PIL E-PIS su “קהלת” Qoèlet, riscontro di Sabrina
Le Pillole Epistemologiche e Piste per l’arena esistenziale dal commento del libro Qoèlet
Esistenza di cielo
Nella mia vita c’è stato un prima e un dopo. Prima di conoscere il Progetto Nuova Specie, fin da piccola, mi sono chiesta sempre come avrei vissuto senza strumenti, come avrei vissuto una esistenza con i soli strumenti che mi erano stati trasmessi: abbi pazienza, sopporta, sacrificati, perdona, vivi per la vita eterna. Tutto questo ha sempre vacillato dentro di me. Come è possibile che il nostro Dio sia il vero Dio? Rimanevo cieca e non conoscevo dove cercare il senso della esistenza. Poi, a 40 anni, tutti i globali inclusi in anni di ristrettezze e di mancate comprensioni, si sono disinclusi e tante parti di me sono schizzate da una parte all’altra. Un bombardamento scoppio di grande portata che non mi ha più fatta sentire nel vecchio ma, neppure riuscivo a trovare un nuovo. Oggi ho cercato tante Pillole nel Qoèlet per il Pillolendario 2022, ogni Pillola è un insegnamento, uno strumento per vivere l’esistenza. Ancora più forte sto sentendo in questi giorni di essere portata per la conoscenza, con tutti i limiti che posso avere, ho sentito che è un punto mitotico mio molto forte che mi fa scoprire sempre più parti di me inedite. Mi è sembrato, in questo ascolto, mentre deregistravo, di stare ad una supervisione di Qoèlet, ma anche mia, di ognuno di noi. Mariano hai saputo spingerci ancora di più ad un passaggio di comprensione ancora più profonda. Il dopo della mia vita è ugualmente molto faticoso, l’analogico risente ancora di tutto il dolore, ma il presente è colorato di sensazioni molto belle e vere per me. Ed ecco che il procedere incerto diventa una certezza, che ami il CEU perché sai che ti appartiene e non puoi fare altro che sottometterti, di imparare a circolinfare, a lasciare che ogni giorno sia importante. Insegnamenti concreti che ti aiutano a non traballare più nel corpo, ma anche nel mio punto mitotico.
Come è bella l’immagine dell’aborto globale che non è solo perdita di un figlio, ma contiene tutto ciò che c’è prima: lo zigote, l’ovulo, gli spermatozoi, la morula…
E l’immagine che ci dai della vanità? Come vuoto, come possibile contenitore di altre espressioni esistenziali.
Come è bello, Mariano, il tuo commento! Non fa niente se riesco poco ancora a portarlo all’ esterno! Che fa? Dici tu: che fa? Mi hai regalato una bella leggerezza perché tutto ciò che ci appesantisce molte volte sono rami inutili del nostro Albero della Vita. Mi sento lontana da questa conoscenza profonda, e che fa? Intanto ne godo. Godo della tua voce pacata Mariano e godo del fatto che l’ In.Di.Co. adesso me lo sento vicino. Adesso, dopo queste pillole del Qoèlet, mi sento di aver riconosciuto di più il mio valore. E che fa se gli altri parlano male? Che fa se non me lo riconoscono?
È poesia concreta quella che ci stai regalando!
Ti voglio bene anche se ancora te lo dimostro poco!