Corso Maestrepolo, rubrica PASQUALINA: I PERCHE’ DELL’ESISTENZA. “Quale evento (forse qualche FUK?) spinge ognuno di noi…” Domanda di Cindy, riscontro di Paola S.

Quale evento (forse qualche FUK?) spinge ognuno di noi ad essere più attratto e/o più portato per una determinata espressione artistica? Perché invece con qualche altra arte facciamo più fatica?

Cara Cindy, il tuo quesito è molto bello e ricco di suggestioni e stimoli.
Per quanto mi riguarda, da sempre, fin dalle elementari, sono stata portata, in maniera direi naturale, spontanea alla scrittura, che mi riesce facile, mi sgorga dalla penna magicamente, senza nessuno sforzo, e allo studio, che non mi pesa, anzi mi attrae e mi affascina. Non credo che scrivere, leggere e studiare siano una soluzione, perché mi procurano un appagamento che non può essere solo fittizio, ma affonda anche le sue radici nella mia specificità, così almeno sento e penso. Certo, dietro a questo, c’è stata e c’è la mia svalutazione, il mio bisogno di essere vista e riconosciuta, allora, dai miei genitori e soprattutto da mio padre: da bambina e da preadolescente mi percepivo grassa, brutta, con gli occhiali, e la sanzione che più temevo, se non ero la più brava della classe, era quella di non essere più amata, di non essere più degna della loro a attenzione e del loro affetto.
Al contrario, per il disegno in particolare, e per qualsiasi espressione artistica che non sia la scrittura (ora anche creativa, molto meno in passato, quando avevo bisogno di schemi, di punti di riferimento eteroreferenziali per esprimermi), sono sempre stata negata e ancora oggi mi sento inadeguata, infantile, bisognosa di una guida, di essere quasi presa per mano. Questo forse per la paura di oscurare mia sorella (o di essere oscurata da lei), di quattro anni più giovane di me, che ha frequentato il liceo artistico (io il classico), nonostante la forte avversione di mia madre, e ha trovato, nell’arte di dipingere, la sua strada, a cui però sembra aver rinunciato per diventare la Vestale del focolare domestico.
Dunque, come suggerisci Cindy, ancora una volta sono anche e soprattutto i F.U.K, i tagli subiti, a spingerci a prediligere una certa espressione artistica.
Ne prendo atto, consapevole comunque che io sono già ciò che solo io sono, sono unica e speciale, sono una scintilla dell’In. Di. Co., anche quando procedo in maniera incerta, difficile e talvolta dolorosa e spesso non so decidere, non so cosa fare.

Paola Selleri

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