Riflessioni ai tempi del Coronavirus: mentre la pillola va giù, il vento spinge oltre…
In queste lunghe giornate costretti nelle proprie case, ognuno fa quel che può… anche prendere una “pillola”… le nostre pillole però sono pensieri giornalieri che ci accompagnano a dare un senso più profondo e più globale a ciò che accade, per non subirlo come una maledizione ma provare ad accogliere gli aspetti “benedetti”.
È proprio partendo da una delle pillole dispensate dall’esistenziologo Mariano Loiacono che il gruppo “Teoria online” ha prodotto questi interessanti spunti.
Buona lettura!
“Oggi l’albero della conoscenza è quello più richiesto. Solo con l’albero della vita, ricco e organizzato che sia, nessuno sopravvive al disagio che s’infiltra un po’ dovunque come il vento”.
– Pillola di Mariano Loiacono –
Rita: “Caro virus dileguati presto nello spazio appena avrai finito la tua opera”.
Alla luce di quello che stiamo vivendo oggi, io il vento che si infiltra un po’ dovunque lo interpreto come questo virus che sta invadendo le nostre vite, le nostre cellule, le nostre storie. L’albero della vita ci sta dimostrando che anche organizzazioni apparentemente più ricche di altre, si trovano e si troveranno sempre di più in difficoltà perché, come sappiamo, un’economia finanziaria che si basa solo sui profitti di pochi a scapito dei molti non potrà dare risposte adeguate a questo diluvio del terzo millennio (Mariano docet). Alberi della vita che hanno fondato le loro radici sulla sabbia non resisteranno a questo vento così potente, che nella sua forza distruttiva spazzerà questi vecchi falsi equilibri, e chi si sarà preso cura dell’albero della conoscenza, avrà più possibilità di ristabilire nuovi equilibri più fondati su livelli profondi (il livello ontologico), sapendo distinguere e scegliere una conoscenza più globale da una conoscenza univoca (medicina ufficiale, politica, economica) o da tante false conoscenze (fake) che ci stanno bombardando.
In sintesi, oggi per preservare il nostro “Sarvas” dobbiamo saper attingere a tante conoscenze prodotte dai tanti Me.Me. che abbiamo nel nostro pianeta e non affidarci solo ad un unico punto di vista, così da poter trasformare questo disagio in un’opportunità di crescita.
Pina: “Il vento ha soffiato, ha compiuto la sua missione. Quale missione? Far ripartire il viaggio della Vita!
Buon ascolto di fratello vento”.
Questa pillola così piccina (come un virus) è in realtà capace di suggerire tanta teoria, di stimolare tanto l’albero della conoscenza! In modo molto sintetico provo ad esporre ciò che in realtà mi ha fatto compagnia nelle ore notturne, dove la mia parte più lontana alla razionalità ama viaggiare.
Ho pensato al Quadrangolare, che vedo proprio come logo del gruppo. Una barchetta che ci accoglie quando ci affacciamo nell’esistenza. Una barchetta più o meno ricca, più o meno confortevole, con un equipaggiamento già organizzato e funzionante, anche per noi. Una barchetta ancorata, con il suo angolo alfa, in un porto sicuro ma…
Il vento, che a me piace tanto perché sento che mi invade ovunque per darmi aria e farmi respirare ma anche per portarsi via tante cose che sono diventate merda, arriva.
Arriva e non sappiamo né da dove né quanto durerà né dove ci spingerà…
Arriva e anche l’ancora non regge più (le epistemologie a cui abbiamo delegato spesso la conoscenza) e siamo travolti, sbattuti, spaventati e confusi. Quando il vento si calma (il CEU ci insegna che tutto ha un’alba e un tramonto) ci sono morti, ci sono sopravvissuti perché si sono aggrappati a tronchi che a mala pena hanno retto (l’epistemologia religiosa, scientifica, popolare); c’è chi ha trovato un palo solido, alto e, grazie all’allenamento che ha fatto in una palestra molto speciale (Metodo Alla Salute/Progetto Nuova Specie) si è arrampicato fino in cima (angolo beta) e comincia a fare conoscenza su ciò che lascia; poi volge la testa dall’altra parte (Giano bifronte) e vede un altro posto dove potrà approdare (angolo gamma). Con poche cose, salvate da quel punto di partenza, si mette in viaggio (percorso beta gamma)… Un viaggio che forse avrà nuovi venti, forse no, forse tornerà indietro, forse no, forse troverà altri amori, forse no… Ma il vento ha soffiato, nulla potrà essere come prima… Ora non delega più la conoscenza ad altri, ora vuole conoscere con i suoi codici (simbolico, analogico, bio-organico, ontologico).
Sandra V.: “L’albero della conoscenza dovrà soffiare un vento nuovo e rigenerante”.
In questo momento storico, l’albero della conoscenza, in qualsiasi latitudine del globo assume un significato e un’importanza profondamente vitale.
Proprio la pandemia in atto ci sta dimostrando come diceva Totò nella sua poesia “La livella” che siamo tutti contagiabili in ogni parte del mondo. Nessuno esente, paesi ricchi e paesi poveri.
L’equilibrio di tutti è turbato. Non si sa quando finirà, né come ne usciremo. Si susseguono bollettini allarmanti su cifre di contagiati, di deceduti, cremati…
In una simile condizione, solo la conoscenza attinta dentro di sé e laddove è possibile attingerla, ci permette di transitare nelle giornate con tempi dilatati, dove l’attenzione è rivolta ai bisogni prioritari da soddisfare. Tante le riflessioni di ognuno sul senso della vita.
Questo virus esploso rappresenta proprio un barometro dell’umanità alla deriva, che ha smarrito il “senso”, dietro ad una globalizzazione economica speculante, alienante, deprivante, inquinante.
L’albero della conoscenza dovrà soffiare un vento nuovo e rigenerante.