PILSUP per crescere: ballo alle prese con il diaballo. Giovanni C.

Vicenza, lunedì 1 giugno 2020 ore 8,00.

Sono sveglio da poco, mi tocca andare a lavorare, ma voglio raccontare questo episodio prima di rischiare di sminuirlo e poi non raccontarlo più nei dettagli per come l’ho vissuto.

Mi sono svegliato e sono andato in bagno verso le 4,30 del mattino, complice anche una zanzara che mi ha ronzato nell’orecchio; poi ho cercato di dare la caccia alla zanzara, ma non l’ho trovata e quindi ho messo la piastrina e sono tornato a letto.

Sentivo, man mano che mi riaddormentavo, lo svolazzare della zanzara che, mano a mano, si faceva sempre più debole, vuol dire che faceva effetto il prodotto della piastrina.

Le prime luci del giorno entravano nella stanza, e questo rendeva più difficile il mio riaddormentamento, quindi mi sono voltato di lato e, lentamente, ho ripreso sonno.

Era però un sonno leggero e frammisto a dei microrisvegli, una sorta di dormiveglia insomma.

Ad un certo punto ho sognato di essere nella camera dal letto dei miei nonni materni, anche se io l’associo di più a mia nonna materna, che si chiamava Maria e che oramai non c’è più da 18 anni.

Mentre ero a letto nella stanza di mia nonna, mi specchiavo e vedevo che il mio volto cambiava forma, assumendo smorfie e sembianze strane, quasi spaventose, brutte, ma in realtà io non stavo facendo nessuna smorfia.

Questa cosa mi ha spaventato, ma è quello che ho vissuto dopo che è stato ancora più angosciante.


Ad un certo punto, infatti (sempre nel sogno), ho sentito una forza che mi sollevava dal letto fino a farmi quasi sbattere contro il soffitto in modo veemente e poi mi scaraventava di nuovo a letto, e questo è accaduto almeno 4-5 volte. La cosa era talmente forte che io l’avvertivo come se fossi nella realtà, anche se stavo dormendo.

Ad un certo punto è sbucata fuori una persona vestita di rosso, dalle sembianze un po’ bestiali, un po’ umane, ho capito che era il diavolo.

Ho capito che era lui che mi sbatteva di qua e di là e quindi ho preso a reagire, lo mandavo a quel paese, urlavo con tutta la mia forza, ma niente era più forte di me.

Ho preso ad invocare Padre Pio e, ad un certo punto, ho visto che è comparso Padre Pio che entrava nell’armadio della camera di mia nonna, poi gli chiedevo di tenermi la mano e lui me la teneva, poi ho invocato anche Gesù e, ad un certo punto, questa bestia ha cominciato a gridare infastidita, ma ero sempre in sua balia.

Fino a quando, per l’ennesima volta, l’ho vista di nuovo e mi ha detto “per oggi ho finito”, e mi ha lasciato in pace. Credo che quello che ho sognato sia legato ai retaggi della mia zona pellucida legata al simbolico della mia famiglia di origine, ancora intrisa di vecchia religiosità, che quindi mi ha fatto identificare il diaballo con il diavolo tradizionale a cui noi siamo abituati a pensare (o per lo meno eravamo).

Sfinito, ho ripreso a dormire, poi credo di essermi svegliato dopo un’oretta.

È stata un’esperienza che, in gergo medico-scientifico, si chiama ipna-gogica, cioè generata nel sonno-sogno e dal sonno-sogno, ma che io ho vissuto come reale, infatti, quando mi sono svegliato mi sentivo frastornato, quasi a pezzi ed anche fiacco fisicamente.


Ma è il significato profondo e più globale che voglio dare e che mi interessa di più e credo possa servire anche ad altri.


Intanto non è la prima volta che mi succede una cosa del genere, ma con questa intensità non era mai successa.

Dopo essermi svegliato, mi sono lavato e ho fatto colazione, e ho aperto il Pillolendario alla pillola di oggi e, udite udite, parlava proprio del Diavolo, che scolla la nostra storia. La riporto così com’è: “il diavolo scolla la storia che non serve più, elimina la storia morta. È lui il primo innamorato della vita, quello che ha il coraggio di attivare dinamiche, di attraversare il dolore! Non accetta di imbrogliarsi con una storia che non ha più senso”.


Mi ha sconvolto questa cosa, ma al contempo mi ha consolato e rasserenato, e mi ha permesso di fare teoria profonda, perché vuol dire che sto scollando parti di me, della mia storia che non mi servono più e quindi sto male per questo.

Infatti se, mentre altre volte, soprattutto da bambino, davo a questi fenomeni interpretazioni per lo più religiose in senso tradizionale, questa volta sento che è l’attraversamento dell’anello diabolico che mi porta a vivere queste cose. In questi giorni mi sento scollato nei codici profondi, e sento che sto facendo spazio per nuove parti di me.

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