TeoLab, teoria sul posto di lavoro, 5 giugno 2022
Oggi al villaggio, mentre si svolgevano i lavori, Mariano ci ha coinvolto in una teoria partita dalla festività cristiana della Pentecoste fino al rapporto fra Dio e l’uomo, sia dal punto di vista ebraico che quello “Paolino”
Inizialmente si è messo in rilievo l’importanza dell’esodo come partenza-movimento verso un nuovo che però non ha un punto di arrivo vero e proprio, come i 40 anni nel deserto per la terra promessa.
Ho visto inizialmente molte analogie con quello che sto vivendo, per esempio, il fatto di aver conosciuto il percorso 18 anni fa con tanti tentativi, delusioni, allontanamenti e avvicinamenti, ma ancora con la possibilità di proseguire verso un “nuovo”. Non solo, oggi è il mio compleanno e compio 49 anni. Nella religione ebraica il numero 7 ha un valore particolare, sette volte sette infatti fa 49.
In quella cristiana “Pentecoste” invece si riferisce al numero 50.
Tutti riferimenti che, secondo me, oggi, per la mia vita mi vogliono dire che non si arriva subito una volta iniziato un percorso, così “magicamente”, ma è pieno di stazioni, deviazioni, ripensamenti, voglia di tornare indietro e così può durare anche 50 anni e quindi anche per tutta la vita.
Poi, con la lettura delle scritture della Bibbia, la cosa a cui mi sento di dare rilievo, è che Dio è sempre situato sopra e fuori di noi. Un Dio che detta leggi e sanziona chi non le rispetta, creando una sudditanza colpevole, infantile, sottomessa. Soprattutto promettendo la vittoria sulla morte.
Al povero uomo semplice non resta che rimanere, tutto ristretto, su questi concetti razionali e virtuali, con tutti gli altri livelli ” segati “. Il corpo, per esempio, visto come “carne sporca”, le emozioni negative inespresse, come la rabbia per esempio. Ma soprattutto il rapporto con la nostra profondità interiore e specifica.
Mi ha colpito come queste culture antiche siano altamente condizionanti anche per chi, come me, non è particolarmente religioso. Come, con il senso di colpa e la speranza dell’aldilà, si sono appropriati della nostra esistenza oggi, soprattutto in funzione del sistema economico.
Roberto