Vieste (FG), 16 settembre 2016. VIII edizione del progetto “La finestra di Babich”: ottavo giorno.

Inizio insolito della giornata, tutte a vedere l’alba in spiaggia!!!

Non siamo state abbastanza tempestive, abbiamo acchiappato solo l’aurora, è stato comunque bello e coinvolgente.

La colazione al bar è stata davvero gratificante, seguita dal percorso turistico guidato da P. che ci ha fatto gustare anche la visione di panorami per noi inediti di Vieste.

La mattinata si presentava effervescente e a sorpresa, tutte intente a preparare uno spettacolo che partiva dalla nostra specificità, anche se alcune di noi non si sentivano all’altezza.

Con la supervisione e la presentazione di L. sono finalmente iniziate le performances: G. e L., rifacendosi alle teoria della relatività, sono arrivate alla conclusione chela forza universale è l’amoree non siamo ancora pronte  per una “bomba d’amore”.

Questo rammarico G. lo ha espresso con un’esplosione di colori fissati con le mani sulla carta. La figlia R. ha risposto con la stessa specificità, ma con i piedi, disegnando una quarta dimensione uterina che contiene tutte le sue specificità. 

Questa performance aveva come titolo “I colori della vita”.

B., che ha consegnato ad ognuna un dono che rappresenta la nascita della nuova bambina che è in noi, ha sottolineato come R., da pecorella smarrita, è passata ad essere donna generatrice di tante parti (un vero miracolo).

Si sono alternate poi altre esibizioni tra il serio e il faceto, tra cui alcune emozionanti esibizioni canore, che per il loro significato sottolineavano i passaggi di molte di noi.

Lo sketch di L. ha sottolineato simpaticamente la sua volontà di passare da una “Mamie” di “Via col vento” ad una effervescente “ballerina brasiliana”. 

M. ha declamato una poesia di Trilussa con l’accompagnamento musicale di F. 

Poi sono seguite delle esibizioni con tema “l’estetica”, da quella di R.P. si è passati ad una articolata, in cui il salone di bellezza era rappresentato in toto: il titolo era “Il salone dei segreti delle donne”. E’ stato un momento veramente esilarante, dove si sono messe in evidenza le caratteristiche di alcune di noi con ironia e perspicacia, creando dei personaggi davvero memorabili!!

L’esibizione di B. ha colpito tutte noi per la sua leggiadria nei movimenti a tempo di valzer.

Nella sua esibizione N. ha espresso il suo bisogno di sentirsi libera di andare senza pesi o pregiudizi, una viandante di Nuova Specie.

La canzone interpretata da F. con l’accompagnamento di B. e M. è stata un’espressione personale del suo essere.

P. ha eseguito un balletto dal titolo “Bolla/bella” molto ricco di significati che ci ha commosso tutte.

Nell’esibizione/rito di B., lo sporcare le mani con la terra e il silenzio che lo ha accompagnato, ci hanno permesso di scendere nelle nostre profondità e coinvolgerci tutte.

“La forza della Vita” è il tema con cui G. ci ha partecipato la sua gioia nel ritrovare la sua “bambina interiore”.

L. e R. si sono esibite nell’illustrazione di una “nuova teoria”: LA TEORIA DEL BIDIMENSIONALISMO, in cui il fondamento è il trionfo dei coni sulle coppette (GRA-CON, NO-COP).

La spiegazione di questa “teoria” è stata veramente esilarante e coinvolgente e ci ha alleggerito molto, anche perché durante lo svolgimento c’è stata la funzione disturbatrice di M., che nessuno aveva capito fosse preparata, e quindi ha creato un elemento in più di dinamica.

Per chiudere questo scoppiettante e creativo spettacolo c’è stata l’esibizione di R. e M. che, con girandole multicolori e leggiadri passi di danza, hanno sottolineato la gioiosità e leggerezza di tutto lo spettacolo.

Dopo cena siamo tornate a visitare le nostre profondità con il rito che si è svolto sulla spiaggia, con la presenza un po’ incostante della luna piena.

Partendo da alcune spugne che P. aveva raccolto devotamente durante l’estate, abbiamo potuto riflettere sul nostro essere “spugne” di quello che ci rimanda l’esterno e di non riuscire così a vedere la vera essenza di noi stesse.

Il rito ci ha portato a compiere il gesto simbolico di strizzare la propria spugna dagli elementi esterni che non ci servono più per poi essere ributtata nel mare della vita.

Così ci hanno potuto incoronare come regine di noi stesse!

Elisabetta e Mirella

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