ANDIAMO A “TRAVERSAR”!

“Nessuno strumento che fa solo gli acuti può fare una canzone… diventerebbe una cosa stonata! 

Ci vuole l’armonia di tante cose… la molteplicità”. 

– Mariano Loiacono – 

E allora, molteplicità sia! 

L’adolescenza è spesso una fase in cui 

di più si riconosce il suono “acuto”, 

ma grazie al Corso “Approccio Globale all’Adolescenza” 

che si è svolto lo scorso novembre, 

ognuno dei partecipanti ha potuto suonare in armonia con l’altro… e allora, per raccontarvi questa esperienza, 

abbiamo scelto di mettere insieme più strumenti 

che ci donassero un’armonia ondeggiante.


Che la musica abbia inizio!


Caro Mariano e cari conduttori,

Vi ringrazio per averci regalato un corso dalle mille sfaccettature. Credo che tutti ne siamo usciti con la consapevolezza che il fiume è davanti a noi, non possiamo più rimandare i passi per attraversarlo né rimanere fermi sulla sponda in attesa che qualcuno ci veda e ci spinga a farlo, per lo meno questo è quello che sento per me. (Gab)

Ho sentito forte il desiderio di partecipare, in quanto la parola “adolescenza” è come se mi appartenesse, è come un sentirmi sempre un’adolescente che vuole capire come attraversare questa fase per andare oltre. Al corso, con il mio simbolico, ho capito che l’adolescenza non è solo una fase cronologica della vita, ma è un meccanismo di transizione, di passaggio che da una sponda infantile, dove ci sono cose vecchie, superate, che non servono più, ci fa approdare ad una sponda adulta, dove ci sono cose nuove che ci nutrono. (Ass)

Ho riconosciuto l’aridità e la sterilità di un periodo fondamentale per la mia crescita, in cui sono nati in maniera più forte i miei PUK. Ho sentito quanto abbia dovuto strutturarmi all’esterno in mancanza di figure di riferimento, e quanto pian piano quel riferimento sono diventata io per me stessa, ma non in senso buono di auto-referenzialità, bensì allontanandomi dal mio ontologico per rifugiarmi in un virtuale fatto di canzoni, diari, ricerca di un senso della vita… che poi ho messo a tacere perché non mi davano nutrimento. (Fra)

Raccontandomi, ho avuto occasione di rielaborare e di chiarire dentro di me un’altra sensazione importante: è arrivato il momento nel quale, per ricongiungermi ancora di più, sento il bisogno/desiderio di prendere in mano di più le mie cose e procedere nel definirmi ancora più fino in fondo rispetto alla mia famiglia d’origine. Una parte di me era rimasta in attesa di loro, sulla sponda infantile, ed ora invece sento il bisogno/desiderio di affermare rispetto a loro la mia nuova identità. Anche recuperando dentro di me una parte più spregiudicata, attingendo più fortemente alle mie emozioni, senza aspettare il loro riconoscimento o accoglienza. Sento che più riuscirò a farlo più il mio Graal si allineerà, dando forza ad ognuno dei miei codici. (Fab)

La teoria del fiume è stata a dir poco illuminante: Mariano ha la capacità di farti capire e sentire cose che sono già dentro di te, solo che non riesci a capirle fino in fondo. È proprio quello che mi è successo. Ascoltare di un bambino/adolescente che dovrebbe attraversare il fiume alimentato dai movimenti che mette in atto per se stesso, attraversando il ponte del Cummunitometro e giungere così alla vera adultità, mi ha acceso qualcosa dentro… non so ancora cosa di preciso (credo di aver colto solo il 6% di tutto quello che è stato detto), ma sentivo un’energia nuova. (Mel)

Questo corso mi ha aiutato a vedere, a sentire in profondità quanto non mi sono mai rispettata, quanto mi sono allontanata da quel “io sono” che in realtà non conosco affatto. A volte mi sembra di essere uno spirito libero pieno di desideri e di voglia di selvaggio di cose semplici, di vivere nel caos, invece il mio karma, che parte da quella maledetta “scena primaria”, mi fa girare intorno a tutt’altro, al dover stare attenta a non disturbare a darmi da fare per quello che gli altri mi chiedono o che mi sembra di capire che desiderano. 

