AssociaEventi: L’Associazione Alla Salute Veneto ha fatto la “S.PE.SA.”… e voi?
Nel pomeriggio di sabato 12 novembre 2016, in Veneto, si è svolto il primo Salotto Cinematografico Globale presso la sala Avis a Caerano di San Marco pensato, organizzato e condotto da Flavio Menegat che, dopo quattro anni di percorso con il Metodo Alla Salute, si è voluto sperimentare dando valore alle sua qualità di teorico globale, assimilata in questi anni di percorso grazie al Dr. Mariano Loiacono.
L’incontro, pubblicizzato e aperto a tutti, vede provenire da varie zone del Veneto e del Friuli circa 25 persone, tra le quali 5 bambini, e attraverso Skype la partecipazione anche di alcune persone delle Associazioni Alla Salute Romagna e Abruzzo.
Il pomeriggio inizia con l’attuale Presidente dell’associazione Alla Salute Veneto, Nadia, che ci accoglie e comunica alcune informazioni importanti, come la raccolta fondi per la Fondazione Nuova Specie, e il festeggiamento del compleanno di Alberto, persona significativa e molto impegnata nelle attività dell’associazione.
Nadia continua presentando Flavio, introducendolo alla presentazione del Salotto Cinematografico Globale, momento in cui, come spiega Flavio, ci permettiamo di soffermarci sulle emozioni che il film ci suscita per approfondire parti nostre nascoste, che attraverso uno “specchio” vengono a galla, e solo se le teorizziamo, cioè le guardiamo con la lente d’ingrandimento – Blow-up – e in modalità L.I.D.I.A. – acronimo di Lento, Incerto, Dubbioso, Inedito, Aperto – possono essere conosciute meglio.
L’Epistemologia Globale, creata dal Dr. Mariano Loiacono, ci aiuta ad indagare su quali sono i meccanismi della vita e a comprenderli.
Il film che vedremo è “UP”… Il viaggio di una persona che potrebbe essere il viaggio di ognuno di noi…
Interviene Giovanni, ricordando l’anniversario della morte di Greta. Il 12 novembre 2014 Greta, una ragazza di 21 anni che aveva gridato aiuto anche attraverso il Metodo Alla Salute, si toglie la vita. Viene fatto un momento di silenzio, poi Giovanni aggiunge una riflessione su quanto anche oggi Greta ci possa interrogare rispetto allo star male che viviamo, e come il suo spirito ci possa spingere a intraprendere un viaggio – come vedremo nel film “UP” appunto – che ci faccia risalire, risvegliare.
In un clima di assoluto silenzio procediamo alla visione del film: anche i bambini presenti sono molto silenziosi e interessati, riuniti davanti su un bel tappetone.
Il film parla della storia di un ragazzino, proveniente da una famiglia molto rigida, al quale piace l’avventura, che viene ispirato dalle grandi imprese di un mito del momento, ma nel cimentarsi ad imitarlo, sente di essere molto impacciato.
Un bel giorno conosce l’amore della sua vita, una ragazzina avventuriera, proveniente da una famiglia rivoluzionaria, che è molto più spigliata di lui e intraprendente.
I due si accompagnano così nella crescita, e quando sono abbastanza cresciuti si sposano, personalizzano la loro casa e cercano di crearsi una famiglia, ma si accorgono che questo non potrà avvenire, e ciò compromette il loro spirito allegro e grintoso, passando un lungo periodo nella tristezza e negatività.
Ad un certo punto, per risalire da questo negativo che aveva compromesso la loro vita, si pongono come obiettivo un viaggio avventuroso che prevede come meta le Cascate del Paradiso, in America, un sogno che lei coltivava già da bambina. Iniziano così a lavorare e a risparmiare perché questo possa realizzarsi, ma la vita non va sempre come ce la immaginiamo, e nella quotidianità di questi due sposi avvengono un sacco di cose che ne ostacolano la realizzazione.
Intanto gli anni passano, i due invecchiano e quando il protagonista se ne accorge, vuole rimediare, ma ormai è troppo tardi perché lei si ammala e muore.
A questo punto lui si chiude in casa, estraniato da tutto e da tutti, cercando di proteggere il ricordo della moglie per un lungo periodo. Intanto attorno a sé e alla sua casa tutto sta cambiando, ma nonostante le continue provocazioni dell’esterno a fare un passaggio di cambiamento, lui non vuole cedere e protegge con tenacia la sua identità e i suoi affetti.
