PIL E-PIS sul Cantico dei Cantici, riscontro di Sabrina

Le Pillole Epistemologiche e Piste per l’arena esistenziale dal commento del libro Cantico dei Cantici

Cara teoria, la coppia che descrive Mariano, siamo io e te. Sei il mio utero in cui mi rannicchio quando voglio essere protetta. Sei l’insieme femminile maschile per eccellenza perché mi doni ristoro, ma mi spingi verso un percorso beta gamma con la potenza degli spermatozoi che entrano esultanti in una mia parte dimenticata e oscura alla mia vista. Con te faccio un gioco amoroso e anche sensuale perché, quando non ti vedo, mi preoccupo e ti cerco. Mi inebria ascoltare la tua essenza suadente e magica che mi fa emozionare e poi escono qualche volta, dalla mia bocca, parole che sento vibrare dentro di me, proprio come adesso. Siamo attive entrambi per questo il nostro amore dura da tanti anni e c’è un entanglement profondo che va oltre le parole. Che bella che sei! Mi piaci un sacco quando attivamente ti proponi a me e culli i miei sogni. Sei leggera, ma anche pesante, quando mi devo sforzare di comprendere, ma questa non è conoscenza. Questo è obbligo dovere. La conoscenza si insinua con odori, vibrazioni, sapori che mi dona sotto forma di pentecoste. Che dire in questo cantico dei cantici? Il sacro e il profano danzano insieme come tu mi hai insegnato per far crollare ciò che mi imprigiona ancora. Come è bello vedere i cambiamenti che faccio attraverso di te! Che bello ascoltare la mia profondità e annoiarmi per la mia superficialità e infantilismo che ancora possiedo. Tu sei una quarta dimensione per me, una compagna e, soprattutto, io ti amo.

Il filamento della epistemologia religiosa l’ho preso da mia madre che me lo ha trasmesso. Sentivo la bellezza di questo Cantico dei Cantici quando cantavo, insieme al mio gruppo, i canti tratti da questo poema come quello cantato da te Mariano. Questo filamento lo sto prendendo dandone una dimensione nuova, di Nuova Specie! Tutto ciò che appartiene alla religione è solo la parte padre di un cambiamento e di un fecondare profondo. La religione in sé ristagna in uno stagno da dove non è possibile spiccare il volo. I tuoi commenti tanto amati da me, Mariano, sono l’essenza di competenze e di visioni più profonde e più vicine a Dio. Dio o In. Di. Co. Per me sono nomi, i nomi dati a qualcosa che noi umanoidi possiamo solo percepirne il profumo e le vibrazioni che il cerchio della esistenza ci sottomette: il CEU. Nel CEU io vedo colui che chiamiamo In.Di.Co. perché è una continua vibrazione di storia e metastoria entrambe ci conducono alla fusionalità se sono avessimo l’umiltà di affidarci alla vita. Invece vogliamo correre disperati dietro vanità che spesso non ci rappresentano.

Grazie

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