Celle di San Vito (FG), 4 luglio 2016. IX edizione del progetto “Rainbow”: secondo giorno.

Stamattina la giornata è cominciata con la canzone scelta per questo progetto Rainbow, “A modo tuo” di Elisa, che ci ha introdotto all’ascolto del nostro stato-quiete.

Raffaele ha coinvolto i bambini chiedendo loro le impressioni e le emozioni sul film “Il piccolo Principe”, guardato insieme la sera precedente, ed è stato molto bello vedere i bambini interagire tra loro in modo leggero e giocoso anche sulle note della canzone “La vita è bella”.

Di seguito, ci sono state diverse dinamiche che hanno coinvolto i rapporti forti madri-figli e padri-figli.

I figli hanno potuto riconoscere ed esprimere il desiderio e il bisogno di uno specchio riconoscente da parte dei genitori che, per le loro parti pukizzate, non sono ancora in grado di soddisfarlo.

Nel pomeriggio siamo stati accompagnati attraverso la musica, partendo da quella rap scelta non a caso per il suo ritmo più potente e per la possibilità che offre di muoversi senza alcuno schema, a scendere più in profondità e a mettere in campo il corpo in tutte le sue espressioni. 

Raffaele, dopo queste forti dinamiche legate all’analogico, ha accompagnato alcune persone a condividere le proprie difficoltà rispetto a come avevano vissuto il mettere in gioco il corpo.

Questa condivisione ha dato vita ad altre dinamiche metastoriche e ha aiutato le stesse a iniziare a sciogliere nodi antichi.  

Un altro momento importante è stata la dinamica con Francesco, il quale non avendo vissuto il rapporto con i coetanei in maniera positiva, ed avendo avuto una delusione amorosa, ha dovuto congelare i suoi desideri/bisogni adolescenziali, sostituendoli con rappresentazioni virtuali, per cui è stato invitato ad utilizzare il proprio corpo attraverso scambi più concreti e meno virtuali. 

Questa giornata dedicata all’ascolto dello stato-quiete ha fatto riconoscere ad ognuno di noi l’importanza del fermarsi in modo da separarsi dall’ordinario, e fare vuoto per cominciare a scendere più facilmente nelle nostre profondità.

Abbiamo anche sperimentato che il movimento del corpo, e quindi l’attivazione del codice analogico, è condizione imprescindibile per poter collegare il simbolico con il bio-organico e poter vivere in maniera completa e armonica il Graal della Vita.

Raniero, Carla, Giuseppe, Angela

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