PROGETTO ME(lissa)-(marghe)RITA: andare oltre gli schemi classici di suocera-nuora.

Un progetto che merita? Decidetelo voi…
Parto con il dire che stiamo parlando di una convivenza, tra due donne che si sono ritrovate ad essere cosiddette “suocera-nuora”, in un territorio e tempo ordinario. Un lento ed incerto procedere che apre a nuove prospettive di Pamojarrrete.

Embè, che cosa pensi che si capisca da questa premessa? Nulla, però da questo volevo partire per far comprendere che cosa è avvenuto in questo piccolo progetto.
Questa convivenza è nata da un’idea di Mariano all’ultimo Fi-Gen, corso di tre giorni sul rapporto Figli-Genitori, per facilitare la digestione di alcune zone pellucide legate alle famiglie d’origine e dare nuove prospettive per le famiglie acquisite di entrambe. Margherita ha dato disponibilità durante le sue ferie di accogliere Melissa a casa propria, farle vivere il suo ordinario, approfondire la conoscenza e andare oltre agli schemi classici di “suocera e nuora”.

Melissa ha accolto questa proposta, anche per gli aspetti in comune che si vive con Margherita e anche per il fatto che in questo periodo si sta aprendo a nuove figure femminili, soprattutto per conoscersi attraverso relazioni inedite e colmare i vuoti che sente.
Il progetto si è svolto dall’ 08 al 18 luglio 2021 in provincia di Bari, tra Putignano e alcuni lidi nel comune di Monopoli.
Per avere un ulteriore livello di chiarezza, per Pamojarrrete si intende uno scambio Pamoja, parola Swahili che significa insieme, come nodo di una rete di interazioni e scambi.

L’obiettivo è che ognuno senta di avere una sua importanza e specificità da mettere in campo in uno scambio alla pari, dove tutti sono parte del tessuto di relazioni sentendosi un proprio, dove le cosiddette categorie e rapporti univoci vengano inseriti in relazioni più ampie e globali.
Detto questo, partiamo con il racconto di questa esperienza.
Sento giusto specificare che Margherita è stata molto accogliente, ha fatto trovare la casa pronta per l’ospite e ha sempre cercato di includere Melissa nelle cose che avvenivano nell’arco della giornata.

 

L’ordinario di Margherita, anche durante le sue ferie, è costellato di impegni da mamma e nonna: andare a fare commissioni, fare la spesa, preparare i pasti per tutta la famiglia, occuparsi delle emergenze se ce ne sono, essere disponibile con i figli, tenere in ordine la casa, occuparsi delle esigenze della madre, organizzare gli aspetti economici, stare con il nipote… quando riesce a trovare un po’ di tempo tra tutte queste cose, il desiderio più forte è di immergersi nell’acqua del mare e quindi godersi questo bellissimo antenato.

 

Insomma, credo che tante/tanti di noi si riconoscano, dare priorità alla famiglia e mettersi in tanti impegni o obblighi doveri lo abbiamo fatto tutti, magari anche vivendoci una situazione in famiglia in cui ci sono pesantezze e cose che non ci fanno esprimere per quello che realmente siamo. Quindi va riconosciuta la generosità di una donna che comunque si è voluta mettere in discussione, nonostante le tante cose da fare. Margherita ha considerato un dono lo scambio con Melissa, il poter guardare il suo stare in relazione con i vari componenti della famiglia, con i suoi occhi, da un punto di vista diverso; soprattutto ha apprezzato la spinta a cercare di partire dai propri bisogni, senza annullarsi o pezzentare riconoscimenti.
Melissa si è vissuta sicuramente questi aspetti ordinari in modo diverso rispetto all’ordinario storico con la sua famiglia d’origine, riconoscendosi in alcune modalità di Margherita e vedendo un fondo comune che l’ha portata a fare chiarezza. Facendole da specchio su alcune cose, Margherita ha facilitato Melissa a cogliere alcune sue modalità che l’hanno portata a depotenziarsi sempre di più e, probabilmente, appesantendo alcuni scambi. Allo stesso tempo ha compreso meglio come certe modalità di mettersi in dinamica a partire dagli aspetti pratici e dalle cose da fare, non facilitano l’immersione e l’andare in profondità. Bisogna trovare il modo per ritagliarsi il tempo di fare teoria e darsi delle prospettive, anche nell’arco di un periodo relativamente breve di 10 giorni.

Infatti, un aspetto che abbiamo mantenuto. sono stati i momenti di ascolto, all’inizio, a metà e a fine progetto. Questo, oltre ad essere una buona abitudine anche per verificarci lungo il percorso, ci ha permesso di darci delle piccole prospettive, come il volerci ritagliare del tempo per uscire una sera e conoscere una cittadina davvero bella come Martina Franca, darci del tempo per fare un piccolo laboratorio d’arte sul mare, cucinare insieme, condividere qualche ora di shopping, insomma ci siamo concesse anche dei momenti di leggerezza, ma principalmente ci siamo aiutate a selezionare cosa vorremmo o vogliamo, i bisogni che sentiamo più impellenti.
Questo è anche il senso di scambiare più in profondità con un obiettivo: toccare le necessità e i bisogni che sono nascosti sotto tante lapidi e sotto tante delusioni, cercare di mettersi in movimento e di procedere anche se sembra difficile.
Come tutte le esperienze di questo tipo, non basta una sola occasione e un iniziale scambio per arrivare al nucleo, c’è bisogno di continuità e di continui tentativi, perché il percorso beta-gamma richiede quello che ho detto all’inizio, un procedere lento ed incerto.

Giusto per far capire l’evoluzione, fino al secolo scorso la nuora dava del voi alla suocera e come ben sappiamo intorno a quest’ultima si sono sviluppati odi e asti che si sono tradotti in barzellette e battute, mentre per la suocera la nuora spesso era una figura comunque negativa con cui si faceva fatica ad andare d’accordo a causa delle confusioni e della poca chiarezza… diciamo che sono cose un po’ limitanti, vecchie e frutto più di un simbolico, rispetto a quello che si è sperimentato in questo progetto. Sicuramente, per far crescere i nodi di una rete, bisognerebbe far diventare scambi del genere, l’ordinario, per aiutare noi a crescere in modo meno doloroso e più fusionale e dare alle nuove generazioni la possibilità di ritrovarsi con persone più cresciute e più in profondità che li accompagnano.
O almeno, questo è quello che tentiamo di sognare concretamente.

CVTB

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