’arco di destra che è l’arco in cui viviamo la vita, la nostra capacità di co-creare, il positivo, lo spettacolo, il progetto-opera, dono-regalo, l’impegno, le funzioni-ruolo compreso ovviamente anche gli obblighi-doveri. Il CEU, in questa parte, direbbe Totò: “Ogni bella scarpa diventa nu’ scarpone cu tiemp’ e cu l’età”, qualsiasi arco di destra! Qual-si-a-si…, è soggetto al suo decadere entropico e quindi ogni bella scarpa, quando è spettacolo, diventa uno scarpone! Lì cosa serve? L’altra parte, che è altrettanto fondamentale, divina come la prima, che è il salto quantico Precipiziale: cioè usciamo fuori da questa terra, che pur ci siamo dati, c’è piaciuta e gli eventi, l’esistenza è fatta anche di essere cacciati via, quindi precipitare! E nel precipitare dove si arriva? Nella terza parte che è l’arco di sinistra, dove sembra tutto chiuso, tutto freddo, non si vedono prospettive, ci sentiamo lacerati e perseguitati, ottenebrati e insomma tutto ciò che uno vuole vedere. Ma l’arco di sinistra è anche l’arco in cui si smaltiscono anche le scorie dell’arco di destra, ogni arco di destra, ogni cibo, produce scorie e tossine che vanno smaltite dagli organi emuntori che, nel nostro caso, sono rene, fegato e polmone. Qualcosa di simile c’è anche per le nostre identità o arco di destra che vanno anche catabolizzati, cioè buttati giù, messi giù, mantenendo alcuni aspetti e altri invece eliminandoli, proprio come noi facciamo attraverso l’urina e la merda. Sono meccanismi che uno poi trova proprio ovunque! Quindi se il CEU è il massimo di questa variazione, questa impermanenza e quindi di questa transitorietà, che è l’aspetto fondamentale dell’esistenza, è inutile volerla esorcizzare con teorie di vario tipo, soprattutto religiose, perché se ne ha paura. Ebbene, cosa avviene quando la vita presenta variazioni al massimo e ci sembra che stiamo per finire? Dicevo prima, dopo l’arco di sinistra, c’è il salto quantico oltre, cioè il ciclo finisce, ma finisce con qualcosa in più che si sedimenta, che ci arricchisce, in questo modo si sta generando la gravidanza universale cosmica, ma anche la nostra crescita! E quando ci sono, si manifestano queste variazioni nella vita, che anch’essa è inpermanente, è fragile, noi in genere come veniamo temperati, miti, come si possono attraversare queste variazioni? Aiutandoci con gli altri viventi, i quali, potremmo dire nell’ottica quadrimensionale, fanno da quarta dimensione, da madre per le nostre parti neonato. E un altro? Attraverso anche l’albero della conoscenza, le ipotesi di rappresentazione che gli umanoidi hanno fatto attraverso il punto di vista religioso, filosofico, scientifico. Ecco, tutto questo ci fa sostenere meglio le funzioni-ruolo agli obblighi-doveri, il decadere dallo spettacolo al progetto-opera, al dono-regalo, all’impegno e così si continua. Ecco, in una relazione importante, quando diminuisce la fusionalità e si presentano tutte le altre parti, nell’arco di destra che cosa si sostituisce, cosa diventa il cosiddetto amore?  Di aspettarsi, di richiedere a chi ci vuole bene, funzioni-ruolo e obblighi-doveri, che implicano delusioni pesanti reciproche e dolorose e che scatenano anche rabbia, secondo la famosa formula di Einstein 3DxR=L. L’esistenza è soprattutto l’emergere di desideri, prima “D”, che possono essere delusi, seconda “D”, e questo porta la terza “D”, dolore, e quando il dolore è enorme, cresce la rabbia, “R”, rabbia contro l’altro e contro di noi che sono sensazioni, emozioni, molto meno sostenibili del dolore in cui noi ci fermiamo; ma per superare la rabbia facciamo sì che pietrifichiamo quei desideri, quelle parti, li crocifiggiamo. Quindi, in questa situazione cosa è importante fare in una relazione? Lo scrivevo alle 17:11, rialzarsi e riprendere a camminare, ma questo è opera, è merito del buffering. Se è un viaggio, e, ancor di più, un viaggio di gravidanza universale in cui siamo inclusi, come si fa rialzarsi e riprendere a camminare e non subire le delusioni, il dolore, la rabbia, la pietrificazione? Questa è opera del buffering, e il buffering tecnicamente, per dire che sono cose presenti dovunque, quando noi ascoltiamo su YouTube o altrove una canzone, un video, il buffering, come sapete, c’è la parte che io ho già ascoltato, che è colorata, ma mentre io ascolto c’è anche una linea bianca che prepara, che prepara e mentre il cursore potrebbe fermarsi e ovviamente incepparsi, invece continua a farci ascoltare la musica: è merito del Buffering! E io lo intesi proprio come albero della vita e albero della conoscenza che stanno insieme! È questo che ci porta prevedere? Alle 18:13, nei vortici chi ha ragione?

