Corso Maestrepolo, rubrica PASQUALINA: I PERCHE’ DELL’ESISTENZA. “Se l’esistenza è un viaggio perché preferiamo attardarci nella staticità? Domanda di Grazia, riscontro di Mara
Ho trovato ispirazione a questa domanda solo da qualche giorno, da quando è uscita la notizia che si è scoperto in Gran Bretagna una nuova variante di Covid-19, mettendo in crisi intere nazioni.
Ho iniziato a riflettere sui virus che molto probabilmente come Mariano spesso ci ha fatto notare, sono esseri a contatto con la loro fusionalità. Per loro non esiste tempo-spazio, non esistono le regole dettate dalla società, dal sistema finanziario, ma valgono regole di sopravvivenza, angoli alfa per rimanere in vita. Se la vita è un ciclo e i virus sono a stretto contatto con sé stessi, riescono a fare il giro del CEU senza blocchi. Nel momento in cui cambiano le condizioni esterne creando dei blocchi al proprio CEU, riescono ad adattarsi cambiando velocemente, creando nuovi angoli alfa, proprio perché fusionali. Cambiano fino a generare nuove tipologie di virus.
Gli esseri umani invece avendo subito tanti tagli fin dalla nascita dalla famiglia d’origine, dalla società, si sono allontanati da sé stessi e dalla loro fusionalità, si sono snaturati creando tante lapidi. I blocchi non permettono di farci viaggiare nel CEU, ma appunto ci fanno restare fermi e finché non sciogliamo quei nodi, non riusciamo ad esprimerci e a rimetterci in viaggio.
Probabilmente se nascessimo come i virus senza subire dei tagli e restando in contatto con la nostra fusionalità, esprimendo quello che noi già siamo, ci verrebbe naturale rimanere in viaggio e cambieremo anche più velocemente.
Per i virus cambiare è naturale, per gli umani cambiare è crisi.
Mara
1 Commento/i
Michele
Ci attardiamo per la stessa ragione per cui se fuori c’è neve e tira un po’ di vento, preferiamo rimanere dentro al calduccio. Ovvero: se sto bene con le mie convinzioni, perché devo ascoltare qcosa che mi scardina un po’ e mi fa crescere?…Perché se sto bene con questa moglie, appena in lei cambia qcosa, mi devo scomodare a capire, aprirmi a nuovi aspetti?…Ma se lei non si lamenta di lavare o stirare, perché mi devo alzare dalla poltrona e mettere in moto la lavatrice?…Abbiamo un “detrattore” interno che ci dice: se tutto sommato la tua vita così strutturata va bene, perché dare attenzione a quella “piccola” insoddisfazione che senti dentro? …se sto economicamente bene, perché devo disturbarti a riempire un sacchetto della spesa x la Caritas che sta raccogliendo alimenti per chi non riesce ad arrivare a fine-mese?………