Celle di San Vito (FG), 7 luglio 2016. IX edizione del progetto “Rainbow”: quinto giorno. La “SPA”.
Oggi ci siamo svegliati più tardi perché i conduttori ci hanno concesso una mezza giornata di meritato riposo.
Abbiamo potuto rilassarci, rimanere in sede o fare una passeggiata nei dintorni.
Il nostro capitano Francesco ha avuto la febbre e ha deciso di passare tranquillamente qualche ora a letto.
Rosanna, insieme a un team di adolescenti, ha fatto una passeggiata nello splendido bosco di Faeto passando prima per un campo di grano e divertendosi a camminare sulle balle di fieno in movimento. Ci siamo davvero divertiti e nel piccolo gruppo abbiamo avuto modo di condividere emozioni e bisogni profondi che sono emersi nei giorni trascorsi, scombussolandoci e confondendoci un po’, per poi arrivare a trovare un fondo comune tra tutti noi. Il bisogno di accogliere, nutrire, valorizzare il nostro corpo supera ogni ruolo o tabù e soddisfarlo ci fa tornare a contattare i nostri bambini interiori spesso ingessati e imprigionati in un corpo pieno di bisogni e desideri non riconosciuti e mal nutriti.
Tornati alla base il rilassamento è continuato con il pranzo che le nostre bravissime cuoche ci hanno preparato.
Dopo ancora qualche ora di riposo, ci siamo incontrati all’ingresso della sede dove ci aspettavano i conduttori, che avevano preparato per noi la sala comune con gli aromi e i colori di un bazar orientale.
Infatti, dopo esserci divisi in coppie su suggerimento dei conduttori, espressione dell’In.Di.Co., abbiamo iniziato un pomeriggio di SPA: massaggi e abbracci cuscinosi a volontà…
Ascoltando i nostri stati quiete, abbiamo scoperto come un fondo comune a molti sia il bisogno di essere accolti nel corpo come bambini che si abbandonano alla devozione di una madre o di un padre.
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– “Cum Pater” di Emanuele Marinò – |
Per cui in un’atmosfera di sacro ascolto e rispetto della persona che ognuno di noi aveva accanto, abbiamo iniziato un meraviglioso viaggio verso un mondo fatto di sensazioni, emozioni, odori.
Il pomeriggio ci ha permesso di sentire il nostro corpo come magico tempio ed espressione della nostra essenza, delle nostre ferite antiche o ancora aperte e doloranti. Abbiamo sentito e sperimentato come sia davvero semplice arrivare a contattare emozioni profonde attraverso la strada dell’ascolto e della cura del corpo.
E’ una strada per sanarci.
Con il corpo possiamo allenarci a provare ad esprimere le nostre specificità ancora spesso offuscate dai tagli e dai condizionamenti della famiglia d’origine, culturali, ambientali.
A questa consapevolezza siamo arrivati grazie alla teoria globale a cui ci ha guidato il “Grande Faggio” Raffaele.
La giornata si è conclusa con la meravigliosa cena preparata dalle cuoche del Rainbow.
Rosanna & Francesco