Riflessioni ai tempi del Coronavirus: “…è accaduto e ne vorrei cogliere il senso”.
Caro Mariano,
oggi è il settimo giorno di quarantena per la positività al caronevirus e finalmente riesco a scrivere qualcosa a riguardo. Sicuramente non credevo di beccarmelo, sono stata un po’ onnipotente nel credere che anche stando vicino a Serena che aveva dei sintomi, non mi infettassi.
Invece è accaduto e ne vorrei cogliere il senso.
Innanzitutto, sento che il virus che circola nel mio corpo, non è un nemico, sento che mi è venuto a trovare e io gli sto offrendo ospitalità. I sintomi influenzali che sto avendo sono lievi; una leggera tosse e una febbricola che ha toccato la punta massima una sera a 38.5 ma non mi sentivo molto accaldata. L’unico sintomo che mi sta debilitando sono i dolori muscolari che sono sia forti che continuativi; soprattutto di notte non mi permettono di riposare e questo mi debilita sempre di più.
Ma, anche se sono sintomi del virus, sento che si stanno manifestando perché il mio corpo è stanco per essere stato una trottola impazzita per tantissimi anni, forse per tutta la mia vita. E anche in questi giorni, sento un esterno, che poi tanto esterno non è visto che la prima che si giudica sono io, che, anziché cogliere il mio star male, è deluso dalla mia scarsa efficienza. Vorrei dire basta a tutto questo. Vorrei potermi sentire che ho diritto anch’io a stare male, a stare ferma e a non dovermi per forza attivare.
Stamattina mi sono svegliata con questo impegno verso me stessa e il risultato è che mi sento meno in colpa per essermi ammalata e per non essere potuta andare al villaggio e partecipare al progetto Quadriglia.
Sto anche ripercorrendo tutti i passaggi fatti recentemente riguardo il lavoro e mi voglio riconoscere che sono stata brava e coraggiosa a fare le scelte che ho fatto e forse non ero ancora pronta per immergermi in un fenomeno vivo così impegnativo come lo stare al villaggio. Forse il mio corpo aveva bisogno di fermarsi e io di stare da sola senza spaventarmene.
Oggi che è tornato il sole mi sta venendo voglia di uscire, per questo ho aperto le finestre ed è bello sentire l’aria fresca e pulita che entra in casa; mi fa sentire che, anche se svuotata, sono viva e che è una questione di tempo e potrò riprendere il mio viaggio interiore che sento un po’ fermo. Ma non voglio avere fretta.
In profondità le cose scorrono lente e io lenta voglio essere.
Ti ringrazio Mariano per le PILSUP che ogni giorno mi accompagnano e per gli incontri zoom che mi fanno sentire in rete anche se in modo virtuale.
Ti abbraccio forte augurando anche a te di riprenderti dalla stanchezza dei recenti e difficili impegni di accompagnamento.
Ti voglio tanto bene.
Grazia
3 Commenti
Antonio Pellegrino
Auguri per una rapida guarigione
Sandrasa V.
É bello leggerti anche così
Buona risalita…coraggiosa
Celeste
Grazie per la tua condivisione, ti sono vicina��Celeste