Primo appuntamento con il Corso MAESTREPOLO sull’esistenza, una bussola per navigare tra vita e conoscenza. PIU’ MORIAMO PIU’ INIZIAMO: Annamaria T.

disegno di Francesco De Gregorio

Cari tutti… Ciao, inizio col dire che scegliere di spingermi a dare valore al mio sentire e alle cose che l’incontro con Mariano mi ha suscitato, non è stato facile. Per diversi giorni ho scritto degli appunti ma non mi sono spinta a scrivere qualcosa che potesse farvi arrivare ciò che ho sentito io dentro, un po’ perché lo credevo troppo difficile, un po’ perché non so da dove partire. Oggi però, anche grazie alla spinta di Grazia (che ringrazio), sento di volerlo fare ugualmente, anche con il rischio di non arrivare a nessuno, o con la consapevolezza che non per forza sarà interessante quanto magari lo era nella mia testa, voglio quindi darmi valore io in primis, e il primo passo per farlo e condividere, a prescindere.

Presupponendo che il tema centrale dell’incontro sia stato la “morte”, iniziatica e non, si sono creati in me diversi spunti di riflessione nei confronti della teoria di Mariano, che ritrovo in delle cose della vita che già tutti noi conosciamo, e forse non ci abbiamo mai fatto caso.

Ho rivisto in particolare il concetto di morte iniziatica in diverse fasi biologiche che la natura prevede…
Vorrei iniziare con l’esempio della crisalide che diventa farfalla, utilizzando il commento che mariano stesso ha fatto alla fiaba, nel libro delle fiabe; perché questo collegamento? Perché mariano dice: “il sole sorge ad Est, (sole=energia), quindi nell’arco di destra, viviamo la felicità, l’energia, ma quando il sole cala e torna ad ovest, nell’arco di sinistra, si crea un caos, un buco, e l’energia la esauriamo e diventa anergia, e cadiamo nell’entropia “; la definizione stessa di entropia (dal greco entropie, una trasformazione che avviene dentro) , nella termodinamica classica descrive proprio il passaggio da un sistema con un equilibrio ORDINATO, ad un sistema con equilibrio DISORDINATO.



La cosa che innanzi tutto mi colpisce è che nonostante si passi da un ordine ad un disordine, di base, l’equilibrio c’è sempre, e mi ricorda un po’ il fatto che nonostante affrontiamo il negativo, dentro di noi dovremmo sempre sentirci un punto mitotico forte con l’indico, e affidarci a lui, dandogli fiducia e sapendo che presto torneremo a nuovo ordine.

La metafora della farfalla mia aiuta molto a capire questo passaggio perché da crisalide si ritrova nel bozzolo, e deve romperlo e attraversare quel piccolo buco, se vuole diventare farfalla. Cosa si prova ad attraversare un piccolo buco, questo passaggio difficile… Si prova ansia, angoscia, che infatti vengono da “angusto”, che vuol dire stretto. Noi proviamo ansia, paura, facciamo difficoltà ad accogliere il negativo e tante volte le altre telecamere, come quella religiosa, tendono a fare di tutto per non farci affrontare le nostre morti, piuttosto che spingerci ad affrontarle, diventano soluzioni per non arrivare al dunque, proprio perché in principio la morte viene vista come nemica.

Penso invece che la natura (indico, vita, chiamatela come volete) in questo sia stata molto accompagnatrice dei “suoi figli” perché più collegati con il fusionale, loro non usano il simbolico, non si chiedono il perché delle cose, ma si affidano e basta. La crisalide non chiede a sua madre/padre, la natura, del perché la costringa ad affrontare quella strada stretta per diventare farfalla, l’uccellino non si chiede perché venga buttato giù dal precipizio per imparare a volare… Loro non evitano questi passaggi, anche se dolorosi, si affidano e basta, e così facendo, crescono.
“siamo espressione di una morte continua”, questo è il concetto base… E lo rivedo anche in altre cose, per esempio nel nostro corpo avviene L’APOPTOSI cellulare. Ossia una morte delle cellule, programmata dal corpo, che contribuisce al mantenimento del numero di cellule del  sistema, vengono eliminate infatti le cellule considerate “non più buone” per l’organismo…questo mi colpisce perché ancora una volta rivedo come certe morti siano necessarie per la creazione di vita nuova, come dice mariano “nuova linfa che circola”.

L’uomo fa più difficoltà degli animali o delle piante, dotato di razionalità, coscienza, utilizza troppo il simbolico e fa più difficoltà a scendere nel biorganico e nell’ontologico… Questo infatti mi porta ad un altro “link” che mi è venuto grazie alla teoria di entaglement che mariano ci ha mostrato…Nella fisica quantistica due particelle anche dopo essersi separate, riescono a mantenere un’interazione tra di esse. Facendo qualche ricerca ho trovato che questo fenomeno all’interno della scienza è stato difficile da accettare in quanto va oltre tutte le teorie e gli studi fatti fin ora… È un fenomeno al quale nessuno è riuscito a trovare risposta, e proprio per questo, è stato accettato come tale, per quello che è…ora, secondo il biocentrismo, (Robert Lanza), è l’uomo stesso, grazie alla coscienza, a crearsi da solo il concetto di spazio e tempo. La teoria dell’enteglement è proprio la cessazione di spazio e tempo, e quindi avviene una morte, quella del simbolico, e non a caso nella scienza questo fenomeno viene descritto anche come “morte quantistica dell’universo”.

Quello che ho sentito, e capito quindi, grazie alla teoria di Mariano, e agli esempi che la vita stessa ci mette davanti, è che certe morti  è necessario attraversarle, accoglierle e affidarci all’indice che è già dentro di noi, se vogliamo arrivare ad essere farfalla, se vogliamo imparare a volare, se vogliamo conoscere le nostre più belle identità, e capire che fa tutto parte di un ciclo esistenziale dal quale non dobbiamo sfuggire, e a cui dobbiamo dare valore, nel bene e nel male.
Vi voglio bene e voglio imparare a vivere in ogni altra persona, oltre che in me stessa, sia l’arco di destra che quello di sinistra, ad accettare che oltre lo spettacolo a volte possiamo trovare anche altro, ma che non devo farmi fermare da questo, andare oltre e ringrazio infatti Mariano oltre che per la teoria, anche per la spinta di riuscire a fare della propria crescita, un aiuto verso la comunità globale.



Annamaria Tardia

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