Corso Maestrepolo, rubrica PASQUALINA: I PERCHE’ DELL’ESISTENZA. Come faccio ad accorgermi… Domanda di Moris, riscontro di Emanuele

Grazie al percorso nella fondazione lavoriamo per mettere in relazione la nostra parte maschile a servizio di quella femminile. Ma come faccio ad accorgermi se sono diventate parti in competizione e quindi come posso rielaborare per procedere in armonia?

Caro Moris,
ho dovuto riflettere molto su questo tuo quesito. La cosa che più mi colpisce è la “relazione”, proprio come parola, che hai usato fra il Maschile e il Femminile.
Ecco mi piace molto pensare che queste due parti possono dialogare in maniera armonica in ognuno di noi. Il fatto è che bisogna metterle in comunicazione, cioè si devono confrontare, devono misurarsi con gli stimoli esterni, e, diciamo, come dare dei feedback dal nostro interno, a stimoli che ci arrivano dall’esterno. Già il nostro sistema nervoso funziona così e si incrocia a vari livelli del nostro sistema encefalico, dialogando da destra a sinistra e viceversa, elaborando le informazioni e valutando la migliore risposta per la sopravvivenza stessa. Be’ che dire, ognuno di noi ha sia maschile che femminile però, avvolti dalle nostre storie e vissuti, ci appropriamo o più dell’uno o più dell’altro. Io mi accorgo quando fasi di maschile più determinato mio, che tante volte è spinto anche dalla rabbia, sia un maschile più vicino a me quando non sento anche la rabbia assieme al procedere, e che nello stesso tempo riesco anche ad accogliere mentre vado avanti. A oggi io vivo molto meglio la mia interezza perché mi riesco ad ascoltare o collegare meglio in finzione proprio della relazione che c’è fra il mio maschile e femminile. Diciamo che, per rispondert,i per me un po’ il metro che mi fa capire in mezzo a queste due parti la misura con cui le faccio cocreare e il sentimento di rabbia.
Ecco non so se mi sono fatto capire ma dopo un po’ ho voluto scrivere perché è una riflessione importante che poni ma anche difficile da spiegare, vabbè io ci ho provato per come me la sento io.
Ti ringrazio per l’opportunità e
SURSUM CORDA
Buon E. V. V. I. V. A con i cuori rivolti al cielo.
Emanuele

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