30 dicembre 2016: pomeriggio tra vita e conoscenza con Maria Montessori.

Dei miei dieci giorni foggiani di vacanze natalizie, uno dei pomeriggi più significativi e intensi è stato il terzo incontro della Scholè Globale dedicato alla vita e alla ricerca metodologica della pedagogista ed educatrice marchigiana Maria Tecla Artemisia Montessori, una donna di fama internazionale per aver fondato un Metodoche prende il suo nome.

Si sono ripercorse le tappe della sua vita in un modo nuovo ed alternativo, attraverso la sua stessa figura, impersonificata in modo eccellente Francesca Loiacono, anche lei insegnante e ricercatrice dei nostri tempi.

Così, il pomeriggio comincia con l’ingresso della Montessori con tanto di vestito e acconciatura dell’epoca della prima metà del 1900: dopo aver aperto il suo grande librone, comincia a raccontarsi ripercorrendo la storia della sua vita, alternata dall’intervento del dr. Mariano Loiacono attraverso degli elementi di teoria significativi rispetto all’albero della conoscenza, evidenziando punti di forza e limiti legati alla storia dell’epoca, ma adattabili anche ad oggi ed ai meccanismi che viviamo quando portiamo avanti dei progetti nella nostra vita.

Il progetto di una nuova metodologia per la Montessori è stato il suo globale massimo, e quando si è trovata difronte ad un negativo che potesse fermarla, com’è avvenuto tante volte nella sua vita, ha trovato altre strade e si è buttata a capofitto nella ricerca.

Tre ore di racconti e immagini legati anche alla famiglia d’origine della Montessori, ai legami con la madre, il padre e i personaggi significativi nella sua vita.

La caratterizzazione del suo percorso, evidenzia il dr. Loiacono, è partire da una famiglia che ti dà uno specchio riconoscente, come lo è stato per la Montessori, spingendoti ad avere delle prospettive e forse proprio per questo il suo metodo didattico si è diffuso, mentre qualcosa che nasce dal negativo rischia di non essere riconosciuto.

Un aspetto determinante è stato il figlio avuto all’epoca da una relazione che ha dovuto nascondere per continuare la sua ricerca.

La conoscenza ci svela come invece sia possibile oggi realizzare i propri progetti procedendo in modo globale e facendo crescere i progetti e la propria famiglia in modo che i sogni non diventino soluzioni che, se pur buone, sacrificano il vissuto pieno dei rapporti forti.

Poi le difficoltà legate alla condizione di una donna dell’epoca che si è laureata e che ha portato avanti, concretizzandola, un’idea di una scuola nuova più aperta, ponendo al centro dell’attenzione “la libertà dell’allievo” per favorire la creatività e quindi, il lavoro libero che emerge quando nel bambino c’è l’interesse e la motivazione.

Da qui, diventa importante l’uso scelto dei materiali, l’organizzazione dei luoghi nei quali il bambino deve muoversi con padronanza e, dagli ambienti, imparare anche a modificare, verificare e sbagliare.

Un metodo nato per i bambini con problemi psichici ma poi rivolto a tutti gli altri.

Tra le varie difficoltà che ha dovuto attraversare, c’è stato anche il periodo fascista che le ha fatto chiudere diverse scuole in Italia, ma la Montessori non si è fatta abbattere e ha trovato la forza di affrontare il negativo, spingendo verso altre direzioni e creando.

Da questi aspetti, la teoria del dr. Loiacono, facendo riferimento anche alla sua ricerca di 50 anni, ci rivela quanto sia importante fare lo “Spin” nei momenti negativi, quindi trasformare il negativo attraversandolo e cogliendo la spinta in positivo per continuare il proprio viaggio, non allineandosi a quello che l’esterno voleva. Le innovazioni nascono da persone che sono capaci di reggere il negativo che gli viene dato e procedere.

Il dr. Loiacono evidenzia come le ricerche partono dai limiti delle cose che si stanno vivendo, così come sta avvenendo con la Scholè Globale, composta da un gruppo d’insegnanti che hanno visto bambini e ragazzi che stanno male e limiti della scuola di oggi, che ancora possiede fondamenta vecchie, e stanno cercando di creare una nuova metodologia che tenga conto di tutti i codici.

Bisogna rischiare e percorrere strade nuove perché è sempre meglio sbagliare per liberare, piuttosto che mantenere le persone nelle stesse situazioni.

Quello che è buono si giudica dai frutti, ed il Metodo Montessori ha aiutato a sviluppare le competenze a chi non riusciva nella scrittura e nella matematica, ed a potenziarle in chi era portato.

Allo stesso modo, il Metodo alla Salute aiuta a partire da se stessi e sviluppare le proprie competenze per poi passarle anche agli altri, ed anche in questo caso i frutti che si vedono nelle persone sono l’espressione che un Metodo funziona.

Il dr. Loiacono ci ricorda che la forza è credere nelle specificità individuali e farle venir fuori.

Le persone che sono più vicine alla vita rompono gli schemi e rischiano di essere trattati come ritardati nella scuola di oggi, così come era all’epoca.

Un incontro di formazione, come se ne dovrebbero fare sempre, tra vita e conoscenza, che attraverso la vita di una grande studiosa e la conoscenza di un grande uomo come il dr. Loiacono, ci apre ad altre prospettive, ad altri spunti e incontri futuri, anche con altri autori, per vederne i punti di forza e poter aggiungere e ampliare.

Grazie di cuore a questo pomeriggio Dual di nuove prospettive.

Nicoletta

2 Commenti

  1. Anonimo

    Grazie del post.
    … una richiesta … E' stato filmato questo evento?
    Se si, quando sarà possibile vederlo?
    Grazie ancora e un affettuoso abbraccio.
    Bianco Primo

    1. F.I.

      Puoi contattare Barbara Loiacono per avere informazioni.

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