Il cerchio è la figura più antica e naturale come il cibo che la ciotola contiene. (2)

Carissime/i, sono Mariano Loiacono e ho pensato di avviare l’iniziativa PdM, ovvero Pillole di Mariano. Un modo simpatico, per me, di sentirmi vicino a voi.

QD 2017 La mia profondità, non si è mai arresa all’esterno e ai suoi poteri dominanti. Questa è la vera anarchia. Non significa che non ci devono essere regole-doveri-limiti o che gli altri non devono avere un loro stile che a me dà fastidio. “Anarchia”, nel senso più profondo per me, significa che ho sempre osato per trovare una mia modalità di fare “spin” e di cambiare binario e direzione. Come medico psichiatra, in quello che ho fatto, non c’è stato niente che riguardava i modelli medici dominanti o competeva alla Sanità a cui appartenevo; sono state tutte novità che, per generarle, ho dovuto fare spin con continuità per tanti anni, considerando che si può fare “un passo alla volta, un giorno alla volta, sapendo che ogni passo richiede uno sforzo e le pietre fan parte del cammino”.
Fare spin è la nostra libertà. Chi vuole essere anarchico capisca questo! La libertà non è non avere poteri o persone che ci vogliono dominare. Quella è una caratteristica da cui partiamo che è molto diffusa. La mia libertà non consiste nell’eliminare le persone che hanno un potere e che mi limitano, ma nel fatto che, nonostante tu vai in una direzione che a me non va, io ho la libertà di fare spin e continuare a viaggiare nella mia specifica direzione. Provare per credere.

Marzo 2017 Quando ho dovuto fronteggiare le mie tante e periodiche delusioni e conseguenti confusioni,
mi son sempre chiesto quali erano i bisogni che mi toccavano e perché non li riuscissi a Comprendere-Elaborare-Superare.
Purtroppo ho dovuto riconoscere i FUK (Fusionalità Kundalinizzata) che mi impedivano di farlo e le pietre-lapidi che li sostenevano e li rendevano dominanti e immodificabili.
Per spaccare le pietre e far prevalere l’albero della nostra vita e della membrana placentare, occorre immersione profonda, dinamiche Metastoriche, teorie globali. Occorre uno Stormo di cui ci fidiamo.
Anche se non assoluta, questa è la mia Esperienza. C’è un momento, e sento che è questo, in cui devi uccidere il Buddha che hai incontrato e devi trovare e percorrere la strada della tua specifica buddhità. In questa solitaria strada, bisogna RIC.ANT.AR.E: produrre e ascoltare i propri ricanti.
Se si procede bene, la meta è trovare il proprio punto di vista mitotico, ontologico, diventare lumaca quadrimensionale e formare il proprio guscio Infinito-Dinamico-Complesso, che ci dà la gioia di esistere e di sentirci a casa nostra sempre e dovunque con pochi alti e bassi, lentamente come la lumaca, ma con molta determinazione nel seguire il nostro Globale Massimo.

 

2017 Voglio accendere le fiammelle pilota delle persone. Se non si accende la fiammella, puoi avere tutto il gas che vuoi, non si produce niente.

 (Mio commento al quadro di Leon Marino appeso nella stanza)

 

Corso sull’adolescenza febbraio 2017 “Ansia, angoscia, angina”, vengono da angustus che in latino significa “stretto”, tu sai che la prima volta che siamo stretti è quando nasciamo: il canale da parto è il primo angustus ed è la sensazione di avere qualcosa che ti stringe e non ti fa respirare e transitare. Invece, se non ti allarmi e non ti angosci, è solo il passaggio stretto per passare da una situazione che non ci serve più a nascere a una nuova prospettiva.
Quando si parla di sofferenza, di dolore, di angustus siamo un po’ tutti insofferenti e paurosi. Non riusciamo a starci e ad attraversarli e farci attraversare; cerchiamo tutti gli antidoti-tecniche per non star male: anche il buddismo è un antidoto-tecnica per non star male.
Ho sentito molte donne dire mentre partorivano: “Basta, basta, non fa niente che non nasce”. Anche la mamma si sfianca a dover aspettare di far nascere; ma l’angustus, lo stretto – se vi ricordate la crisalide – è necessario: è obbligatorio questo passare per le cose strette-anguste-angoscianti per nascere farfalla variopinta e leggera. L’angustus è parte fondamentale, essenziale per nascere. Ogni qual volta le cose vanno male, dovremmo dire non “Che cosa non va”, ma “Dove sto nascendo?”, “In quale nascita mi sta portando?” Ovviamente questo è possibile se si ha un atteggiamento vitale, perché se uno ha un atteggiamento più di morte…
Vita-morte, in questo schema globale, sono co-essenziali, mentre tutte le epistemologie precedenti: filosofica, scientifica e religiosa, hanno sempre lottato e lottano per eliminare il negativo. Nel punto di vista globale-quadrimensionale, adottato dalla Fondazione e dal Progetto Nuova Specie, è fondamentale avere tutti e due, vita e morte, unite strettamente e positivamente in un unico ciclo-cerchio: la notte senza il giorno non esiste e viceversa.

