Le sette meraviglie del Mosaichaos, secondo incontro.

Sette serate di teoria-racconto sulla nascita di quest’opera unica nel suo genere

Sabato 6 novembre 2021, ci siamo ritrovati un piccolo gruppo nella stalla della Teofondità per il secondo incontro del Settenario, appuntamenti per navigare e fare Conoscenza attraverso le Meraviglie del Mosaichaos, un dono prezioso di Mariano per ripercorrere le varie tappe “dalla stalla alla nascita del Mosaichaos”.
Barbara e Yusuf, in questo secondo incontro, ci guidano anche a ripercorrere altre parti e a intrecciare gli interventi con i protagonisti Gino Tartaglia e Dario Quitadamo che sono presenti in Zoom assieme a un gruppo di altre persone che ci seguono nelle diverse regioni.
Yusuf racconta che gli antenati più vicini a lui, dopo Mariano, sono stati proprio Gino e Dario e che rappresentano dei filamenti importanti e come, anche dal loro incontro di artisti con le proprie specificità, sono nati confronti differenze ma, tenendo conto dello stato quiete dell’uno e dell ‘altro e di quanto rispetto alle proprie certezze si può diminuire o espandersi, si può costruire la base per un Crossingover.

Ripartiamo dal Crossingover e dalle due colonne che padroneggiano la stalla della Teofondità, partiamo dagli opposti e dai due filamenti del Crossingover che s’intrecciano nei due punti delle colonne; le due parti formano un CEU (Ciclo Esistenziale Universale), una rappresenta l’anello di destra, l’anello dello spettacolo, del fare e realizzare e l’altra l’anello di sinistra, l’anello della Meiosi, della contestazione, della perdita, dello stare male; quando una di queste due parti si sovrappone all’altra s’ispessisce e, quindi, non c’è scambio ma solo psicoticità entro la quale non c’è ascolto dello stato quiete.

Mariano ci guida anche con l’analogico, mettendoci vicino alla parte del Mosaico che rappresenta il Crossingover e a tutti gli elementi che andremo a vedere, ci aiuta a navigare e ad immergersi in quelli che sono i fondamenti della Teoria del Progetto Nuova Specie e a come ci dovremmo stare in questa fase di passaggio alla Fetogenesi.
I due cromosomi sono gli opposti, da “ob pono” che significa mi pongo di fronte.
Il Crossingover c’è quando le due ondanze si sfasano, per fare un Pamoja se si è all’unisono o per bisogni o per voglia di farsi vedere, ci sono i litigi e invece così si forma il Perielio, l’Ellisse, il CEU.
Due diversità non è detto che per forza s’incontrano ma, quando due parti si ripetono, si rinforzano e non c’è il CEU.
Il CEU crea uno spazio, una Gravidanza, infatti al centro si creano gli spazi nei quali sono stati realizzati gli occhi ai lati e la scritta Teofondità al centro.

Bisogna sfasarsi, il difficile è sfasarsi.
Alla base delle radici del grande “Albero della Vita in Viaggio”, Mariano ci guida partendo dal bozzetto iniziale del Baobab prodotto da Dario.
Il Baobab è maestoso come il Mosaico che se proviamo a sdraiarci, partendo dalle radici, possiamo notare quanto ci sormonta.
Il Baobab all’interno può contenere tante persone, litri e litri di acqua e rappresentare una riserva, può diventare una casa e un rifugio, ma in Africa il Baobab rappresenta anche un posto sacro perché i vecchi saggi si riuniscono per raccontare o per fare riti.
Sarà importante, per chi arriverà a visitare il Mosaico, partire da questi aspetti.
Dal Baobab all’Albero della Vita in Viaggio che, dalle radici alla chioma, raccoglie i diversi Ommatidi e così anche il Mosaichaos, attraverso le diverse figure realizzate e ciò che per ognuno possono rappresentare, ci invita a fare Teoria.
Il mare e le sue onde rappresentate sul lato destro del Mosaichaos, ci mostrano come la solidità di una persona può contenere anche la parte liquida.
La bellezza dei colori e della diversità di materiali tra bottiglie dal quale possiamo immaginare che Eolo soffia e mette in movimento le acque ferme, ma anche specchi, tappi, chiavi, pendenti e quadranti di vecchi orologi.

Ogni materiale rotto per fare pezzi del Mosaico e le figure realizzate, sono frutto dell’accompagnamento dei protagonisti, un’immersione attraverso le proprie storie e passaggi di quel momento e così il serpente di Alberto realizzato sulla destra in prossimità delle onde del mare e la Balena con dentro il Profeta, ma potrebbe essere Pinocchio o qualcuno può vederci altro, ma la balena può rappresentare anche un momento di stasi, il bisogno di fermarsi.
Il Baobab è innalzato tra le due colonne, quasi tutto il tronco è incluso nel mare, affonda le radici nell’acqua e le radici della Fondazione e del Progetto Nuova Specie possono crescere se ha delle solide radici e quindi i 7 Ommatidi sono messi tra le radici, il tronco e la chioma e ci indicano che per stare in viaggio devi mantenerti con tutti gli Ommatidi.
Il Baobab con tutte le sue caratteristiche ci ha accompagnato anche a riconoscere la nostra solidità e Mariano ci invita a riflettere che, quando uno ha una struttura da Baobab, non teme le onde, perché riconosce l’acqua che ha dentro sé e riesce a stabilire uno scambio con delle cose esterne a sé e quindi c’è l’armonia nel convivere; chi ha una struttura solida e accoglie il resto e sa, che oltre a se stesso ognuno degli elementi svolgono delle funzioni importanti che si possono integrare, è armonioso e in viaggio.
Si integrano i vari elementi e le onde formano una nicchia e ciascuno può darle una interpretazione.

Sul lato sinistro del Baobab ci sono il quadrante di un orologio e una pietra a forma di cuore, lo possiamo vedere come il tempo razionale e il cuore, le emozioni, l’istinto, ma anche come il Kronos che ci può indicare la direzione del viaggio per navigare, ma il cuore può rappresentare il kairos, l’ascolto dello stato quiete, farsi orientare dall’intuizione e dalle profondità delle emozioni.
Tante volte abbiamo vissuto il Mosaichaos soffermandoci anche sulle figure realizzate dalle tante persone che, attraverso questo laboratorio di vita, hanno lasciato una traccia, ma è un qualcosa di più raffinato e profondo poter fare Teoria a partire da sé e vedere su un’unica parte tante altre parti.
Questo Settenario, vissuto dal vivo, è come un atto di consegna di Mariano, ci sta consegnando, attraverso i minuziosi passaggi, un know how importante e significativo che viene consegnato a noi per accompagnare l’esterno tempestoso che entrerà.
Nicoletta due cuori

 

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