PIL E-PIS sulla Lettera ai Romani, riscontri di Sabrina
Se non ci fosse il tuo commento, Mariano, io non capirei proprio niente! Mi piace questo mettere in risalto Paolo come un essere umano limitato e pauroso della morte. Vedo quanto è stato forte il suo condizionamento! Mi è piaciuto Mariano quando dici che gli umanoidi sono dotati di poca luce, come il solstizio di inverno! Ho capito finalmente il valore della mia Luce-Mia che mi sembrava solo un gioco di parole! La luce rincorsa per tutta la vita è contenuta in questi bellissimi regali che ci fai! Un inno alla esistenza e al desiderio di co-creare. Ho compreso la potenza del procedere incerto che è una ottima modalità di guarire in quanto ci avvicina ad una visione dell’In.Di.Co presente in tutti i momenti. Paolo andava avanti per schemi e ci ha chiuso. Se andiamo avanti con i nostri schemi umanoidi, colorati, canonici, non possiamo “guarire”, non è possibile proprio! Questo presuppone la “fides” e la crescita dei nostri codici. Nessuno ci insegna a fare questo. Ed è la grandezza del Progetto Nuova Specie che con i limiti che ha ci insegna a vivere. Ci insegna che l’esistenza è un gioco fusionale, un continuo crossing over con parti nostre e con gli altri. Che dire della storia che fai del peccato e della salvezza? Una ricostruzione bellissima.
Ringrazio il Do.Fo.Rì in quanto sento che stiamo imparando a condividere insieme il Globale Massimo al di là dei limiti di ognuno, Sabrina
Questo Vangelo Globale che ci presenti libera la mente, il corpo e le emozioni. È questo il senso della teoria globale, dei commenti globali a questo sapere mitopoietico che ci ha delegati ad essere schiavi di schemi. Ci conduci verso la Terra Promessa che è la nostra liberazione dalle certezze e dal procedere programmato e istituzionalizzato. Non siamo abituati all’incertezza ma alla certezza fasulla e ingannevole perché l’esistenza non la puoi acchiappare da nessuna parte, la puoi solo comprendere. Oggi, caro Mariano, ho compreso il valore del MIO percorso, serviva a me dare valore a tutti i passaggi e i dolori. Ieri ho compreso che per me è stata una scommessa nata nei locali dell’ex manicomio di Foggia dove andavo ogni settimana. Mi pareva impossibile non poter dare una speranza a donne che come me avevano lottato e amato ingiustamente recluse in schemi sociali e culturali frutto anche del Faraone Finanziario che non vuole scommettere sui perdenti. Sapevo che da qualche parte c’era una possibilità di liberazione dalle trappole, c’era qualcuno che segnava una strada, Sabrina