Celle di San Vito (FG), 8 luglio 2016. IX edizione del progetto “Rainbow”: sesto giorno. Ciurma! Via con le Scialuppe!
“E fu sera e fu mattina”. Sesto giorno di navigazione.
Dopo gli intrecci e scambi fusionali avvenuti durante la SPA, i Rainbownauti sono pronti a ripartire.
Accompagnati da quel dolce sentire, si ritrovano la mattina nella sala in cui si svolgono le attività di gruppo. Come di consuetudine, si procede con l’ascolto dello stato quiete.
In questo viaggio, i bambini o pre-adolescenti fungono da enzimi e il loro spirito leggero alleggia sul gruppo.
Iniziamo dunque la mattina muovendo il corpo al ritmo della gettonatissima canzone “Andiamo a comandare”, proposta da Benedetta! Ed è bello ballare tutti insieme, giovani adulti ed adulti più anziani, riconoscere nei ragazzi delle parti nostre (estrose, introverse, talvolta anche bloccate) e lasciarci andare o perlomeno tentare.
I nostri pre-adolescenti (Andrea Ci, Andrea Co, Camilla, Flavio, Maurizio, Ulrike, Valentino e il Capitan Francesco) salpano per primi insieme al timoniere Raffaele e ai suoi coloratissimi mozzi (Ripalta, Roberto, Giulia, Luigi, Marco e Nicola).
Salgono poi sulla seconda imbarcazione Milena, Rosanna, Giorgia, Titta, Ivan C. e Feliciano. È un momento importante per Milena che oggi è l’“embrione”, ovvero la persona verso cui sono rivolte le attenzioni e intorno a cui si crea la dinamica. Raffaele saggiamente ricorda che più si immergono i singoli e più aiutano l’embrione: vige la regola della solidarietà.
Prima di alzar le vele, è importante che i membri dell’equipaggio ascoltino il loro stato quiete e ragionino insieme sulle fila da poter tessere durante la dinamica.
Ed ecco che Nadia chiama i mozzi della terza scialuppa: Angela, Liliana, Benedetta, Francesco e… l’embrione di questa barchetta chi sarà? Giuseppe! Egli viene incoraggiato ad approfittare di questa opportunità e a lasciarsi andare in questo meritato viaggio nelle sue profondità, mentre lo cullano le note de “La cura” di Battiato.
Avanti il prossimo! Ci aspetta ora una vera e propria “scialuppona” adolescenziale, bizzarra e sbarazzina! Su questa nave si imbarcano dei frutti maturi (nonché deliziosi): Rosa, Vivette, Carla, Chiara, Livia, Antonietta e Nadia… le solite fortunate, perché salgono anche Raniero, Enrico e Ivan G.! La Natura sarà anche matrigna, ma la Metastoria a volte non lo è affatto: anzi, ti regala proprio delle belle opportunità ;-)!
In questa scialuppa, tutti sono embrioni e devono divertirsi! La loro meta è il mare e poi, come recita l’adagio francese, “qui vivra verra”…
L’ultima scialuppa, infine, è costituita da un equipaggio ristretto (Daniele, Giovanni e Cindy) ma devoto al prezioso embrione (Maria Antonietta) affidatogli e che intende accompagnare a ri-nascere. Bene-detta augura ai quattro Rainbownauti di regalarle e regalarsi un meritato Kairòs (tempo favorevole).
Avventurarsi in mare aperto e paradossalmente ritornare al porto da cui si era scappati o che, per svariati motivi, si era lasciato necessita coraggio e fiducia. Non è facile ritornare sui propri passi e attraversare il negativo: ri-provare quel dolore e quella rabbia che ci ha tanto dilaniati. Ma se ci affidiamo, la Vita ci premia permettendoci, passo dopo passo, di riprenderci “i pezzi sparsi della nostra integrità”.
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– “Autoritratto” di Yusuf Hayate – |
Quella sera, ci siamo ritirati più o meno tardi e non abbiamo trovato il tempo di condividere e raccontare al gruppo le nostre scialuppe. Le condivisioni ci sono state in ogni caso e, seppur ristrette, sono state importanti. Inoltre sono state documentate, come sempre, nei diari di bordi affidati ad ogni scialuppa. Quella sera abbiamo comunque cenato insieme (mancava soltanto la scialuppa adolescenziale al femminile-maschile insieme) e si è respirata un’aria alquanto festosa.
La serata si è conclusa con dei balli scatenati, in attesa di poter coinvolgere e sfidare gli adolescenti ancora in fuga!
Cindy
P. S. Ringrazio tanto te, Marco, che nonostante il tuo “piede ferito” hai fatto un giro a Celle insieme a me e al bastone dell’amicizia. Mi è piaciuta molto la nostra inattesa condivisione, leggera e alla pari.