Corso Maestrepolo, rubrica PASQUALINA: I PERCHE’ DELL’ESISTENZA. Come faccio ad accorgermi… Domanda di Moris, riscontro di Adalberto
Grazie al percorso nella Fondazione lavoriamo per mettere in relazione la nostra parte maschile a servizio di quella femminile. Ma come faccio ad accorgermi se sono diventate parti in competizione e quindi come posso rielaborare per procedere e rimetterle in armonia?
Voglio cercare di non fare troppe teorie, mi stanno sul cazzo i “professori” che si nascondono sempre dietro la teoria e provo a partire dai miei limiti. Ancora infatti, quando nella storia sono in dinamica, manco mi accorgo che nelle dinamiche riesco poche volte ad armonizzare maschile e femminile. Se mi preparo prima di affrontare una dinamica difficile, ad esempio con i miei genitori, riesco a dare il negativo, oppure ad accogliere, ma quando sono dentro una dinamica storica che mi coinvolge, difficilmente riesco ad esprimere entrambe le parti. Non sono mai stato abituato a mettere fuori la verità e oggi, dopo 5 anni di percorso, un pochino ci riesco, ma ancora se spinto dal negativo, in modalità di “esilio”. L’etero referenzialità mi blocca. La telecamera religiosa mi blocca. Il dover difendere la mammina poverina mi blocca. Il mettere al primo posto i miei bisogni, rispetto alle regole imposte da mio padre, mi blocca. Il non riuscire a mettere insieme negativo con positivo e femminile con maschile, mi blocca.
Non potrei lasciarmi andare al desiderio di bombardare e, resistendo al vortice che mi attrae verso la rabbia, dopo un minuto, seguire il desiderio di accogliere?
Non posso difendermi da un forte negativo, che non è solo rivolto a me, ma anche accogliere e fare entrare il buono che posso attingere da quell’ondata di merda che arriva?
Fa male? Sì, fa malissimo, ma è più importante la mia crescita. È più importante recuperare altre mie parti belle. Oggi questo mi aiuta… ancora, purtroppo solo dopo che la dinamica è conclusa, a trovare un senso per procedere.
Adal Makuru