Rito dei defunti

G: È stata una tre giorni emozionante quella di Damanhûr lo scorso fine settimana.
Sono andato per la prima volta; non sapevo che ci fossi capitato proprio in un momento favorevole, perché festeggiano il rito dei defunti il 31 ottobre, che è una celebrazione molto sentita presso la comunità. Ci sono andato con Deborah e Angelica.
I Damanhuriani, per festeggiare questo rito, traggono spunto dalla spiritualità legata agli antenati, ringraziano i defunti e si mettono in connessione spirituale con loro; il rito viene celebrato nel bosco, con poche luci, ci sono musiche e danze tribali, è molto partecipato sia nel codice simbolico che in quello analogico (danze e movimenti concentrici). Io, Deborah e Angelica siamo stati spettatori sufficientemente attivi, nonostante l’umidità non fosse proprio dalla nostra parte.

 

Prima avevamo fatto visita ai bei templi dell’Umanità, gioiello della Comunità che non finisce mai di stupire; mi piacerebbe assistere ad una pratica spirituale al loro interno, anche perché li abbiamo visitati un po’ di fretta.
Le emozioni sono state comunque tante, a partire dalla ospitalità del nucleo Venta e Atlan, poi la visita al lago di Meugliano, nella bella Val Chiusella, poi la visita alla fattoria di Porta della Terra, dove ho assistito alla nascita benaugurante di un vitello in diretta, fino ad arrivare al compleanno di Deborah (sempre più cresciuta, armonica e vitale) del 31 sera, che ha potuto godere della festa della molteplicità. Tra l’altro c’era anche luna piena e Marte era allineato con la luna e si vedeva ad occhio nudo.
Sabato e domenica mattina sono state dedicate ai nostri ascolti e degli abitanti dei nuclei, alcuni dei quali conoscono già l’esperienza del progetto Nuova Specie perché sono scesi al Villaggio. È stato uno scambio ricco; io e Deborah con i nostri strumenti teorici, abbiamo apportato spirito in alcune situazioni.

 

 

D: In particolare, la mattina del 31 ho condotto una danza all’inizio dell’ascolto dei presenti con Tursiope e Giovanni che ben si sono prestati a seguire il movimento di gambe e braccia che simulavano le movenze di Terra, Aria, Fuoco, acqua, i 4 elementi, cui ho aggiunto nel momento in circolo ristretto quello conclusivo, ovvero l’unione, l’amarsi universale.
La sera della festa è riuscita in modo generoso a far emergere spirito e giovialità di alcuni damanhuriani come Impala ad esempio, che ho visto propenso a far il padrone di casa ( ho poi saputo del suo prossimo ruolo come capo Nucleo); e la mattina successiva, oltre ad Asinella che si è liberata nel vero senso della parola proprio perché faticava ad uscire dalla stanza, abbiamo fatto la felice scoperta della coppia Grillo- Saturnia, che ci ha piacevolmente colpiti.

 

 

G: Come per il progetto Nuova Specie, anche Damanhûr sta attraversando un momento di transizione delicato, con spinte innovative-fetogenetiche che, se non ben accolte e integrate, rischiano di fare abortire il processo.
Sono fiducioso anche nello scambio–crossingover tra noi e Damanhûr, dal quale in futuro può nascere un bell’intreccio.
Ringrazio anche la piccola Angelica che ha messo a disposizione tutta la sua saggezza-semplicità a servizio di molte persone (me compreso) e mi ha aiutato a comprendere più in profondità quanto siamo complicati

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