Corso Maestrepolo, rubrica PASQUALINA: I PERCHE’ DELL’ESISTENZA. “Perché i fratelli devono soffrire così tanto, prima di potersi incontrare?” Domanda di Annamaria, riscontro di Teresa
Sono la primogenita, a due anni è nato mio fratello Mariano, a sei anni mia sorella Anna e a dieci anni Gabriella. Secondo me con l’arrivo di mio fratello ho sentito che la mamma non era più tutta mia, quindi il vuoto l’ho tamponato “ciucciando” il dito per avere un’holding tutto mio e sempre disponibile, ero molto timida, impacciata, le cose nuove mi spaventavano. Non ricordo grande complicità con mio fratello e con le sorelle, come primogenita dovevo tutelarli, sentivo il dovere e la responsabilità. Crescendo questo distacco è rimasto, ognuno aveva i suoi interessi, solo con Gabriella avevo più scambio aiutandola nei compiti poi con le amicizie, ascoltare i suoi desideri… I miei genitori erano cresciuti in campagna con tanti angoli Alfa obblighi/ doveri, e nel periodo della loro adolescenza hanno vissuto anche la seconda guerra mondiale contante privazioni e rischi. Vedevo i miei genitori sempre indaffarati e mia madre molto silenziosa.
In casa non ricordo periodi di leggerezza sentivo molto la solitudine. Verso i 25 anni avevo scoperto la macrobiotica, la meditazione e anche lo yoga interessi che i genitori e più pesantemente mio fratello hanno contestato, non capivano come mai cercavo altro.
Pochi anni dopo il mio matrimonio, con la morte di nostro padre, Mariano ha aiutato la mamma nel ruolo di “capofamiglia”. La freddezza delle relazioni tra noi due era invariata, poi la mia malattia ha destabilizzato tutti cambiando un po’ i rapporti tra noi fratelli. Ci siamo un po’ avvicinati, cercandoci di più, ho sentito anche mia madre determinata a riunirci almeno nelle festività più importanti. Piccolissimi cambiamenti che mi avevano piacevolmente sorpreso. Ho conosciuto, diversi anni fa, questo percorso che mi sta aiutando a scoprire con teoria e prassi nuovi punti di vista, approfondire e ricomporre un po’ il puzzle della mia vita e dei tanti incastri vissuti. Due anni fa con la morte della mamma lo scambio tra noi fratelli ha fatto altri piccoli passi. Ora quando ci incontriamo mi sento alla pari, un po’ più centrata, se ci sono momenti di confronto/differenza, giudizi …riesco a stare e non chiudermi come prima anzi condivido ciò che penso. L’incontro tra fratelli avviene in profondità quando iniziamo vedere, attraversare e poi perdonare i desideri, le delusioni, i dolori, la rabbia nostra, i Fuk dei nostri genitori del contesto in cui siamo cresciuti. I miei fratelli ancora hanno poco interesse a conoscere il mio percorso e il progetto N S… mentre per me è importante continuare a migliorare il mio Graal, osare, sbagliare, ricominciare, accompagnata anche da persone che procedono in questo viaggio nella vita verso una GUK.
Teresa