Un’alternativa al modello sanitario per il “trattamento” del Covid- 19. Lettera di Nicoletta
Coronavirus? No! Mi sei CARONEvirus!
Lettere, like, ricanti, suppliche, proposte di collaborazione e richieste di amicizia al Virus!
Lentamente e silenziosamente ti sei insediato nelle nostre vite come un grande stratega e poi sei esploso dentro noi, il nostro lavoro, le famiglie e le vecchie istituzioni.
Tutti pronti a combatterti, evitarti e isolarti come un ospite sgradito.
Caro antenato primordiale,
benvenuto invece dentro le nostre case, per il farci riconoscere l’acqua stagnante dentro la quale già eravamo e non ce ne rendevamo conto.
Sei tu che hai terremotato la società simbolica e svenduta all’economia finanziaria?
Non credo proprio, perché già noi vivevamo tra le macerie di un mondo che ormai non dava più valore e calore alle relazioni, alle emozioni, allo star male.
Ci hai privato degli abbracci, della vicinanza e delle uscite in libertà.
Carissimo antenato Caronevirus,
microscopico esserino,
sei stato capace di fare tutto ciò facendo emergere paure e psicoticità che già c’erano, ma tra le tante soluzioni che ci circondavano si nascondevano ben bene.
Per questo ti ringrazio, perché stai facendo uscire allo scoperto le fragilità e le rigidità di un sistema che ci vuole vedere negli obblighi doveri.
Allora io dico: “Fortuna che sei arrivato tu e che ci stai portando a fare vuoto e scegliere ciò che vogliamo per la nostra vita!”.
Io non sono in attesa che tu te ne vada, io voglio modificare il mio modo di stare in questa terra e universo già da adesso.
Voglio accompagnare i miei alunni ad accoglierti senza spaventarsi e a non chiudersi e fermarsi alle rigide restrizioni ma ad aprirsi a nuove espressioni, a nuove intuizioni, a viverti con serenità come abitante dei nostri corpi, posti e luoghi.
Sai, alcuni bambini delle mie classi abituati molto alla fisicità e a esprimere sentimenti ed emozioni, si stanno chiudendo in un mondo tutto loro, ma questo non mi ha spaventato perché ha fatto emergere invece i veri bisogni e io mi faccio strada per fare luce e aiutarli.
Dentro questi corpicini ci sono grossi pesi e io ti ringrazio, Caronevirus, perché mi stai dando un grosso aiuto, ti sento alleato perché mi permetti di far evidenziare le carenze con un esterno cieco e sordo.
Quante lotte ho dovuto fare per far comprendere alle persone l’importanza di un abbraccio, della lentezza, dell’ascolto, del calore di un’emozione espressa che lava scioglie, accoglie, risana… e oggi tu, con il tuo arrivo, in un colpo solo, ci obblighi a ritornare a noi stessi e ci metti di fronte a tanti interrogativi…
Se ripenso a febbraio, prima che tu esplodessi nelle nostre vite, il pensiero di entrare ancora nell’arena esistenziale spendendo tante energie per ottenere briciole mi stava consumando… ti ringrazio perché adesso, invece, con uno sguardo, poche parole e semplici gesti, riesco a smuovere di più spendendo meno.
Ti ringrazio e ti dirò che questo anno resterà dentro me perché mi hai permesso di sgranare gli occhi…
Oggi vedo ciò che è concluso ed è consumato e la prospettiva che mi regalerò ma che già mi sto regalando grazie al tuo resistere.
Talvolta ti temo perché tu mi ricordi che non siamo onnipotenti e che dobbiamo essere umili prima di tutto con noi stessi… ma vivo giorno per giorno, accompagnando me stessa e chi mi sta vicino a non temerti ma ad accoglierti come un negativo che spinge ad andare più in profondità e a mettere insieme gli opposti che da sempre le ormai superate epistemologie ci fanno vivere in modo scollato.
Per questo nuovo e inedito millennio la spinta è proprio il negativo che vogliamo a tutti i costi combattere, guarire, nascondere… a cui vogliamo opporci.
Io ti continuerò a percepire solidale e tenace nel tuo progetto.
Nicoletta P