Vieste (FG), 15 settembre 2016. VIII edizione del progetto “La finestra di Babich”: settimo giorno.

E’ passata una giornata e siamo ancora tutte vive. È già buon segno… 

La giornata ha inizio alle dieci, mezz’ora di ritardo rispetto alla tabella di marcia, ma sappiamo che sarà intensa, come sempre. 

Oggi ci sarà una applicazione alle nostre storie, da costruire insieme, della teoria del Quadrimensionalismo che B. ci ha generosamente donato, aiutandoci a comprendere concetti complessi. 

Iniziamo con la fase dei pensieri e interviene R. che fa notare come noi stiamo contattando le nostre emozioni, sia in positivo che in negativo. Poi legge in italiano le parole della canzone di E. Piafh “Rien de Rien” che ascoltiamo in seguito nella versione originale.

E. ci fa partecipi del messaggio che darà a suo marito, un invito augurale a una storia insieme più armonica in famiglia.

B. chiede che mandiamo un messaggio energetico al figlio V. che inizia oggi la scuola. Sarà ancora una volta G. a guidarci in questa piacevole e significativa esperienza.

L. dedica a tutto il gruppo la poesia “Gradini” di H. Hesse.

B. legge una bellissima lettera che ha scritto alla sua ritrovata bambina interiore con cui si è riconciliata, e poi fa dono alla madre di alcune sue foto di quando era bambina e più giovane, foto che poteremmo definire “metastoriche”.

Cantiamo poi tutte assieme la nostra bella psicotica “canzone tormentone”. 

L’immersione nelle profondità, che era già iniziata con la lettera di B., si fa più intensa con l’ascoltare il toccante messaggio vocale di AlbaGiuseppina verso tutte noi, in cui ci ringrazia anche per la locandina di Barbara con tutti i nostri pensieri.

Arriva poi anche l’affettuoso messaggio di C. che ci augura buon proseguimento e ci informa con rammarico che non potrà essere presente al bilancio.

Procediamo con il programma, così G. invita R. a riconoscere il valore di R. che, con la sua apparente provocazione, l’ha in realtà aiutata a riconoscere i suoi meccanismi psicotici. La proposta è quindi quella di cercare di vedere nella dinamica intercorsa tra R. ed R. le quattro dimensioni del Quadrimensionalismo

In particolare, viene notato come R. abbia svolto per R. la funzione di IV dimensione: infatti è riuscita a cogliere anche i minimi movimenti-messaggio di R., ha saputo stare in maniera forte nella dinamica e non ha mai perso di vista l’obiettivo, continuando a monitorare la situazione e coinvolgendo anche altre persone. Ha saputo anche alla fine sciogliere il contratto relazionale

In conclusione, per riconoscere il valore di R., con un abbraccio collettivo abbiamo cullato R. e N. a suon di musica.

Il pomeriggio riprende con la lettura dell’orazione (altro tormentone del nostro progetto) e del post stilato da L.

Si continua poi con l’applicazione della teoria alle storie che sono emerse in questi giorni. 

Le protagoniste sono ora G. e R. 

G., dopo aver fatto una breve premessa sul periodo che hanno vissuto precedentemente, racconta la dinamica che ha avuto il giorno prima con R., che la invita a fare teoria da sola sulla vicenda. G. accetta ma chiede di essere aiutata da lei. 

È coinvolgente la teoria che a poco a poco si dipana e arricchisce tutte noi, che probabilmente rivediamo in essa molti meccanismi che riguardano le nostre storie

Si riconosce quindi la possibilità che R. e G. si scambino reciprocamente la funzione-madre e si aiutino a definire e riprendere il proprio territorio di donne-figlie-madri poliedriche

Si continua con L. che racconta la sua storia. Subito emerge la sua difficoltà a riconoscere che lei non ha mai guardato veramente in se stessa per ascoltare i propri bisogni e ha proiettato questa situazione sui propri figli proteggendoli troppo. Ha sempre svolto un ruolo da super-mamma con tutti, è stata aiutata ad uscire dal bozzolo e ad entrare nel mondo prima del tempo, prima che imparasse a volare da sola.

L’ora è tarda e la serata si chiude.

Lidia e Nunzia

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