17 febbraio 2020, settima giornata XVIII Progetto Rainbow: Progetto SE.R.E.N.O. e scialuppe.
Dopo l’escursione di ieri a Sasso di Castalda, giornata ricca di “prove di coraggio” e di forti emozioni nella natura assolata, inizia una nuova giornata con alcune canzoni che ci aiutano a movimentare corpo ed emozioni.
Si fanno teorie ed emergono profonde verità di vita: ci apriamo agli altri solo se ci apriamo a noi stessi, anche nelle nostre fragilità!
Invece il chiudersi negli obblighi-doveri ci inaridisce, e spesso ricorriamo a soluzioni virtuali e psicotiche.
Ancora, lo scomodarsi è fondamentale se si vuole far smuovere le emozioni; il suggerimento è “sentiamoci di andare a vedere cosa c’è oltre ciò a cui siamo abituati”.
Oggi accogliamo Pinuccio che si è inserito tra di noi nella seconda settimana: emerge la sua difficoltà nel conoscere persone nuove, anche perché fa fatica a ricordarne i nomi, ma soprattutto il suo sentirsi piuttosto chiuso in se stesso.
Oggi inizia pure il progetto SE.R.E.N.O. (SEssualità e Ricerca Estesa a Nuovi Orizzonti) che ci aveva incuriosito già nei giorni scorsi, ed i componenti del gruppo ne hanno illustrato il senso: la sessualità intesa come unione armonica di uno o più parti nostre che ci aiuta a raggiungere la nostra fusionalità.
I coordinatori del progetto SE.R.E.N.O. presentano i due embrioni, i quali verranno accompagnati per più giorni a sciogliere alcuni nodi profondi legati al corpo e alla sessualità.
Oggi seconda giornata di scialuppe: vengono presentati gli enzimi con gli embrioni da accompagnare.
Ci si ritrova quindi nel pomeriggio inoltrato per raccogliere le dinamiche e i forti vissuti di ciascun gruppo.
Emerge il racconto del suicidio di un cugino e il dolore che ha pesantemente condizionato l’esistenza di G., non accompagnato ad elaborare.
Gli embrioni del gruppo SE.R.E.N.O. vengono ascoltati e ci ricordano che i piccoli e semplici gesti, come dipingersi il volto o il corpo, oppure fare una doccia insieme, abbiano aiutato a liberare emozioni e vissuti! Con loro si darà continuità nei giorni a seguire…
La “mini scialuppa” familiare tra M. e M. ha fatto emergere come siano difficili le relazioni nei rapporti forti come tra madre, figlio e fratello: la madre esprime la sua sofferenza, vissuta come punizione, nel periodo di separazione con la figlia, mentre per la figlia quel periodo di separazione serviva per rielaborare suoi dolori.
L’accompagnamento alla famiglia traccia dunque una nuova strada nelle loro relazioni. Ma la figura del maschio marito e padre dov’era?
Un’altra relazione forte madre figlio è quella che ha interessato la prossima scialuppa: una relazione fortemente simbiotica con il bisogno da parte del figlio di avere più autonomia.
Questo è scaturito soprattutto dalle paure della madre verso gli uomini per aver subito nell’infanzia una violenza con sensi di colpa, ed aver ingabbiato il figlio per la paura che provava verso di lui.
La scialuppa L. ha mostrato come la molteplicità degli enzimi e la continua ricerca di nuove strategie, può essere vincente per aiutare l’embrione a ricontattare i propri nodi, scendendo nelle profondità a dolori che sembravano dimenticati!
Nella scialuppa successiva si è cercato di sciogliere alcuni nodi legati al rapporto padre e figlio, rileggendo una lettera che S. che aveva scritto al padre prima che lui morisse; rileggendola è emersa con chiarezza una confusione dei ruoli tra genitore e figlio dall’infanzia.
L’ultima scialuppa ha coinvolto un gruppo di adulti, che hanno accompagnato M. a soddisfare il proprio bisogno di sentirsi accolta come donna adulta, a prescindere dai ruoli nei quali si è sentita ingabbiata come figlia, moglie e madre.
La giornata si conclude con una musica che coinvolge emotivamente tutti i partecipanti, ma aiuta soprattutto a scendere in profondità ed alleggerire un po’ la situazione…
Nica e Samuele