PIL E-PIS su “קהלת” Qoèlet, riscontro di Sabrina
Le Pillole Epistemologiche e Piste per l’arena esistenziale dal commento del libro Qoèlet
Non so se riuscirò a scrivere qualcosa su queste pillole sul libro che stai commentando Mariano perché, sono talmente profonde, che è difficile riportarle al razionale pieno di tempo spazio. Qui non c’è posto per fotografie o per stuzzicanti lusinghe, ma solo per una grande immersione che tu, caro Mariano, ci regali. Il mio sogno è vedere una bella pubblicazione da dare a tutti quelli che soffrono e sono amareggiati per un quotidiano caotico vorticoso che non regala respiro ma solo appesantimenti. La regalerei alle chiese e ai loro predicanti perché continuano a narrare storie astratte. Lo regalerei a chi ha paura della morte e, come me, non ne trova un senso. Ci hai parlato di sincronico, ora, ancora più bello di filamenti, dei nostri filamenti che possono trovare i nostri discendenti ontologici. Lo regalerei a chi crede vana la sua vita perché il tuo commento regala una prospettiva! Lo donerei a me e alla mia paura di saltare quando c’è un precipizio o un oltre. Lo farei ascoltare, leggere, sottolineare ai bambini a scuola perché devono imparare che l’esistenza è CEU e, anche se pare non finire mai l’arco di sinistra, poi la luce la vedi. Sarebbe bello darlo ai giovani che sono manipolati dalla prepotenza del Faraone Finanziario e che, poi, in silenzio, i più sensibili, piangono la mancanza di una comprensione più profonda. È un commento che racchiude la teoria del Progetto Nuova Specie e che, in questi giorni, sta dando vigore ad anni di sofferenza. Lo pubblichiamo un libro eretico, ma vero? Da bambina, da adolescente, non sapevo dare un senso a questi libri. Anche comprenderli era vietato perché ci dovevi credere e basta. Possiamo dire, oggi, che c’è un In.Di.Co.,un Dio che dona luce e tenebre, che non comanda le nostre azioni, che non ci impone restrizioni. Un Dio che vede i nostri cuori e poi punisce che Dio è? Non è possibile. Non è così. Non può essere così. C’è un padre infinito, un figlio dinamico e un complesso spirito che intreccia le nostre vite e le spinge a qualcosa che va molto oltre il bene e il male che ci hanno insegnato.
Ha senso la GUK se ci inseriamo il nostro pezzettino di cuore, di devozione, di percorso! Ha senso una Gravidanza perché ognuna può essere madre e ognuno padre di una piccola creazione o filamento che si spande con speranza verso un ontologico caritatevole che lo prende e con gioia si predispone ad intrecciarlo nel proprio nodo. Quanta purezza e profondità che spesso inquiniamo con le debolezze nostre che sono anche quelle di Qoèlet che esclude ogni piacere e poi ce lo riconsegna in un gioco di opposti che sono stati la nostra dannazione, che hanno fatto traballare i nostri Pira- Graal e ci hanno fatto diventare insetti intrappolati.
Sabrina