“Il dolore profondo che ho sentito quando te ne sei andato, adesso è gioia…”
Dentro
c’è una traccia che ci ha segnato, a me sicuramente, mi sono sentita tradita,
ma non ho reagito, sono stata al gioco, che mi ha fatto male, mi ha fatto
paura.
E
con la paura ho chiuso la conoscenza che potevo avere di te, sapere se anche tu
hai avuto paura, cosa ti sei portato dentro.
Si
rimane bloccati dalle paure, non se ne parla più.
Per
fortuna nascono nuove energie che ci fanno riaprire per tornare in contatto con
quelle paure.
E
così tutto si trasforma ed io posso sentire che non ho più tanta paura, che
finalmente sento che, anche se non ci sei più, e non ti ho conosciuto in ciò
che ti spaventava, sei ancora una parte di me che non sparirà mai più, l’altra
parte di me senza la quale non potrei vivere, non solo sei mio fratello, ma di
più.
Mi
completo con la tua presenza dentro.
La
mia debolezza è la mia forza e tu ne fai parte.
Il
dolore profondo che ho sentito quando te ne sei andato, adesso è gioia perché
so che ti ho ritrovato e non ti perderò nuovamente perché fai parte di me.
Con
te nel cuore sono felice come eravamo in questa foto.
I
nostri occhi mostrano il legame di questo sorriso che rimane ancora vivo.
Entrambi
cresciuti dallo stesso utero, tu tredici mesi prima di me.
Siamo
vicini eppure siamo stati molto lontani.
Allontanati
perché tu maschio e io femmina.
Non
si poteva entrare in contatto per conoscere la nostra diversità di genere.
Anche
prima di questa età, bambini sconosciuti, adulti bambini, come potevamo
incontrarci!
Poi
viene il momento che si desidera conoscere chi è l’altro.
Sorridiamo
allo stesso modo
Piangiamo
allo stesso modo
Sognano
allo stesso modo
Uguali
ma diversi
Voglio
indossare anche io i pantaloni, non sono diversa da te, siamo felici, i piedi
nudi, la maglietta a maniche corte, i pantaloni, i capelli corti.
Ti
ho messo a terra con il piede sulla pancia.
Tu
hai un’espressione di resa, il gioco della vittoria.
Ma
chi ha vinto? E che cosa?
Daniela