Triggiano, giornata di accoglienza e ascolto dei partecipanti alle Conv.inte.
Domenica 13 novembre 2022, con il gruppo di persone della provincia di Bari di cui faccio parte, abbiamo deciso di trascorrere insieme la mattinata e dedicarla all’ascolto di quattro persone della rete, tornate a casa dopo aver vissuto l’esperienza di due progetti di convivenza intensiva: la “Finestra di Babich” per le femmine e l’ “E.V.V.I.V.A.” per i maschi, della durata di dieci giorni.
La partecipazione a questi progetti è finalizzata alla crescita delle persone, con l’opportunità di immergersi nei propri vissuti, grazie agli scambi profondi con gli altri e a momenti di ritualità condivisa.
Molto spesso, il ritorno a casa e alla quotidianità è faticoso e critico perché, alla necessità di darsi tempo per elaborare e far sedimentare i vissuti, irrompe il ritorno alla routine delle dinamiche familiari e professionali.
A distanza di qualche giorno, abbiamo organizzato questo incontro proprio per consentire ai partecipanti di avere un momento per raccontarsi e per far festa.
Patrizia ha messo a disposizione la sua casa a Triggiano e ci siamo ritrovati tutti lì alle nove di mattina sotto un cielo piovoso e nuvoloso. Siamo stati accolti con cornetti e caffè caldo e dopo, ci siamo seduti in cerchio con il desiderio di ascoltare i partecipanti dei progetti, due ragazzi, Alessio e Francesca e due adulti, Daniela e Lucia.
A condurre l’incontro io, Angela, insieme a Maria Antonietta e Veronica.
Il gruppo era abbastanza ricco e abbiamo cominciato facendo fare ai partecipanti un pensiero spontaneo, che ha riscaldato il clima, prima di partire con l’ascolto di Alessio, un ragazzo che frequenta la scuola superiore e che ha deciso di partecipare all’E.V.V.I.V.A. in modo autonomo, sospendendo anche le attività scolastiche, pur di darsi la possibilità di viversi un’esperienza tra maschi, affrontando le sue paure legate, in particolar modo, alla figura del padre.
Il suo racconto è stato intenso, significativo e ricco di positività rispetto ai giorni vissuti al villaggio, mentre è emerso il dolore che ha dovuto attraversare al ritorno a casa e alle dinamiche con i suoi compagni di classe, dai quali non si sente compreso e addirittura rifiutato, soprattutto quando mostra la sua parte fragile.
Alessio è un ragazzo sensibile e pieno di qualità che ha deciso di volersi esprimere per come si sente, senza sentire il peso di dover essere accettato dagli altri. Molti di noi sentono di voler abbracciare Alessio per ringraziarlo e per non essersi risparmiato nel raccontare anche dinamiche dolorose vissute col gruppo dei pari mentre è riuscito a viversi dinamiche positive e profonde all’interno del progetto.
L’ascolto di Alessio si conclude con una canzone e ci stringiamo intorno a lui facendogli sentire la nostra presenza e il nostro calore.
Daniela ha preso parte al progetto la Finestra di Babich insieme a Francesca sua figlia, anche se abbastanza distinta da lei. Racconta di come sia stata per lei un’esperienza importante in cui ha cominciato a riflettere sul suo rapporto con i maschi, in primis suo padre e poi suo marito, i quali sostanzialmente hanno sempre deciso per lei. Le è mancata la fase adolescenziale, per cui sente la necessità di riprendersi quelle parti di leggerezza che le permetterebbero, anche, di far emergere i suoi personali desideri. Avrebbe voluto ricevere più accoglienza da parte del marito al suo rientro, ma per un equivoco hanno litigato e si sono allontanati senza riuscire ad andare oltre. Promette al gruppo di organizzare un’uscita per andare a fare una passeggiata all’aperto, immersi nella natura, in modo da condividere una delle sue passioni. Dopo l’ascolto della canzone “Cara” di Dalla, una delle preferite di Daniela, si racconta Lucia, una bella donna adulta, che ha partecipato al progetto molto volentieri, ma che si trova in una fase di sofferenza legata al fatto di aver provato troppe emozioni da tempo sopite e congelate dall’uso di psicofarmaci e da una quotidianità routinaria e priva di scambi con altre persone, al di fuori di sua sorella e dei suoi animali domestici. È spaventata ma, allo stesso tempo, sente la voglia di tornare a vivere, ci regala un ballo sulle note di “The Best” di Tina Turner in cui si muove con grinta e femminilità. La mattinata si conclude con l’ascolto della più piccola del gruppo, Francesca, che è stata alla conduzione del progetto insieme ad altre donne e ad una sua coetanea. Si è occupata della gestione della parte tecnica relativa alle foto e alle riprese durante il progetto, rivelandosi affidabile e responsabile e, in particolare, ha curato la scenografia e l’organizzazione della festa di Halloween, mostrandoci la foto relativa al suo travestimento. Insieme ad Ulriche, si è divertita molto, sentendosi soddisfatta per il risultato. Non è riuscita molto bene ad integrarsi con il gruppo dei pari, in particolare con alcuni ragazzi, i cui discorsi le sembravano un po’ superficiali. La sera infatti, preferiva rimanere sola piuttosto che riunirsi con loro. Anche lei ha scelto una canzone dei Queen che abbiamo cantato tutti insieme al karaoke concludendo l’incontro in allegria.
Le parole finali di Patrizia, la padrona di casa, hanno emozionato un po’ tutti, ci ha ringraziato per averle fatto visita e, soprattutto, per averle dato l’opportunità di riaprire le porte di casa dopo tantissimo tempo. Le è sempre piaciuto invitare gente a casa, ma le vicissitudini della vita le avevano fatto sospendere queste sane abitudini. L’incontro, l’ascolto e lo scambio ha arricchito ognuno di noi per cui ci impegniamo ad organizzare nel territorio barese altri momenti di condivisione e di crescita.
Angela