Rinuncio e mi cancello dalle professioni di medico e psichiatra! Riscontri
Grazie Mariano per la condivisione di questa lettera. E’ poetica e proiettata nel futuro.
Non ti hanno capito e ancora non ti capiscono ma col tempo saranno costretti a levarsi le fette di prosciutto sugli occhi che ancora non si tolgono.
Mi voglio associare ai tuoi rinuncio e sentirli come rinuncio Ma.D.Nu.S.
L’invito finale è un tocco di classe che perdona e che vuole rilanciare, sono loro i primi che ne hanno bisogno.
Ti sono vicino in questo ennesimo Wendepunkt che stai portando avanti con coraggio, come dice il Vangelo “bisogna che lui cresca e che io diminuisca”, credo che con questa risposta inviata oggi il giorno del tuo settantaquattresimo compleanno si sia sciolta ancora di più la Zona Pellucida legata all’ambito medico-sanitario per potere procedere a pieno regime verso la GUK come Esistenziologo globale.
Ti voglio bene, ti stimo e ti sono vicino, Amerigo
Caro Mariano,
accolgo la tua comunicazione con vivissimo entusiasmo e personale partecipazione.
La tua grandiosa opera condotta negli anni a favore della cultura medica e sociale ti qualifica come uno dei grandi innovatori del nostro tempo nel campo della cura e questo tuo gesto conclusivo ne è il suggello simbolico.
La povertà di orizzonti di questa attuale medicina non può contenere la tua potenza creatrice e la tua audacia clinica.
Gli ordini provinciali dei medici, in maggioranza senza reagire né dissociarsi dall’oltranzismo decisamente anti ippocratico del presidente nazionale, dott. Filippo Anelli, si sono ridotti all’applicazione pedissequa di diktat politici che di sanitario non hanno nulla, e che non possono che essere effetto di pervasive campagne corruttive della mente e dello spirito, mentre si sono dimostrati incapaci di sostenere e difendere i colleghi impegnati in prima linea contro il contagio, adusi ormai alla pratica ottusa di protocolli e linee guida, perdendo sempre più di vista il paziente, la nosografia in evoluzione, la semeiotica e l’etica della professione.
Come tu efficacemente descrivi nell’episodio che ti riguarda, nessuna proficua e collegiale dialettica mi pare sia ormai più possibile. Personalmente, sono stata rinviata alla Commissione di disciplina dal mio Ordine anni fa per aver sostenuto tesi scientificamente fondate contro un chiacchiericcio mediatico indegno di una professione autorevole
mentre nel frattempo ho visto radiare colleghi di qualità professionale eccelsa solo per aver chiesto di aprire un dibattito serio e approfondito su temi di portata basilare per la salute della gente.
La soluzione che tu hai intrapreso di cancellarti dall’Ordine dei Medici mi pare sia adesso la via maestra per cominciare a restituire alla medicina la dignità che merita e che, forse anche inconsapevolmente, molti di noi hanno praticato e testimoniato in una intera vita professionale. La cura di cui abbiamo bisogno non è patrimonio di una medicina desueta
e ciecamente autoritaria ma soprattutto essa non può restare “confinata” all’interno del soffocante perimetro di Ordini che mostrano di non aver più alcun contatto con la realtà in straordinaria evoluzione.
Grazie per questo atto che ribadisce nuovamente la pregnanza e la lungimiranza del tuo magistero!
Ti abbraccio con grandissima stima e affetto, Rossana B.
Caro Mariano, leggo con amore e ammirazione ciò che hai scritto, come già sapevo sei un Uomo autentico, coraggioso e innovatore. Qui a Damanhûr e più precisamente nel nostro ambulatorio medico, nel quale io lavoro da 24 anni, vedo accadere cose assurde… Le mie dottoresse “magiche”, come le definisco io, fanno miracoli per mantenere relazioni con pazienti disperati dal momento… Sommerse da una burocrazia incredibile che le imprigiona come un moscerino nella ragnatela.
Nascerà un movimento medico alternativo, anzi è già nato, formato da medici che hanno giurato di salvaguardare la Vita, di proteggerla e onorarla, cambieremo la storia, IO CI CREDO. Ho sempre infinita stima per te caro Mariano, ti abbraccio forte.
Il tuo unico codice a Barra/cuda
Gentile Rossana,
Mi chiamo Antonella e da poco frequento la Fondazione, conoscendo piano piano i suoi pregi.
Mi permetto di aggiungere alle sue testimonianze, riguardo lo stato istituzionale sanitario, un fatto che mi è giunto alla mente leggendo le sue parole, che riguarda la situazione universitaria, che poco si discosta da quella sanitaria.
Ho un amico austriaco, sposato ad una professoressa universitaria, ed anche lui titolare di cattedra all’università di Ascoli Piceno.
