“Sono felice e questa mia condizione non esclude la tristezza…”, tanti auguri a ME.

17-11-22
Stavo scrivendo la data e per sbaglio avrei scritto ’78 che è l’anno della mia nascita, pensa come a volte in qualche modo probabilmente vorremmo tornare là o forse oggi sento come che mi sto veramente partorendo.
Ho vissuto il giorno del mio compleanno sempre con una modalità psicotica, fino a qualche anno fa mi adoperavo per festeggiarmi e organizzare “il giorno speciale” anche per non vivere la delusione che non sarebbe arrivato niente se io non mi attivavo. Poi in questi ultimi anni grazie al Progetto Nuova Specie ho iniziato a smollare su questo aspetto, ma devo essere sincera fino all’anno scorso stavo male perché non riuscivo a godere di questo giorno, era come se lo caricavo di aspettative che puntualmente venivano deluse.
Una cosa che mi faceva stare male e che spesso questo giorno veniva dimenticato dalle persone che amo, come a dire “ancora ti aspetti dall’esterno? Allora ancora non sei pronta a nascere!” Madonna mia quanti pianti mi sono fatta! Quest’anno sento che posso sancire un passaggio che veramente lo sento più collegato a me, è come se veramente l’utero di mia madre lo percepisco un “prestito” che la vita mi ha voluto fare in quei nove mesi per poi viaggiare da me e per me.
Ringrazio questo utero perché sicuramente mi ha dato calore e ringrazio l’IndDiCo perché oggi so che mi ha dato tutte le carte in regola per rinascere e sentirmi in contatto con la mia placenta esistenziale. Sono felice e questa mia condizione non esclude la tristezza, l’ansia che mi accompagna ogni giorno, la paura di perdere, ma sono tutti tasselli che si mescolano con la mia vitalità e la voglia instancabile di procedere nel viaggio.
Stamattina Alba mi ha voluta festeggiare “invitandomi a fare colazione al bar”, lei ha questa capacità e naturalezza di festeggiare gli altri che ti fa veramente sentire speciale… mi rivedo molto in lei, e sono felice perché sento che sto generando in lei e non solo, qualcosa che ritorna alla nostra Guk.
Sono felice!
Il regalo non mi ha mai interessato se non quello di poter condividere la mia vitale rinascita con chi si sente al mio fianco nell’esistenza.
Oggi esisto, oggi posso contare sulle mie braccia per remare, sulle mie gambe per tracciare nuovi sentieri, sui miei occhi per vedere oltre e sul mio cuore per sentire il battito dei miei traguardi.
Questi 44 anni li sento come un pareggiare i conti, non saprei spiegarlo meglio, come un punto Lagrange mitotico che può ripartire più leggera dai debiti e più libera di volare senza sentire più quel senso di inadeguatezza ma con una dignità riconquistata. Sono più fedele al mio Ceu e ringrazio l’utero di questi anni di percorso nella Fondazione Nuova Specie che mi ha portata fin qua. Tanti auguri a ME.

Benedetta

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