Seminario “Spiritualità e Psicosi”: un’opportunità per riflettere sulla propria storia.

Per la GUK caro Mariano,

Come ti avevo accennato sabato scorso, il seminario dedicato a “Spiritualità e Psicosi” mi ha stimolata a dare una mia testimonianza riguardo al corpo e allo spirito, a come li ho vissuti e a come li vivo adesso.

Come sai, il 24 febbraio del 2004 ho avuto un infarto… e quando mi sono ripresa, sentivo che il mio punto di vista sulla vita e sul mio corpo stava già cambiando… come spesso accade, è proprio un forte negativo che ci spinge a cambiare, a cambiare punto di vista, a cambiare stile di vita, ad aprire gli occhi, a “sentire” in una maniera nuova… 

Sento infatti che poi, quando dal 2006 ho intrapreso il percorso “Verso Una Nuova Specie”, prima attraverso il Metodo Alla Salute, poi col Progetto Nuova Specie, il mio punto di vista sulla vita e sul mio corpo ha fatto un vero e proprio salto precipiziale! È stato come se ciò che due anni prima avevo intuito, con quell’incontro si è potuto incarnare, facendomi immergere completamente nel mio corpo, nel mio spirito… 

In breve, a parte il grosso cambiamento su me stessa, è cambiato soprattutto il rapporto con il mio corpo. 

Innanzitutto mi sono chiesta io chi sono… mi hanno dato un nome, Marina, ma questo nome è composto da tutte le parti del mio corpo: cellule, tessuti, organi, acqua e tante altre cose, che messe insieme formano Marina… mi sono resa conto che spesso lasciamo che prevalga una parte sola, ci “psicotizziamo” su un aspetto, tralasciando il resto… pensando al tema del seminario, mi viene in mente che una delle “schizofrenie” più grandi dei nostri tempi è proprio tra spirito e corpo… “sei una donna di grande spirito”… eh, allora mi devo sforzare di far prevalere questa parte, e lasciare in ombra l’altra, quella del corpo in questo caso… e il mio corpo che ha fatto? Si è ribellato a questo blocco cementificato, perché un infarto può anche essere letto così, un blocco che impedisce la comunicazione tra le varie parti nostre, sangue che non circola…

E allora quasi tutti i giorni, e soprattutto quando non sto bene fisicamente o sono giù di morale, io chiamo a raccolta “tutti i Marina”, e facciamo teoria su quello che ci sta succedendo!

Sì, teoria. Grazie al Progetto Nuova Specie ho compreso l’importanza del distaccarsi dal fenomeno vivo, che sia una malattia, un pensiero negativo, un dolore, e fare teoria, cioè provare a vedere dal di fuori quello che è successo, come quando apri una finestra per far entrare un po’ di luce e prendere aria, e vedere meglio… è vero che i pensieri e la parte motoria partono dal cervello Marina, ma le emozioni e i dolori partono dalla parte Marina che sta nella parte più profonda della pancia, e infatti, anche quando ho avuto l’infarto le prime sensazioni sono partite dalla pancia, poi dallo stomaco e infine nelle vie aeree, provocandomi grosse difficoltà nel respirare.

Questo mi fa pensare che siamo un tutt’uno, che non c’è distinzione tra una parte e un’altra, che gli opposti in realtà non esistono e che la vita è ascendente, parte dalla pancia per arrivare al respiro…

Non voglio dilungarmi e spero solo di essere stata chiara nell’esporre la mia testimonianza, spesso quello che sentiamo è difficile renderlo in parole.

Ti ringrazio per avermi fatto avvicinare all’albero della vita e della conoscenza in questo Ciclo Esistenziale Universale, che come l’esistenza è fatto di positivo e negativo, prendere e perdere, estate e autunno, insomma gli opposti che non sono opposti, ma un unico cerchio.

Se ci penso, “grazie” al mio infarto – albero della vita – ho avuto l’opportunità di conoscere questo percorso, e imparare a dar valore al negativo, attraverso la teoria – albero della conoscenza – che mi ha permesso di uscire dal fenomeno vivo, che apparentemente rappresenta un negativo, per avvicinarmi alle mia tante parti Marina, tutte uguali nella diversità, tutte importanti, e tutte degne di essere ascoltate.

Ringrazio questo seminario che mi ha dato lo spunto per tornare su questo pezzo del mio vissuto per aggiungere un altro tassello.

Con affetto duraturo e tanta stima, ti voglio bene.

Marina 

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