QD 2017 Nella stanza del “Sole Globale” dove, da est a ovest, il sole c’è sempre, è posizionata una foto, fatta da me il 27 ottobre, che rappresenta il sole che nasce con le pale che rappresentano i crocifissi di oggi. È un sole che produce un globale, dentro cui c’è un altro punticino (vedi foto allegata). L’ho visto come un segno da cui è nato il nome: Tra i crocifissi del terzo millennio, è nato un sole globale.
Sulla parete a destra c’è l’editoriale Limax della “Croce Infinita” del 2001 (vedi foto allegata), è una croce capovolta. Non sapevo che, per la Chiesa è considerato un simbolo satanico, nonostante prima fosse molto apprezzata perché era la croce di San Pietro che, come ci viene tramandato dalla tradizione, non volle essere crocifisso alla stessa maniera di Gesù e capovolsero la sua croce.
Il senso della Fondazione è proprio quello di far nascere un sole globale e offrire una crescita infinita ai tanti crocifissi del “disagio diffuso”, sempre più in aumento in questo travagliato terzo millennio.

QD 1990 Giovanna ha sottolineato la mia affermazione che il QD non ha genitori e, quindi, ciò non rende facile una sintonizzazione con il già esistente e dominante. Il termine “non ha genitori” ci riporta al problema di qual è il rapporto tra le varie evoluzioni dei modelli culturali e paradigmi nella storia della conoscenza? Perché ho fatto questa affermazione a proposito del Quadrimensionalismo che oltretutto, secondo me, è l’ipotesi molto più vicina a com’è la realtà?
“Non ha genitori” per un motivo semplice, perché il Quadrimensionalismo è un salto nella modalità di conoscenza di ciò che già la realtà. “È”. È un tentativo, un salto rispetto alle ipotesi precedenti, generate dal codice verbale. Con questi nuovi occhiali è possibile recuperare il vecchio, ma culturalmente non è generato dal vecchio: tant’è vero che chi è radicato nella cultura vecchia, nei ruoli fondati su di essa, troverà molte difficoltà ad accettare il Quadrimensionalismo: o lo banalizzerà come una cultura ovvia e semplicistica; oppure lo giudicherà troppo confusionario, perché vuole mettere tutto insieme non rispettando le singole discipline di conoscenza. Insomma, ognuno troverà degli aspetti per banalizzarlo perché è un salto: sicuramente c’è un collegamento con paradigma e ipotesi precedenti, in quanto la realtà è una. Però, man mano che il codice di conoscenza è più semplificato e articolato, si avvicina meglio alla realtà che già è. Secondo me, le epistemologie precedenti (mitico-religiosa, filosofica e scientifica) fondate sul codice verbale hanno colto degli aspetti della realtà anche se in modo psicotico, in modo frammentario, potremmo dire “delirante”. Il Quadrimensionalismo è per cogliere una realtà in modo sintetico, cioè in modo globale o meno parziale-delirante.
Un pensiero delirante certamente è diverso da un pensiero adeguato o sintetico o globale; ambedue però sono riferiti alla realtà e possono dialogare e confrontarsi per trovare insieme una interpretazione e risposte più adeguate all’odierno “Inquinamento Psiché” (ndr. Successivamente indicato come “Disagio Diffuso Diluviante).

 

 

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