Ognuno di noi ha delle parti da lasciare o da far morire…
Post Pasqua e Pasquetta 2022
Non per caso la Pasqua cade nella stagione primaverile, che è il momento di rinascita della natura dal letargo invernale. Morte e Resurrezione si susseguono come in una ruota che gira. Questi due giorni sono stati un percorso di nascita e rinascita.
A Mercato Saraceno, insieme, ci siamo inoltrati nel folto del Bosco percorso dal Rio Sassignolo, dove accompagnati da Elisa, abbiamo passeggiato nel verde e attraversato da una sponda all’altra il corso d’acqua:
chi bagnandosi i piedi, chi librandosi su sassi e legni adagiati nel letto del ruscello, sorretti da mani forti che aiutavano nell’attraversamento. Prove di forza e di coraggio ci hanno portato nel punto di ristoro, dove abbiamo condiviso il pranzo ricco di leccornie. Con questo banchetto abbiamo festeggiato la prima tappa del nostro percorso. In seguito tornati a casa Casalboni, dove Elisa, Adalberto, Frida e Zeno ci hanno accolti e ospitati in questi due giorni, abbiamo ripreso il cammino accompagnati da Silvia, Eleonora e Debora nel Pésach, il passaggio.
Ognuno di noi ha delle parti da lasciare o da far morire, persone a cui dire addio e accompagnare al di là della morte terrena. Con l’aiuto di fuoco, aria e acqua abbiamo condiviso la morte delle nostre parti da lasciare e l’inizio di una resurrezione verso lo juvenis. Questa seconda tappa del percorso è stata completata con i festeggiamenti per la nascita di Massimo, che 38 anni fa, ha iniziato la sua danza nella vita. L’ inizio del secondo giorno è stato come entrare in un universo parallelo: prima eravamo immersi nella natura e negli elementi, poi, d’un tratto, siamo stati trasportati nel mondo degli umanoidi con i loro ingegnosi artifizi, creati per rallegrare e sbalordire chi li osserva e li ascolta.
È stato come vedere due opposti: la natura, che rinasce da una morte momentanea, lasciando le sue parti vecchie e facendone di nuove e le invenzioni dell’uomo, belle e utili, anche se sempre le stesse. Come a dire, che è bello risorgere e lasciare cose vecchie, rinnovarsi come fa la natura, ma è pure giusto tenere le parti vecchie di noi, che sono belle e utili per la nostra vita. Dulcis in fundo questa terza e ultima tappa è stata festeggiata con una degustazione di buonissimi crescioni nel parco di Villa Silvia.