Le sette meraviglie del Mosaichaos, terzo incontro.

“Ogni persona è un valore perché ha un valore, non importa il ruolo sociale o le altre caratteristiche. Proprio quando ci sono le persone oscurate nella loro profondità, perché tanti eventi l’hanno un po’ riempita di detriti, allora bisogna avere il coraggio di saper aspettare che esca fuori quello che solo lui già è, che non c’è bisogno di inventarsi.” 

Mariano Loiacono 

Martedì 9 novembre 2021

Questo è il terzo incontro del Settenario del Mosaichaos, questa bella opportunità proposta da Mariano che ci allieta con la sua presenza per approfondire e conoscere ciò che è un’opera meravigliosa di 130 mq, il Mosaichaos. Anche a questo appuntamento sono presenti i co-conduttori, che sono Barbara e Yusuf, gli interessati all’evento come me via zoom e, in presenza, anche i partecipanti alla XXIII edizione del Progetto Rainbow appena iniziato.

Mariano crea subito le condizioni per agevolare chi non era presente agli incontri precedenti, riprendendo brevemente ciò che è stato argomentato nei due incontri. È molto bello sentirsi accompagnati nella teoria da Mariano attraverso anche le immagini del Mosaichaos che, da ogni piccolo pezzo, viene riconosciuto il valore d’inclusione nel senso più ampio che parte dai filamenti, che Mariano ha raccontato e ci ha tenuto a ricordare già dal primo incontro, perché anche i filamenti fanno parte della Gestalt che rappresenta l’intera opera. L’argomento della volta precedente è stato il “Mare di mezza profondità”, lo spazio intermedio del mosaico pavimentale, impreziosito dal crossing over ovvero la dinamica a favore dell’incontro, dell’intreccio, dello sfasarsi per generare parti nuove, opportunità nuove. Da qui Mariano ha introdotto la teoria che coinvolge le radici e gli ommatidi (da “omma” che significa occhio, cioè, che non basta solo la vita, ma gli occhi ci servono per vedere e quindi a fare conoscenza), che caratterizzano queste profondità, che sono il Quadrangolare, che è anche il simbolo della Fondazione, e l’Home Life, che verrà approfondito nell’incontro di giovedì prossimo 11 novembre 2021.

Osservando l’opera è proprio il Mosaichaos a farti perdere nei suoi “pixel”, la parola pixel deriva da “picture element”, cioè, elementi di un disegno e, per capire il senso, mi devo distaccare dal pixel e vedere quel pixel in cosa è inserito, questo vale anche nella vita. Dovremmo avere la saggezza di includere, quello che è il pixel, nella figura, il pixel da solo è un elemento e la scienza, a proposito, approfondisce il pixel del pixel, cioè va nel piccolo e perde il senso dell’insieme, non vede mai la figura. La Gestalt è più della somma delle parti cioè dei pixel, è la figura, ciò che ognuno può percepire e il Progetto Nuova Specie fa un’ipotesi molto bella, che è la Gravidanza Universale Kosmica, avvalendosi di un approccio globale della conoscenza, che ci fa partire dalla figura e, immergendoci, ci fa scoprire varie parti fino ad arrivare ai pixel. Il caos all’inizio sembra un disordine, ma presagisce che ci si deve immergere, ed è bello come la teoria che emerge diventa spirito da riportare alla vita, ma anche ai partecipanti alla convivenza intensiva, che possono riconoscerlo come ipotesi per potersi immergere in questa esperienza appena iniziata. Come è stato per ciascuno che ha partecipato al cantiere della messa in opera del Mosaichaos e che, introdotti dai conduttori Barbara e Yusuf, hanno saputo aggiungere parti di teoria alle parti sulle quali hanno lavorato, Valentina, Melissa, Diego.

Mariano le ha definite “Fessure di teoria”, cioè, che dal caos possiamo vedere, non solo elementi più chiari che non si vedono, ma si possono creare dei collegamenti e scoprirne di nuovi. Questi incontri di Settenario del Mosaichaos ci stanno rivelando il frutto di una gravidanza che ha saputo realizzarsi con l’opera, intrecciando storie e disagi, professionalità e prime esperienze, facendo fare a tutti una propria gravidanza interiore, del negativo e poi manifestarsi per ciò che solo io già sono. Il Quadrangolare non è il senso, ma dà il senso, una unità, includendo in un globale massimo che non è più il punto da dove si è partiti, all’inizio prevale la modalità pixel che non hanno in sé molti collegamenti, man mano che si cresce si acquisisce una capacità fusionale. La fusionalità è ciò che mette insieme e crea gli insiemi.

Ci vediamo giovedì al prossimo incontro, Silvia.

Scrivi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

FACEBOOK

5x1000-Fondazione Nuova Specie