La situazione è questa: lui è fondamentalmente un ricercatore, una persona molto intelligente, studiosa, che ha avuto riconoscimenti, per quanto riguarda la fisica, anche al convegno internazionale che ha avuto luogo in Cile, qualche anno fa. In questa facoltà di Ascoli aveva portato a termine, con i suoi studenti, un progetto, finanziato dall’università, che avrebbe risolto, con poca spesa ed in maniera fattibilissima, alcune questioni riguardanti appunto lo scopo del progetto. Bene, i professori più anziani hanno fatto in modo che tutto ciò non venisse assolutamente preso in considerazione, portando avanti invece un progetto vecchio, stantio.
Lui è stato pure oggetto di atteggiamenti di allontanamento…. Si è licenziato… (non ha figli e pure sua moglie è docente universitaria) e penso che abbia anche denunciato codesti docenti, che non portano innovazioni valenti e mantengono lo status quo presente in quasi ogni luogo istituzionale italiano, dove le idee innovative vengono viste come rivoluzioni impossibili.
Ecco, questo solamente per dire quanto il governo e le sue istituzioni siano restie ad approvare e dare merito a persone di valore, in Italia purtroppo si ricevono meriti o si scoprono gli imbrogli, minimo, dopo 25 anni, quando le acque si sono calmate o quando le persone che meritano se ne sono già andate.
Per questo sono d’accordo con Mariano
“Non ragioniam di lor
ma guarda e passa”
Buona giornata, Antostella
Ciao Mariano, buon compleanno anche se oggi è il giorno dopo. È un compleanno importante perché, ancora una volta hai gettato cose vecchie, hai tagliato rami secchi per far sì che il tuo albero della Vita generi nuove gemme. Il taglio è stato doloroso, ma te lo dico da paziente, condivido in pieno tutto ciò che hai detto sul rapporto medico paziente basato ormai su protocolli sterili e sull’assenza totale del principio che la relazione umana con il paziente è parte fondamentale della cura. La salute della persona non è un fatto chimico. Tu da sempre pensi che ogni persona ha in sé le risorse necessarie per curarsi, è vero ma questo richiede un lungo accompagnamento. E quale medico dedica ad un paziente il tempo che gli dedichi tu? Non esiste, è impensabile!!! La freddezza con cui ti hanno trattato mi addolora ma non mi stupisce, le istituzioni sono diventate così!!! Ci lavoro da trent’anni in un ente pubblico ed ho assistito all’inesorabile declino di tanti valori come il rispetto per l’anzianità, all’ affermarsi del vuoto linguaggio burocratese, all’ incapacità di dare valore alle persone per il potenziale che possono esprimere e ad una crescita esponenziale del disagio e dei conflitti interni. La Vita ti dà ragione, ma gli uomini sono tardi a comprendere, anche se apparentemente istruiti. Il tuo modello è scomodo, faticoso!!! Ma le tue soddisfazioni sono altrove, fuori dal mondo scientifico. Ti auguro di vivere con gioia e pienezza gli anni a venire, Tiziana
Caro Mariano, con la tua cancellazione dall’ordine dei medici, hai chiuso con un’istituzione medica che ha un punto di vista solo di malattia da curare, per entrare adesso nella scuola con cui avere finalmente un approccio solo di crescita. Entriamo in una istituzione che ci permetterà di arrivare prima.
Mariantonietta
Caro Mariano,
non so se ti ricordi di me (sono l’amica di Nadisha, sorella di Prem Dayal), ci siamo visti una sola volta di persona e una via zoom ma questo non importa.
Ci tenevo ad espremerTi la mia vicinanza. Stiamo vivendo tempi molto bui ed ogni azione che ridà respiro è preziosissima, per questo sono rimasta subito affascinata da quella tua intervista a Marzullo e dal tuo Lavoro (quando descrivo quel che ho visto a Troia lo racconto come un “ospedale da campo” di questa guerra invisibile dettata da quel che chiami il “faraone finanziario”.
Quel che mi ha spinto a scriverti è però anche una luce che ho ricevuto da Te in quella brevissima permanenza e che ti rendo nel caso la tua si spengesse a momenti nell’amarezza: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono (credo che stiamo in questa fase…) ma alla fine vinci!
E poi … dove sputa il popolo nasce una fontana! Augurandoci che diventiamo sempre di più ‘a sputare’.
Un abbraccio, Noemi
Caro Mariano,
tengo a farti avere il sostegno di un caro amico, Danilo Spada, neuroscienziato, artista e musicologo.
Un grande abbraccio e buona vita!
Rossana
Rinunci a prendere in mano un libro di grammatica e ad imparare a scrivere… È inutile
Dr. Umberto Falconi
Dirigente Medico Responsabile SerD
D.S.M.D ASST Franciacorta
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