Cascina Boscone, Monleale (AL), lunedì 8 maggio 2017. X Edizione del Progetto “La Finestra di Babich”: terzo giorno.
La mattinata inizia piacevolmente con l’esperienza di una di noi che è riuscita a procurarsi facilmente un CD di cui aveva bisogno, nel senso in cui la sua beltà è stata uno strumento per reperirlo con facilità.
Si introduce il mito di Dafne, il cui padre ha usato una modalità di viaggio trasformandola in albero per allontanarla dagli uomini che le ronzavano intorno. Apollo, il dio che poteva salvare Dafne, viene rifiutato dalla stessa Dafne, che rifiuta il bacio e muore, perché in realtà cercava l’abbraccio del padre che l’avrebbe riportata all’intero.
Si parla della importanza di liberarsi dalla ricerca di essere viste dall’esterno, cioè legate alla ricerca del proprio padre.
Sulle note della canzone” You can your leave hat on”, le belle Dafne si lanciano in un ballo rivitalizzante.
Si legge il Pillolendarioe affronta il tema della svalutazione. Si parla dell’importanza di saper tradire, anche se c’è il rischio di perdere, avere coraggio e tradire i limiti che ci vogliono imporre. La rottura delle lapidi deve avvenire con modalità femminili, perché se maschili, le rafforzano, anche se ci vuole forza.
Il pianto inoltre è una modalità che aiuta a sciogliere la lapide. Si sostiene l’importanza di darsi in proprio le regole, stabilire il proprio territorio, autorizzarsi alle varie azioni della vita.
A questo punto, emerge il bisogno di tirare fuori la rabbia per aver obbedito al sistema e non essersi autorizzate neanche a piangere le morti che abbiamo vissuto.
Leggiamo il ricanto di Alberto, dove c’è la consapevolezza dell’esistere a dispetto di tutto e indipendentemente da tutto.
Si affronta di nuovo il tema del padre, che viene ricordato per la confusione che ha procurato nella storia di una di noi, nel senso che la puniva e la elogiava in una relazione ambivalente. Viene così teorizzata l’ambivalenza negli uomini, frequente ma anche dovuta alla loro storia personale di partenza.
La mattinata si conclude con la canzone di Mia Martini “Gli uomini non cambiano” e poi “Padre davvero”.
Il pomeriggio riprende con un concetto importante di sorellanza, che significa dirsi anche il negativo, però bisogna continuare la relazione, per aiutare a sbloccare la situazione.
Si susseguono altre immersioni e racconti relativi al rapporto col proprio padre: padri assenti e che hanno abbandonato le figlie, padri che hanno tradito, padri che non hanno visto, padri iperattivi, padri addolorati, padri affettuosi ma troppo protettivi.
La serata si conclude con una teoria e applicazione alle storie dei Pira-Graal parziali.
Prima di andare a letto, Prisca ci racconta delle belle favole che ascoltiamo tutte accoccolate a terra.
Luciana e Rossella