Aula didattica globale “Gianna Stellabotte” (FG), giovedì 27 aprile 2017. EPISTEMOLOGIA GLOBALE E DINAMICHE DI VITA. Terzo giorno della II Settimana.
La giornata inizia con una serie di pensieri antenati e profondi. Il primo ad immergersi è G. e, badate bene, non il punto g ma G punto.
Partendo dall’epistemologia religiosa comunica la sua gratitudine alla parte invisibile della vita. Per lui è un bel passaggio perché segna il suo transitare verso un maggiore ascolto del proprio e dell’altrui Stato Quiete.
Riprendendo la Home Life e quindi le note costitutive di ogni dinamica, D. ci regala un pensiero sullo Stato Quiete e anche la selezione del bisogno.
Il protagonista di questo pensiero è un criceto che, per non rimanere circoscritto nel gira e rigira della solita routine, deve fare tre semplici ma importantissime azioni: fermarsi, ascoltarsi e fidarsi della mano che gli viene messa vicino.
Subito dopo, G. si immerge, comunicando le sue paure nel perdere le proprie certezze e cerca attraverso una canzone significativa di riprendersi il cuore ed il coraggio di proseguire verso la sua specificità più profonda.
Collegandosi a G., G…. Ma quanti nomi “colla” G.?! Dicevamo… G. presenta un Dono-Regalo che ha realizzato, riuscendo ad esprimere la sua creatività, per onorare questo storico corso, che segna un passaggio fondamentale alla forza dello stormo. G., quindi, ha voluto così dare valore sia alle sue parti che stanno piano piano emergendo, sia alla potenza del Progetto Nuova Specie.
M. inizia, a questo punto, la lettura della pillola, uno dei nostri appuntamenti fissi. Quella di oggi è tutta incentrata sulla nota del Sol, o della transizione, e sulla nostra capacità di stare ai margini del caos, ovvero di saper stare nel negativo senza psicotizzarci e farci prendere completamente.
N. viene coinvolto perché faceva difficoltà a sciogliersi e quindi entrare nel gruppo con più note.
F. gli dedica e gli dice di cantare «la canzone mononota» di Elio e le Storie Tese per aiutarlo a transitare attraverso il gioco ad una sinfonia più completa. Anche M. che leggeva la pillola si è cimentato come tutti i giorni nel fare teoria sulla sua storia e su una dinamica che aveva aperto ieri, chiudendo questa lunga fase dei pensieri per entrare nella giornata di corso.
B. chiama R. per leggere i suoi appunti del corso di epistemologia DIN-BAR. Per aiutarla a «leggere» vengono coinvolte M., M. e M. Ma quante caaaaaa di M. ci sono?! Le tre M. hanno potuto sperimentare la semplicità e creatività di R. riuscendo ad esprimere le cose loro ed il loro Stato Quiete attraverso gli scritti di R.
R. non parla fin quando non ha assoluta concentrazione e silenzio. Questo ci dimostra che dobbiamo dare valore alle cose che facciamo perché a volte pensiamo di dover fare chissà cosa per essere riconosciuti, ma sono le cose semplici e profonde per noi stessi ad essere veramente importanti.
F. entra nel vivo ora della teoria del corso, presentando un haggadah molto originale della Piramide rovesciata dal titolo MOVIMENTO: poggiamo sull’acqua con il nostro Globale Massimo e giriamo come trottole, finché non abbiamo il coraggio di sprofondare negli abissi del Graal ontologico e riemergere diventando vele (piramide ascensionale). Questa Unità Didattica è dedicata a F. e attraverso di lui affrontiamo le dipendenze e quello che possono nascondere.
Procediamo nell’ascolto della favola “La Mela Gimagiona” e M.L. ci accompagna a comprendere il suo “patatrac”: c’è un kairos nel quale ognuno di noi è pronto a lasciare l’albero Diomede e iniziare il proprio viaggio. Le scelte hanno bisogno di tempo, il tempo per contattare le nostre profondità, un tempo specifico per ogni specificità. Questa è una fase molto delicata perché l’identità padre è molto forte e tende a portarci indietro, cercando di fermarci ammaliandoci con le certezze e spaventandoci con le paure dell’inedito verso cui vogliamo tendere.
La spinta a staccarci può essere di due tipi: l’esodo e l’esilio.
Il primo si esprime come bisogno e curiosità di conoscere cose nuove, mentre il secondo consiste in una scelta fatta in emergenza e per crisi. Un vero accompagnatore aiuta l’altro a selezionare il proprio bisogno, facendogli anche vedere ciò che ancora non si vede. Ogni passaggio da uno Stato Quiete verso la selezione di un bisogno impone un periodo di ambivalenza, un tempo in cui giungere alla decisione pieni di incertezze e paure.
Per la Mela Gimagiona, infatti, passarono giorni difficili prima di decidere di staccarsi dall’albero.
Bisogna buttarsi e rischiare; lasciando Diomede si sente il dolore del taglio ma solo se resistiamo abbiamo la possibilità di godere del viaggio.
Nel pomeriggio M. ci introduce con il suo momento di creatività musicale, coinvolgendo diverse persone e creando dinamiche di transizione mostrando la sua crescita, mettendo la sua arte a servizio del gruppo e della vita.
Grazie a questo momento, N. ha potuto esprimersi e finalmente mostrarsi più integrato nel gruppo.
V. dedica un pensiero a J., il più piccolo del corso, che giorno dopo giorno ci ha fatto vedere come sia possibile cambiare e crescere quando c’è un contesto devoto che ci accompagna.
B. ci introduce alle note del Mi e del Fa: il bombardamento scoppio, dopo che Gimagiona cade dall’albero ma la soddisfazione del bisogno che ha selezionato non è affatto un automatismo. Ci sono prove da superare ma, come dice Confucio, l’importante non è cadere ma rialzarsi e continuare a camminare. L’obiettivo non è arrivare ma rimanere in viaggio.
Il bombardamento è specifico e soggettivo, spesso può bombardarci anche un semplice sguardo o un piccolissimo gesto. Anche un positivo a cui non siamo abituati può rappresentare un bombardamento. Questo è anche il momento delle difese-resistenze, ovvero di una parte delle prove da superare.
Le difese-resistenze si manifestano sui diversi livelli del Graal. Quelle più profonde e più efficaci sono quelle del codice ontologico: l’isolamento e l’allontanamento. Quelle del codice simbolico sono quelle che da fuori non si vedono ma nelle quali il nemico inizia ad entrare nelle rappresentazioni (ad esempio la rimozione, la negazione, i lapsus, gli atti mancati, la svalutazione dell’esterno, il transfer e la razionalizzazione).
Nelle difese-resistenze analogiche, il nemico scende di più dentro di noi e si mostra facendoci svendere delle parti più profonde di noi. Un esempio sono le dipendenze.
Infine, il nemico può intaccare anche il nostro codice bio-organico. Un esempio di questo sono le sintomatologie tipo l’ansia.
La teoria del corso termina ed inizia il know-how dopo uno stacco musicale ed un’entrata scoppiettante dei know-howisti a suon di capriole. In continuità con il bombardamento-scoppio e le difese-resistenze, finiamo la giornata con una dinamica in Fa di I. che ci dà una dimostrazione pratica di come Cucina e Cesso spesso emergono insieme e confusamente.
Lo stormo però ha gli strumenti fornitici dall’epistemologia globale e può intervenire sulle identità padre più forti trasformandole.
E fu sera e buonanotte.
Alberto, Grazia, Fabio e Mario