Nei vortici chi ha ragione?

È ovvio che se io sono rimasto deluso nei miei desideri e sono addolorato e pieno di rabbia, io mi invortico, vertere significa girare, ma un girare a vuoto, per cui mi giro su me stesso e produco anche fastidio e sofferenza all’esterno.E in una relazione profonda chi è che ha diritto ai vortici? Ambedue, perché ognuno ha degli aspetti su cui si sente che stato deluso e addolorato, vittima di rabbia dell’altro! E chi ha ragione? Stando ai vortici tutti e due! Ma chi è che veramente ha ragione, diremmo bravo? Chi si distingue dai vortici, sospende la rabbia, accoglie il dolore che serve per transitare e trasformare quei vortici in vertici per formare un poligono! Vortice e vertice è la stessa parola, il vortice è un ciclo, un cerchio che è stato appiattitosi, che è diventato un’unica linea che si attorciglia su di sé; i vertici invece servono per formare un poligono dal triangolo in su, e qual è la novità? Che dentro conservano il vuoto! I vortici invece hanno perso la cosa più importante della cosiddetta materia che è il vuoto, quello che dicono in fisica atomica, in un atomo il vuoto è il 99,9%! Beh, non vi sembra questa una cosa straordinaria? E il vuoto, non è la possibilità di distinguersi da una strada che si è fermata, rialzarsi e andare in un’altra direzione? Vuoto in greco si dice poi koilòs, cioè cielo, e non a caso gli uccelli dove volano? In cielo, perché c’è il vuoto rispetto alla terra che è un pieno e che bisogna eventualmente perforarlo o ci si può camminare sopra, ma non si può cambiare binario e direzione. Quindi uno che ama, ama di più, cosa fa? Trasforma in vortici in vertici! In più stamattina chiudevo con questo: “fino ad arrivare ad avere quello che ovviamente nell’induismo è il terzo occhio. Ma dovremmo tradurlo diversamente, significa che noi stessi forse in quella relazione rappresentiamo l’Albe.di.Co! l’Albe.di.Co significa albero di conoscenza ed è l’unico che può formare un buffering che non ha mai fine e che ci mantiene in collegamento continuattivo, attivo da parte nostra e con continuità sull’intero Graal! E il Graal è la rappresentazione dei quattro codici che noi abbiamo, anzi Pira-Graal, Piramide e Graal, codice simbolico, codice analogico del corpo e territorio, codice bio-organico cioè delle emozioni, e codice ontologico cioè del senso dell’esistenza. Ebbene, i due alberi quando formano un entanglement stretto tra vita e conoscenza, rimanendo pamoja che significa insieme, dal suahili “in viaggio”, questo è il terzo occhio! Ma secondo alcune ipotesi il pianeta su questo laboratorio terrestre, che è messo nella parte più periferica della via Lattea, paragonandolo alla gravidanza, è il foglietto più esterno, l’epitelio, da cui nasce proprio il sistema nervoso. E secondo questa ipotesi oggi noi dobbiamo mettere da parte il pianetino, comprenderlo, ma diventa uno sfondo. La figura è l’universo in cui noi siamo inseriti e oggi serve proprio un sistema nervoso, che sapete che è il primo che nel secondo mese si evidenzia, che è quello che ci serve ed è necessario per rappresentarsi quello che fanno gli altri organi e poi per mettere in relazione! Ebbene io mi sono chiesto: “In questo sistema solare periferico della via Lattea, in questo laboratorio si è sviluppata quella che noi chiamiamo esistenza, quindi con tutte quattro le parti del CEU, che cosa è più evidente? La sofferenza, la transitorietà, il limite e, quindi, una enorme, estrema, sensibilità, come io ho constatato nella mia vita. E qual è la cellula più sensibile, che è più necessaria dovunque? Proprio la cellula cosiddetta neurone. Ovviamente a me neurone non piace, sa molto di