Riflessioni su “L’INSIEME MADRE NEONATO – OLTRE LA REALTA’ UMANA UN’IPOTESI TRASCENDENTE”

                                                  

È bello vedere come epistemologie psicologiche diverse trovino un fondo comune anche in questa accezione nuova che trae spunto, come le altre, dalla prima tappa di un viaggio dapprima circoscritto e quasi automatico che poi si espande, perde mano mano la sicurezza iniziale per dare il passo alla propria creatività che meglio si può esprimere se abbiamo vissuto bene il circuito iniziale. Melanie Klein parlava, nello sviluppo del bambino, della fase schizoparanoidea  e depressiva… il Graal generativo, che è un po’ il punto focale del Progetto Nuova Specie, traduce in maniera semplice e accessibile verità già teorizzate prima: se viviamo bene, nei primi anni, l’aspetto concreto delle emozioni, della soddisfazione immediata dei nostri bisogni, questo ci ritorna nella vita futura; quando cadiamo nell’anello diabolico allo stesso livello iniziale, seguendo il percorso circolare, non ci spaventano gli opposti della vita, non li percepiamo come tradimento di cui la massima espressione reale è scegliere la morte… tutt’al più diventiamo schizofrenici  di opposti che, avendoli vissuti pienamente nel nostro primo spettacolo, li rendiamo astratti! Io, come altri uguali a me, con un prototipo di famiglia almeno all’inizio allargata, con la nonna, zie, forse non ricordo neanche se bisognava di essere necessaria una funzione che facesse da padre, parlo fino a quando avevo cinque sei anni; il primo abbozzo di integrità quadrimensionale ci può venire fornito anche da un paradigma culturale dando importanza alle telecamere che ci hanno nutrito.

La teoria fatta da due segni opposti spiega l’andamento che è comune a ogni entità vivente dalla più elementare in avanti- L’Utero psì a cui dover aspirare un buon epistemologo diagnostico di N.S.  è prevedere, dall’Essenzialità iniziale di come si sono formati i nostri Punti mitotici, il meteo futuro del nostro salto precipiziale se conserverà il senso dell’avventura Esodico o la costrizione l’insofferenza sino alla rinuncia del viaggio. Per esperienza personale posso dire che la concretezza ha ceduto il posto all’astratto, chi non ha potuto sperimentare questo nutrimento salvifico proprio all’inizio, non ha la possibilità di convertire per lungo tempo la valenza di queste cariche positive e negative, vivrà e vedrà la stagione invernale del suo viaggio come il peggiore tradimento che la vita gli ha dato, come se volesse rivendicargli quell’aspetto  fenotipico carente nell’infanzia che ha cercato soluzioni mitotiche nei piani superiori. Quando più rimani qui, più ti convinci che la vita deve essere per forza una fotocopia di esperienze passate… Le varie fenomenologie espresse nel disagio diffuso, se ci pensiamo, preservano il positivo e il negativo che hanno come capolinea le due condizioni vita e morte Reali o da poter trascendere; tutte le diciture si appartengono, sono sinergiche e le attraversiamo tutti in diverso modo, su questo modello la psichiatria dominante si sta un po’ ravvedendo.


“LA PSICOSI È LA MORTE CLINICA PIU’ DIFFICILE DA RECUPERARE ALLA VITA, LA RIANIMA PROPRIO L’ABBEVERARSI NEL RICORDO DEL PRIMO CALICE   VS  CHI HA SUBITO IL BIPOLARISMO DELLA REALTA’ ANCORA PRIMA SENZA AVERE LE RADICI “

 Attraverso le esperienze con i corsi di epistemologia e le griglie della teoria mi veniva in mente l’organigramma del vecchio DSM IV, che usava gli assi per classificare le diagnosi, e la possibile traduzione con l’architettura del gracum o il quadrangolare, per provare a misurare le varie funzioni come l’identità , l’organizzazione del pensiero, la percezione etc. in relazione ai vari piani e come si intrecciano nella risultante sul piano simbolico, del corpo fino ad arrivare alle nostre oscurità e riacquisire pezzi a cui non sapevamo dare un senso. Ultimamente sto salvando dei pdf e articoli che trattano le basi genetiche dei disturbi più gravi, tra quelli bipolari schizofrenici  e ossessivi con scarso insight hanno individuato alcuni loci sui cromosomi; è vero che il nucleo essenziale è come l’ancora dell’angolo alfa e il tentativo di ascolto beta, la base genetica si ferma nel costruire questi due angoli iniziali, non è decisiva nel predire il percorso  postumo, l’ho visto sulla mia storia come si sono intrecciate variabili esterne  interne e relazionali in maniera casuale, bastava di una che cambiava magari poteva orientarmi in senso più favorevole.

La verità del FUTURO potrà essere un codice semplificato che da particelle elementari, protoni, neutroni, quark, ci dia il miracolo di leggere (come dall’iniziale big bang) la SALUTE e il DIS-AGIO dei due coni se prevarrà la Realtà o Irrealtà nella Vita o nella Storia. Le combinazioni sembrano infinite, il pattern comune è il ritorno alla Fusionalità, prevalendo la Vita o la Trascendenza e idem morendo.

Gianni

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