Edizione straordinaria: Prima Spe.Psi.Co.L.A. per il trattamento del disagio cosiddetto psicotico

Dal 14 al 16 ottobre, presso il Villaggio Quadrimensionale a Troia, si è svolta la prima edizione della Spe.Psi. Co.L.A., un’innovativa sperimentazione per il trattamento del disagio cosiddetto psicotico, nata dalla sensibilità e ricerca di oltre 50 anni del Dr Mariano Loiacono.

La tre-giorni di ottobre 2022, appena trascorsa, è stata efficace e apprezzata, tanto dai partecipanti quanto dai tre “embrioni”, ovvero le tre situazioni diagnosticate dalla psichiatria come psicotici.

Prima di dare ulteriori dettagli, vogliamo enucleare e dettagliare l’acronimo Spe.Psi. Co.L.A.:

Spe. per Sperimentazione. Così come nel suo significato etimologico, sperimentazione vuol dire ‘trarre a partire da tentativi’ (ex-perior). Un approccio, quindi, diverso dalla psichiatria tradizionale, in cui le verità diagnostiche, patognomoniche e terapeutiche sono certe e date come assolute. Partendo da un approccio globale e che tiene conto della complessità delle radici profonde del disagio cosiddetto psicotico, invece, in questa sperimentazione si è messa in pratica una metodologia orientata ad interpretazioni e dinamiche più aperte al cambiamento.
Psi. per Psiconauta. Prendendo spunto dagli Argonauti che, a bordo della nave Argo e guidati da Giasone, volevano andare nella Colchide alla ricerca del Vello d’Oro, coloro che hanno partecipato alla tre-giorni erano tutti Psiconauta – naviganti della Psiché – interessati ad andare nella Vortide: la terra dei vortici delle profondità dove i cosiddetti psicotici si sono fermati. In questa squadra di psiconauta erano inclusi i familiari, un gruppo di coordinatori ed il Dr Mariano Loiacono, tutti uguali nella diversità, in un setting informale in cui viene eliminata l’asimmetria tra chi cura e chi è malato.
Co. come Cosiddetti. Perché, anche solo per ragioni storiche ma non solo, era importante riprendere come la psichiatria storicamente ha visto queste situazioni di disagio profondo. Nonostante ciò, alla parola ‘psicotici’, caratteristica delle diagnosi, noi abbiamo aggiunto la parola ‘cosiddetti’, per dare il senso che la diagnosi psichiatrica rappresenta l’8% di un iceberg che nella parte sommersa (92% restante di ogni individuo), in realtà, presenta le ragioni per le quali quel disagio si è manifestato. Inoltre, anche ogni non cosiddetto psicotico può essere visto come un cosiddetto noi, dato che i meccanismi cosiddetti psicotici li abbiamo tutti.
L. come Laboratori-labirinti. Laboratorio nel senso etimologico del termine, ovvero ‘fatica’. In questo senso, non ci si è solo limitati ad interpretazioni teoriche e brevi visite ma abbiamo speso tre intere giornate di vita e conoscenza, in gruppi dedicati. Labirinti, invece, perché stare a contatto con le situazioni cosiddette psicotiche, che sono perse nei loro labirinti profondi, ci riporta ai nostri labirinti e difficoltà che abbiamo tutti, nessuno escluso.
A. come Autista. Al contrario del termine ‘autismo’, coniato dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler nel 1910, che purtroppo ha negativamente segnato e continua a segnare sempre più la vita di tante persone (e oggi molti bambini), vediamo i cosiddetti psicotici come autisti delle profondità. Più nello specifico, il disagio cosiddetto psicotico, essendo l’esito di limiti del contesto familiare e delle istituzioni, porta con sé anche delle spinte verso un cambiamento evolutivo che, se ben interpretate, possono creare avanguardie.

Rispetto alla tre-giorni appena trascorsa che, come si può ben intendere dalla esplicitazione dell’acronimo, è stata innovativa e rivoluzionaria, altri elementi salienti sono stati: il cambiamento indotto oltre che negli ‘embrioni’ anche nei loro familiari e in molti dei partecipanti, le prospettive di crescita enucleate in modo personalizzato per ognuno dei tre cosiddetti, la raffinata teoria sul disagio cosiddetto psicotico messa a punto dal Dr Loiacono, la deprofessionalizzazione e le interazioni-dinamiche che hanno coinvolto l’interezza degli individui e non solo il racconto razionale.

Sempre sul nostro blog, abbiamo pubblicato i bilanci di alcuni partecipanti. Per avere una idea più ampia della portata di questo progetto, è consigliabile leggerli.

A presto e buona lettura spepsicolosa!

P.S. Un paio di giorni dopo la conclusione della tre-giorni abbiamo visto un articolo, su un noto quotidiano, dedicato a Basaglia e allo ‘sfratto’ di Marco Cavallo. Ebbene, lo abbiamo visto come un segno del cambio dei tempi, perché Basaglia – di cui abbiamo grande stima – ha senz’altro fatto cose egregie e innovative, ma quello che è stato sperimentato da noi è un passaggio metodologico molto più profondo. Provare per credere!

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