Contemporaneamente a tutto questo, arriva ad invadere la sua vita un ragazzino avventuriero, proprio come lo era lui, il quale collezionava medaglie, in quanto era per lui l’unico modo con il quale poteva vedere ed essere visto dal padre, un uomo super impegnato che consegnava le medaglie nel momento delle premiazioni. Il ragazzino era disposto a tutto pur di arrivare a quel momento, e per arrivarci questa volta doveva riuscire nell’impresa di aiutare una persona anziana, che per lui era rappresentata proprio dal protagonista. Il protagonista però non aveva nessuna voglia di essere aiutato né tanto meno invaso, perciò cerca in tutti i modi di liberarsene.
Purtroppo o per fortuna, l’esterno ad un certo punto lo invade, toccandogli una parte della casa a cui lui teneva tanto, e questo gli crea una manifestazione di forte rabbia che gli comporta la sanzione di dover lasciare casa per andare in un ospizio, ma è invece proprio questo il momento in cui lui decide definitivamente di dover seguire il sogno che giaceva da tanto tempo nel cassetto.
In maniera creativa e bizzarra parte con la sua “casa volante” per un nuovo viaggio con destinazione “Le Cascate Del Paradiso”, dove avrebbe continuato la sua vita.
Quando credeva di essere di nuovo solo e lontano da tutto si accorge che il giovanotto avventuriero, collezionista di medaglie, è con lui, disposto a rischiare la vita pur di aiutare l’anziano. A questo punto, anche se ancora con molte resistenze, l’anziano deve lasciarsi invadere e continuare il viaggio assieme.
Nel viaggio avvengono delle prove molto difficili da superare, dove i due devono collaborare se vogliono sopravvivere, ed è così che il loro rapporto inizia a crescere. I due dovranno affrontare delle prove molto dure ma riusciranno a superarle insieme, e questo alla fine permetterà all’anziano di lasciare la sua vecchia identità per ritrovare il senso della propria vita, aprendosi a nuovi orizzonti, e al giovanotto di superare una grossa prova di vita, creando così delle nuove relazioni alle quali potersi affidare nel suo viaggio di crescita.
La visione di questo film ha portato le persone presenti silenziosamente ad emozionarsi, ma soprattutto per Gloria, una bambina di 5 anni, ci sono state delle emozioni molto forti rispetto al pericolo in cui si trovavano i protagonisti del film e, aggrappata alla mamma, gridava di volersene uscire dalla stanza, ma grazie all’accompagnamento della madre e poi anche di Flavio è riuscita a rimanere fino alla fine, vedendola così rasserenarsi per il lieto finale.
Dopo una gustosissima pausa, inizia la “elaborazione” del film secondo l’Epistemologia Globale.
Flavio ci invita ad interpretare i meccanismi, sia guidati dalla sua interpretazione ma anche ognuno per sé, in quanto nella Epistemologia Globale possono esserci molteplici interpretazioni perché si basa sull’esistenza e, poiché l’esistenza è infinita, ogni interpretazione può essere vera.
Per spiegare cos’è l’esistenza, Flavio usa un assioma – dal greco “axios” – cioè qualcosa che ha senso in sé anche se non è del tutto dimostrabile.
Partendo dal titolo del film “UP”, che significa sopra, parlando del senso del viaggio, Flavio partorisce un nuovo termine: S.PE.SA., e spiega che vivere è un po’ come fare la “S.PE.SA.”: ci sono momenti in cui prendi, momenti in cui dai, momenti in cui abbandoni ciò che non va più bene per te.
Nella vita, fare la “S.PE.SA.” significa un momento in cui nel viaggio di crescita personale si deve prima Scendere PEr SAlire.
Secondo l’Epistemologia Globale, ciò che a noi è conosciuto o conoscibile è la parte storica, mentre ciò che non è conosciuto, ma esiste, si definisce Metastoria.
Storia e Metastoria sono collegate tra loro dalla “membrana placentare” che permette lo scambio tra di esse, senza mai creare confusione anzi creando così un circuito continuo, dove la storia è in continua trasformazione, e attraverso la membrana placentare rende in continua trasformazione anche la Metastoria.
Si crea così una situazione variabile e indefinibile a parole, che volendo dare un nome a quella che è la madre della nostra esistenza si possono usare degli aggettivi come: Infinita, Dinamica, Complessa e quindi l’acronimo In.Di.Co.
