Troia (FG), 2 novembre 2016: Celebrazione della Prima Festa delle Cose Morte.

Carissimi,

mercoledì due novembre ho celebrato la “PRIMA FESTA DELLE COSE MORTE”.

Come sapete, nella Chiesa cristiana occidentale il due novembre si festeggia “La festa dei morti”, subito dopo la festa di tutti i santi, nota anche come “OGNISSANTI”, istituita da papa Gregorio III circa mille e trecento anni fa per festeggiare anche i santi non canonizzati, cioè non proclamati ufficialmente santi dalla Chiesa.

A Troia e in altri paesi della Daunia, le due feste sono collegate da una particolare tradizione, quella della “Calza dei morti” che viene fatta arrivare ai bambini, nella notte tra l’uno e il due novembre, da parte di familiari defunti. Il due novembre, chi ha ricevuto la calza piena di gustose leccornie, si reca al cimitero per ringraziare il morto che ha portato la calza. Un modo leggero e in positivo di collegare i discendenti agli antenati e far com-prendere anche la morte come evento che è legato e continua a essere legato alla vita.

Invero, l’origine di questa festa è molto antica e, più che alla americana Halloween, va collegata alla festa celtica del capodanno. I Celti, popolazioni nord europee, chiamavano il loro Capodanno col termine SAMHAIN che significa “passaggio”, perché indicava la fine di un ciclo dell’anno e l’inizio di uno successivo. Proprio per questo, c’era la credenza che in questa data era permesso ai morti, dal principe delle tenebre, di poter passare da un mondo all’altro.

Come ho voluto vivere, quest’anno, la festa embriogenetica del due novembre e quale significato ulteriore ho voluto attribuirle, per me più adatto e globale?

Ho pensato a quante cose morte ci sono nella nostra vita, spesso per anni ritenute cose indispensabili, insuperabili, intoccabili, ma che successivamente si sono rivelate pesanti, limitate e anche dannose per la nostra vita.  

E allora, mi son chiesto, perché non fare festa almeno per una di queste cose morte? 

Festeggiare sia per tributare ad esse onore e riconoscenza, per averci sostenuto per tanto tempo permettendoci di procedere nell’esistenza, sia per gioire e rallegrarci che adesso sono diventate cose morte e, con la loro morte, ci hanno permesso di alleggerirci e guardare avanti verso nuove mete vitali e più globali prospettive.

È questo che ho celebrato: ognuno ha festeggiato la morte di una sua cosa o si è impegnato a far morire una cosa ancora viva e la cui morte vorrà festeggiare il due novembre del prossimo anno. È stato un rito semplice ma profondo che ha riportato il discorso dei morti nella nostra vita ordinaria per farla crescere nei suoi aspetti impregnati di morte.

Lo stesso giorno, con grande gioia mia e degli altri, Giusi e Cristiano ci hanno comunicato che il quotidiano “Repubblica” ha riconosciuto l’infondatezza delle calunnie che ci furono attribuite dai mass media sulla questione del “sesso terapeutico” con cui ad Ancona avevano macchiato e infangato il metodo alla salute nel lontano 2008. Dopo quasi nove anni di discriminazioni subite anche grazie a quel link che risultava tra i primi nel mio profilo nei motori di ricerca di Google, finalmente è stata accettata la richiesta fatta da Giusi e Cristiano, a nome mio e della Fondazione, di cancellare quella falsità che tanto ha disorientato il mondo del web e ha alimentato pregiudizi calunniosi che ha portato molti a stare lontano dal Metodo Alla Salute.

Questo importante risultato, ci è stato comunicato proprio il pomeriggio del due novembre dal gruppo editoriale l’Espresso e proprio il giorno dopo della bellissima, profonda e rivoluzionaria tre giorni di seminario “Dalla clinica oncologica alla clinica ontologica: il gioco LA VITA È BELLA di Giuseppina”. 

A proposito, vi consiglio di chiedere a Barbara copia dei DVD, se volete in seconda istanza entrare dentro e godere di questa straordinaria esperienza.

È interessante che questa cosa morta ci sia stata comunicata proprio il giorno del due novembre e proprio nel giorno in cui ho fatto festa per una mia cosa morta, quella di non sentirmi più solo a dare valore, sostenere e far crescere il Progetto Nuova Specie che ormai è entrato nella sua fase fetogenetica, proprio con la celebrazione di quello storico e rivoluzionario seminario.

Vi invito, il prossimo anno, a celebrare anche voi in maniera fetogenetica questa antica festa del due novembre per tagliare cose morte dall’albero della vostra preziosa e abusata vita.

Come segno di questo importante passaggio, ho deciso di assumere un nuovo nome PUM. Quello di “Binario Globale” lo sento superato dal fatto che ormai in tanti vi cominciate a sentire “Binario Globale”, ovvero albero della vita insieme all’albero della conoscenza. In questa direzione non mi sento più solo.

Il mio nuovo nome PUM è “Scoiattolo Globale”. Ho voluto ripristinare un nomignolo col quale venivo chiamato alle elementari per alcune caratteristiche che poi ho messo sotto la lapide delle mie tante tre D (desiderio, delusione, dolore) e della rabbia che ho rivolto soprattutto contro me stesso.

Lo scoiattolo è un mammifero piccolo e, da abile saltatore, vive tra gli alberi, si nutre dei loro prodotti (noci, ghiande, funghi e frutta) che sa immagazzinare in dispense ben nascoste per affrontare i rigori dell’inverno. Anch’io sono piccolo e mi piace saltellare tra l’albero della vita e della conoscenza, nutrendomi dei loro preziosi frutti, specie quando l’esistenza attraversa il disagio dell’inverno e della carestia di vitalità.

Vi saluto con meno cose morte, legate alla mia esistenza, e vi invito a saltellare con me tra i due alberi vita-conoscenza proprio in questo rigido e difficile inverno che sta caratterizzando il terzo millennio.

Buon mese di novembre e, per chi verrà, si ritroverà a saltellare nel prossimo corso sull’adolescenza assieme a me, Barbara, Raffaele, Silvio.

Con affetto saltellante

MARIANO “SCOIATTOLO GLOBALE”

1 Commento/i

  1. Silvio Boldrini

    Caro Mariano festeggiare il due Novembre in questo nuovo modo a me piace… eliminare le cose vecchie per transitare nel nuovo, ripulirsi di cose morte per riempirsi di nuove possibilità… il primo dono di questo nuovo rito del due lo voglio sentire in quanto accaduto in merito alle calunnie che per molto sul web hanno girato "sporcando" il Metodo Alla Salute di qualcosa che non gli apparteneva… tutto questo contornato da un seminario meraviglioso che ho potuto vivere in diretta e che mi ha permesso di sanarmi su alcune parti ormai dimenticate… ti voglio bene Scoiattolo Globale.
    Michela G.

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