Corso Maestrepolo, rubrica PASQUALINA: I PERCHE’ DELL’ESISTENZA. “Perché i fratelli devono soffrire così tanto, prima di potersi incontrare?” Domanda di Annamaria, riscontro di Maria Agnese

La domanda di Annamaria è molto spinosa. Io sono la prima figlia di 4 fratelli, 3 femmine e un maschio.
Mentre con le mie sorelle ho un rapporto sereno, con mio fratello è impossibile solo parlare. Non mi
ricordo di aver mai avuto un rapporto con lui. Né durante l’infanzia, né durante l’adolescenza. Ho cinque
anni più di lui e la cosa che mi faceva molto arrabbiare era la disparità di trattamento che i nostri genitori
facevano tra noi femmine e lui che era l’unico figlio maschio. A lui era permesso tutto quello che noi
desideravamo e che non potevamo avere perché femmine. Lui poteva andare in piscina, avere la bicicletta,
andare in colonia, noi no. Noi a casa a cucinare, a ricamare, ad aiutare la mamma, a fare da mamma a mia
sorella più piccola. Oltretutto mio fratello veniva spedito da mia madre a controllarci quando, durante
l’adolescenza, uscivamo di casa si e no un paio d’ore il pomeriggio la domenica. Tutto questo ha fatto in
modo che non riuscissi ad amarlo, ad avere un rapporto con lui, nonostante non fosse colpa sua ma dei
miei genitori. Non capivo perché lui non si ribellasse a questo. Ora capisco che per lui, unico maschio, era
molto difficile vivere in un ambiente di donne che non lo consideravano. Solo i miei genitori lo vedevano e
gli affidavano quel ruolo di controllore che lo faceva sentire importante e visto. Come avrebbe potuto
ribellarsi? Era l’unico modo per essere visto dai miei.
Quando mi sono sposata lui aveva 18 anni e già molti problemi che io, concentrata sui miei, non riuscivo a vedere. Vedevo solo un ragazzo introverso, più o meno come noi sorelle. Durante l’adolescenza ha cominciato a ribellarsi ai miei e a creare dei problemi che venivano dal suo dolore per non essere stato mai visto nelle sue profondità. Ha lasciato la scuola superiore, si è legato ad una donna più grande, separata e con un figlio, ha avuto una figlia da lei, poi l’ha lasciata per un’altra che poi è diventata sua moglie e che gli ha dato altri due figli. Purtroppo ha incontrato una donna con molti più fuk di lui e che era molto più arrabbiata di lui, nonostante sembrava la donna migliore del mondo.

In quel periodo ci siamo un po’ riavvicinati. Avendo riconosciuto la paternità della prima figlia,
spesso stavamo insieme il fine settimana per far crescere le nostre figlie insieme, dato che hanno la stessa
età. Si era creato veramente un bel rapporto nonostante mia cognata avesse un bel caratterino. Io però a
quei tempi ero molto accomodante e questo ci faceva vivere pacificamente. Con la nascita dei suoi due figli
mia cognata è cambiata e, mentre prima camuffava molto il suo carattere poi si è inasprito e non l’ha più
nascosto. Era molto cattiva con la prima figlia di mio fratello ma lui, soggiogato da lei, non se ne è accorto
oppure ha fatto finta di non accorgersene. Quando mia figlia ha cominciato ad avere problemi sono
cominciati anche i nostri contrasti. Non subito. Ho continuato ad accettare per un po’ la loro ingerenza nei
miei problemi però ad un certo punto non l’ho più accettata e ho cominciato ad arrabbiarmi e ad
allontanarli. La loro presunzione e superbia non l’ho più accettata. La cosa che più mi faceva male era
vedere mio fratello ostile nei miei confronti.
Poi ci sono stati contrasti con mio padre che si è rifiutato di aiutarli ad oltranza. Ha ritenuto che dovessero cavarsela da soli, erano grandi abbastanza. Questo ha fatto sì che mio fratello si allontanasse definitivamente da tutti e per circa un paio d’anni si sono rinchiusi nel loro mondo senza contatti con i parenti né di mio fratello né di mia cognata. Nonostante cercassi un contatto con loro, più che altro perché vedevo che i miei genitori ne soffrivano di questa situazione, ci hanno tagliato fuori dalla loro vita, accusandoci di non averli aiutati. Si sono avvicinati un po’; solo dopo che è morto mio padre ma si sente che non sono sinceri e mio fratello è molto arrabbiato con noi, soprattutto con me che ora riesco a tenergli testa e non accetto le sue accuse. Capisco che è arrabbiato ma chi non lo è? Siamo stati cresciuti da genitori che avevano tanti Fuk anche loro ma possiamo guardare avanti o dobbiamo sempre e solo guardare indietro? Mi piacerebbe parlargli ma lui rifiuta qualsiasi contatto e soprattutto con me ha usato delle parole molto pesanti. Non sono sicura di riuscire a sorvolare su quello che mi ha detto. Forse non sono ancora pronta per farlo. E credo che lui non sia pronto per ascoltarmi.

Forse ci vuole ancora del tempo prima che riusciamo ad incontrarci e chiarirci. Quindi la risposta alla
domanda di Annamaria qual è? Con i rapporti forti gli scontri sono molto più aspri, proprio perché il
rapporto è molto stretto. Prima di potersi incontrare bisogna lavorare sui propri Fuk che sono gli stessi del
fratello, perché si proviene dallo stesso utero. Nell’altro vediamo i nostri FUK e non li accettiamo perché
non ci piacciono e quindi facciamo di tutto per non vederli. Prima di incontrarsi bisogna fare un lavoro di
accettazione di questi FUK e solo in seguito si possono provare a superare.

Maria Agnese

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