sanitario, di medico, e quello che noi stiamo strutturando su questo nostro laboratorio io l’ho chiamato Albe.di.co., albero di conoscenza! l’Albe.di.Co che, giocando sulle parole, dico “albe” che si stanno avvicinando, albe di eventi straordinari e nuovi! Beh, se io dentro di me ho questo Albe.di.co., io so fare buffering, preparo in anticipo la relazione a cui ci tengo, la relazione profonda, considerando che è possibile che, se non ci sfasiamo sulle quattro parti del CEU, ci possiamo invorticare, creiamo un vortice. Ma se io ho l’Albe.di.co, il buffering, è possibile sentire in anteprima l’albero della vita dell’altro che sta per venire, e lo aiuto ad esprimerlo ed ascoltarlo. Non fa, tutto sommato, questo anche l’utero? La prima situazione in cui c’è un buffering di nove mesi completo, non è l’utero? E quindi non bisogna adesso creare un buffering per la Gravidanza universale cosmica? E questo buffering, o albero di conoscenza, non è una specie di cordone ombelicale, di cordicella, di fides, perché fides non significa fede ma cordicella, quelle del liuto, che ci mantengono collegati all’In.Di.Co. Ma l’Indico allora è il terzo occhio, cioè l’approccio globale continuattivo in questa gravidanza universale cosmica. Io non so cosa vi ho trasmesso ma mi ha fatto piacere oggi, inviarvi in dono questi due file, buona giornata e domani qui farò io la conclusione della prima Sin.Pam., che sta appunto per settimana intensiva pamojarrrete. Pamoja significa in suahili ‘insieme’, e noi siamo andati al di là delle professioni, e adesso anche delle asimmetrie, in maniera un po’ più netta, è sempre stato così ma per dire anche a chi viene qua, stiamo insieme, in rrrete tra forme di disagio diverse, comprese anche quelle dei conduttori e anche la mia, ma anche capacità di scambiare. E pamojarrrete è bello perché ognuno è un nodo fondamentale di questa ‘rrrete’, detto alla siciliana, e ci sono parti mie che vanno agli altri, è un po’ la parte, quando io faccio lo spermatozoo, che va alla ricerca di altri per scambiare. Ma anche ognuno deve essere un nodo ovulo in cui aspetta ciò che gli altri possono, vogliono, hanno il piacere di darmi. Beh, se io sono in pamojarrrete con l’altro, in una relazione profonda, insieme, stiamo all’interno di una rete più ampia, che non è un numero di persone che si mettono insieme per caso, ma di chi oggi come oggi sente di creare un buffering verso la via Lattea. Se è vero che il laboratorio del terrestre è la parte dell’epitelio e sta nascendo quello che io chiamo Albe.di.Co, albero di conoscenza, possiamo diventare nodo corda e dall’esterno metterci al centro. Come sapete il sistema nervoso nasce dall’epitelio, non nasce dalla parte più interna, dalla parte più interna nasce l’intestino e gli apparati collegati. Il sistema nervoso occupa, sì la colonna vertebrale al centro, ma viene dalla periferia e rimane collegato con i recettori in periferia, ai quali si mantiene collegato con quello che noi indebitamente chiamano nervi, e quindi sistema nervoso! Che grande offesa a questo importante sistema che è il primo che nasce, e che è il sistema della rappresentazione, della conoscenza, di ciò che lascia memoria e traccia e su cui si torna per conoscere e creare buffering e continuare. Buon Shabbat e domani seguiteci perché è la conclusione della prima Sin.Pam., settimana intensiva in pamojarrrete! Beh, se non l’avete provata, penso di no, è in continuità ovviamente nella sperimentazione del Metodo alla Salute, ma questa a modo suo è una fase, un’espressione fetogenetica. Se siete curiosi la prossima è tra appena due mesi. Buona giornata!

 

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