Questo corso mi ha donato moltissime cose, soprattutto a comprendere quello che mi sta capitando a dare una teoria a vissuto di questi mesi. (Ele)

Il viaggio è stato difficile. Mi sentivo un po’ Ulisse che superava le sue Colonne d’Ercole, e che solo con se stesso usciva in mare aperto verso l’inedito. Se penso al corso, sento che ci sono state un’infinità di dinamiche che ho vissuto ma che non riesco bene a verbalizzare. E’ stata un’esperienza potente, molto sul codice bio-organico e, direi, metastorico. Più che capire (per quello servirà tempo) ho molto riconosciuto, ma così in profondità che anche quello è un sapere che prima di ritornarmi simbolicamente avrà bisogno di tempo per essere maggiormente incarnato. E’ come se dovessi fare la fase ascendente dell’unità di crisi per rimettere insieme i pezzi dopo una meiosi vissuta in profondità. (Fla)

Quando pensavo di scrivere il mio bilancio, non mi immaginavo che avrei ripreso tante cose della mia storia… sento che il corso ha aperto altre porte anche per la profonda teoria, intrisa di vissuti “storici” e “contemporanei”, che Mariano, Raffaele, Silvio e Barbara ci hanno donato

E’ stato importante per me sentire che, in questo corso, si sia dato uno spazio più profondo alla teoria… non che il fenomeno vivo non ci sia stato, ma è come se alla fine, proprio quando sono uscita e guardavo le persone fuori che si salutavano… è come se avessi visto un’aria diversa, meno intrisa di PUK… come se la teoria avesse funto da unguento, da balsamo e cicatrizzato alcune ferite, diminuito il dolore e dato un senso nuovo a tutti i nodi stretti che ciascuno ha avuto nella sua vita. (Giu)

Raffaele mi è piaciuto tanto, tante cose sue me le ritrovo anche nella mia storia e poi mi piace molto il fatto che fa teoria partendo dalla sua storia, si sente che quello che arriva ad esprimere sale dai codici più profondi come correnti ascensionali e arrivano dritte alla pancia di chi ascolta.

Silvio mi ha emozionata per il fatto che non l’avevo mai visto così felice: la presenza di Dario mi dava il senso di un sogno che si concretizza, ma poi l’ultimo giorno ho letto anche la delusione che si è vissuto per il fatto che con Dario ancora ci vuole tempo

Barbara è stata una presenza costante, discreta ma profonda. La sua relazione mi ha trasmesso l’amore che ha per la conoscenza e per tutto il Progetto Nuova Specie e la sua dinamica più bella, che mi porto di questo corso, è stato il suo lasciarsi andare e farsi cullare dalle onde delle braccia di tutti noi che le vogliamo bene. Ho gioito per lei perché quel regalo se l’è proprio meritato. (Gra)

Restare in attesa che la sirena o la parte celata si dichiari è la mia sponda infantile. Iniziare dall’espormi comunicando anche “semplicemente” queste sensazioni è un pezzo del fiume che spetta a me continuare a costruire. In alcune relazioni ho dovuto dare infinite dimostrazioni del tenerci, di avere a cuore. Io non voglio più essere messa alla prova, testata da nessuno. Ho sentito che per alcuni può essere che non sarà mai abbastanza quello che sono e che non bastano mai le dimostrazioni che ci sto e ci tengo. Io sono una donna amorevole e che ha e ha avuto a cuore tante vite, e questo me lo voglio iniziare a riconoscere a prescindere dal feedback che mi dà l’esterno. (Gra)

Pensando al fiume che scorre, che attraversa le sponde dell’anello simbolico e diabolico, voi conduttori avete rappresentato la corrente che spinge l’acqua. Il fiume non ha una corrente forte come la può avere il mare, è una spinta più dolce dall’intensità regolata dal terreno sottostante. Ogni conduttore ha messo la sua corrente, partendo anche dalle proprie immersioni e ogni giorno nasceva una processione del C.E.U. 


Per essere corrente bisogna ricantare se stessi ogni giorno, unirsi alle altre correnti/onde del cosmo. (Mon)

Adolescenti in viaggio

2 Commenti

  1. Anonimo

    Che bello riattraversare così… complimenti!
    Giusi

  2. Gabriella Napolitano

    Che sorpresa questo post!
    Grazie a chi ha avuto l'idea, il corso continua a stupirci!

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