La storia è dunque un laboratorio dove la Metastoria si può sperimentare attraverso tre codici: Bio-organico, Analogico e Simbolico, che si sono sviluppati in maniera differente con tempistiche diverse, quindi dal più interno a noi al più esterno, e dal più antico al più recente.
Questo circuito tra storia e Metastoria è il circuito vita-morte che rappresenta il senso del nostro viaggio nell’esistenza, la dinamo del nostro essere.
È questo che anche oggi nel film viene messo molto in risalto, cioè in ogni viaggio che intraprendiamo, per attuare un cambiamento, ci troveremo sempre di fronte a due forze, una positiva e una negativa che, attraverso la “membrana placentare”, creeranno un’onda tra l’avanzare e il fermarsi, e più questo cambiamento sarà profondo e radicale, più quest’onda ci travolgerà, certi che finché siamo in viaggio o lo ricerchiamo, siamo vivi, mentre quando questo procedere si ferma, allora quelle parti di noi che si fermano sono morte.
Questo viaggio, come ci dimostra anche il film, non è semplice perché attraversare il negativo ci fa stare male proprio fisiologicamente nel codice bio-organico, e oggi l’economia finanziaria si arricchisce proprio di questo, vendendoci prodotti per non sentire quello che stiamo attraversando.
Ma se il mio star male ha una meta e io ne sono consapevole, ecco che cambierà anche la mia percezione del dolore. Se io però volessi fermare questo circuito, entrerei nel disagio, cioè mi allontanerei da me stesso, dall’essenza per cui Io Sono con un’organizzazione della vita ben precisa, che appartiene solo a me.
Flavio rappresenta questo percorso con l’immagine della “caverna di Platone”, che ci aiuta a capire quanti passaggi ognuno di noi deve affrontare prima di vedere un “nuovo sole” e soprattutto di riuscire a riconoscerlo e apprezzarlo.
Attraverso le Unità Didattiche, il Sig. Blow-up e la Signora L.I.D.I.A., e soprattutto con l’accompagnamento di Flavio, abbiamo iniziato a vedere cosa ci serve nel fare la S.PE.SA.
Ci serve lo spirito di avventura, cioè qualcosa che ci spinge alla novità, e questo anche secondo Fabio può partire sia da un elemento negativo, dove noi ci attiviamo per rimediare, sia da un elemento positivo, dove noi ci attiviamo per inseguire un desiderio.
Ci serve che ci sia un accompagnatore, come aggiungono voci anche dalla Romagna, cioè qualcuno che, dopo aver già percorso quella strada, aver già affrontato quella caverna, ci è accanto per darci la sicurezza che anche se in quel momento a noi sembra impossibile, lui sa che si può e ci stimola ad avanzare.
Ci seve lo spirito del fanciullo: Nadia ci fa notare come lo spirito leggero ma grintoso di un fanciullo può far riprendere il viaggio anche alle situazioni più stagnanti e difficili.
Ci serve l’opposizione, cioè quella forza che si contrasta alla nostra ricerca di un nuovo equilibrio, la quale ci mette alla prova o addirittura ci blocca per riportaci all’equilibrio iniziale.
Ci serve il tempo, la lentezza, la perseveranza perché un vero cambiamento delle nostre profondità ha bisogno di continue gocce d’acqua che lo nutrano e scavino anche nella roccia più dura.
Ci serve uno specchio che ci aiuti a riconoscere ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, per selezionare così il bisogno di avanzamento, di evoluzione per iniziare ad esprimere l’arcobaleno di colori che ci appartiene.
La lista della S.PE.SA. potrebbe continuare ancora a lungo, ma il kronos ci ha limitati a questi elementi che comunque hanno già iniziato a riempire il carrello, per poi iniziare ognuno nel suo quotidiano a cucinare qualcosa per sé che lo possa nutrire e far viaggiare nella storia come un bell’arcobaleno!!!
La serata si conclude anche con un bell’applauso al nostro accompagnatore di oggi Flavio Menegat e ai bambini presenti, che hanno creato un bellissimo telo di disegni dove hanno elaborato a modo loro il film che avevano visto.
Un evento che fa nascere un “nuovo sole” nell’Associazione Alla Salute Veneto!
Maria
2 Commenti
Anonimo
Grazie Maria per il tuo post. Leggerlo e' utile, piacevole, istruttivo. Ancora grazie.
Bianco Primo
betta fenu
Molto bello si percepisce l'emozione del viaggio e del vostro impegno devoto alla rinascita delle persone. Avanti tutta Flavio! Complimenti!