Cascina Boscone, Monleale (AL), domenica 7 maggio 2017. X Edizione del Progetto “La Finestra di Babich”: secondo giorno.
Il secondo giorno si apre in giardino con la visualizzazione del Chakra condotto da Giovanna B.
Dopo aver pescato un cristallo di quarzo rosa a testa, Giovanna ci chiede di chiudere gli occhi e, con i piedi ben piantati a terra, di iniziare a respirare lentamente. Il respiro e la visualizzazione di colori diversi per ogni parte del corpo ci fa entrare in contatto con i nostri codici profondi.
La mattinata continua con un’uscita verso il Po, denominato anche “il grande Padre”. Grazie a Giovanna B. abbiamo ricevuto anche una spiegazione mitologica e geografica sulle sue origini.
La rappresentazione geografica dei suoi numerosi affluenti ricorda la forma di un albero. L’uscita ci ha permesso anche di visitare la cittadina di Monleale e di sentirci parte del territorio che ci ospita per la X edizione de “La Finestra di Babich”.
Il mattino scorre all’insegna della leggerezza.
Nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, riprendiamo le attività. Importante per la ricerca e la crescita interiore sono gli antenati. Un’antenata importante, che ci accompagna a ritrovare e riscoprire in ognuna di noi “la donna globale”, è la nostra Cathie Summer. Abbiamo dato valore a questa donna che, nonostante fosse affetta dalla sindrome di Down, ci ha dimostrato che è possibile vivere ed esprimere le emozioni con i codici profondi.
Cathie è l’esempio e la spinta per arrivare ad essere “Donna Globale”.
E’ stato bello raccontare le caratteristiche di questa donna e le tante qualità che aveva.
Annarita ci ha raccontato un po’ di lei e ci ha coinvolto con un ballo facendoci vedere come ballava Cathie con il suo corpo armonico. Il pomeriggio è stato benedetto anche dalla presenza delle storie di altri antenati: Claudia, suo papà e Piero.
Poi abbiamo letto il Pillolendario, in cui la pillola del giorno era dedicata all’importanza del pianto e alle difficoltà che ci sono state e ci sono nel concedersi di piangere. Anche davanti alla morte di una persona cara, e soprattutto in presenza dei bambini, ci si nega le lacrime per motivi culturali e di ruolo. Sarebbe meglio viversi e fare vivere le emozioni, esternando e accompagnando anche quelle negative.
La storia di Luisa e quella di Cetti sono monito di questa teoria. Bisogna permettersi di far venire fuori il dolore perché manifestarlo non distrugge, ma libera: nascondere non protegge, anzi condiziona, blocca e limita tanto le relazioni.
Grazie al vissuto di Cetti e alla difficoltà che molti di noi hanno nel manifestare il dolore profondo, emerge l’importanza di scalfire un ordine, un equilibrio falso e simbolico tramite il tradimento che etimologicamente significa “ti riconsegno a te stesso”.
Nella seconda metà del pomeriggio iniziamo a riempire una cesta con gli oggetti che ognuna di noi ha portato in rappresentazione del padre. Prisca volutamente non ha portato niente e Mila ha pensato di farla iniziare raccontandosi nella relazione con il padre. Prisca ci ha regalato un racconto forte che ha smosso Rossella, la sua mamma. Infatti Rossella, che come figlia ha subito tanto, non è riuscita ad accogliere Prisca come avrebbe voluto. E’ stato emozionante ascoltare il suo racconto e i collegamenti con la storia della figlia, che le hanno dato la possibilità di far luce sulla propria storia.
Per imparare a volare c’è bisogno delle radici.
Andare in profondità è il primo passo per volare.
Per riconoscere il valore di Rossella, Barbara ha proposto di incoronarla con un drappo di seta e la medaglia dell’angelo Gabriele.
L’accompagnamento musicale della canzone Magnifica ha permesso a Cetti di iniziare a lasciarsi andare al suo dolore, accompagnata dal cerchio della vita di tutte le compagne di viaggio de “La Finestra di Babich”.
Infine, dopo cena, Rachele ci regala la storia di due miti: Odisseo e Dafne. La sua esposizione, teorizzata con armonia e leggerezza, ci dona nuovi spunti per approfondire il rapporto col padre e l’importanza di continuare il viaggio ricercando il proprio Globale Massimo.
La serata si conclude ringraziando il prezioso intervento di Rachele, donna di grande valore.
Annarita, Simona, Prisca